BAGNACAVALLO (RA), martedì 4 aprile ► (di Andrea Bisicchia) – I Presocratici, per spiegare le origini dell’universo e porre le basi della filosofia occidentale, fecero ricorso a quattro elementi: Acqua, Aria, Fuoco, Terra, ciascuno stava a base del tutto, come dire che esiste sempre un principio da cui partire. Assistendo, sabato 1 aprile, al Concerto di Accademia Bizantina, l’Ensemble Barocca che, nel 2021, si è classificata prima, in Europa, e seconda, nel mondo, per la specificità del suo repertorio, sotto la Direzione di Ottavio Dantone e del concertmaster Alessandro Tampieri, con un programma dedicato ai Concerti Grossi di Handel, vengono subito in mente i Concerti Grossi di Arcangelo Corelli (1635-1713) di Fusignano, paesino ubicato a sette Km da Bagnacavallo, che stanno a base di tutti quelli successivi. A lui si debbono 12 Concerti Grossi, anche se è noto al grande pubblico per “La follia”, così come se ne debbono a Handel (1685- 1759) altrettanti, benché lui sia noto per “Il Messia” e per “I reali fuochi d’artificio”. C’è da aggiungere, per dare al lettore, un quadro d’insieme, che Handel nacque nello stesso anno di Johann Sebastian Bach e Domenico Scarlatti, ovvero insieme ai rivoluzionari della musica settecentesca. È stato, pertanto, un vero piacere ascoltare le musiche di Handel, tratte dai Concerti Grossi, ad opera del complesso musicale ravennate, specializzato in musica barocca, e capire, in che modo, il musicista tedesco, naturalizzato inglese, abbia portato avanti, rielaborandoli, i Concerti Grossi del romagnolo Corelli, inventore di un organico, che ne diventerà tipico, formato da un “Concertino”, con due violini e violoncello e un “Concerto Grosso”, in quattro parti, con due violini, una viola e un basso continuo.
L’Ensemble di Accademia Bizantina, vista al Teatro Goldoni di Bagnacavallo, era composta da tredici elementi, con Clavicembalo, tre primi violini, due secondi violini, due viole, due violoncelli e una chitarra barocca.
L’operazione musicale, costruita su fondati studi filologici, ha dimostrato la qualità straordinaria dei musicisti, ormai accreditati nel Pantheon di un “genere” che, magari, non chiama folle da stadio, ma che si è imposto all’attenzione di un pubblico che ama la musica strumentale, la medesima da cui sono partiti autori come Haydn (1732-1809) e Mozart (1756 1791) che hanno trasformato il Concerto Grosso nel genere sinfonico.
Quelli di Handel seguendo l’impostazione di Corelli e Vivaldi, ovvero l’alternanza dei “tutti” e dei “soli”, sono articolati in quattro movimenti, ciascuno strutturato, attorno a un ritornello, con episodi tematici differenti.
Accademia Bizantina ne ha proposti due tratti dall’Opera 6 e due tratti dall’Opera 3 che, pur essendo alquanto diversi, dal punto di vista formale, oltre che cronologico, permettono allo stesso organico di farne sentire la conseguenzialità, oltre che la bellezza contenutistica e l’originalità del linguaggio musicale. Handel amava la struttura semplice, sostenuta, a sua volta, da una forte struttura musicale, semplicità che gli permise di variare il materiale tematico, dirigendolo verso la forma danzante, la stessa che veniva utilizzata nei salotti aristocratici, in occasione di eventi festivi. Inoltre, tale semplicità offre ai solisti una certa libertà esecutiva, che permette di fare dialogare gli strumenti tra di loro, a volte persino improvvisando, senza virtuosismi, trascinando il pubblico a un caldo e ripetuto applauso, tanto che gli sono stati concessi ben tre bis.
Il prossimo Concerto, dal titolo: “La Scintilla della Regina” è programmato per il 7 giugno, al Teatro Goldoni di Bagnacavallo, con musiche di Scarlatti, Finger, Torelli, Ariosti, Bononcini e Geminiani.
ALTRI APPUNTAMENTI IN TOURNÉE ITALIANA
Venezia, Teatro La Fenice, 28 – 30 aprile, 2 – 4 – 6 maggio
Bolzano,16 maggio: Auditorium
Trento, 17 maggio: Auditorium