(di Andrea Bisicchia) Accademia Perduta/Romagna Teatri e l’Amministrazione Comunale di Forlì hanno deciso di fare sul serio, non di portare in scena qualche novità italiana, come fanno i Teatri Stabili, o i Semistabili per accedere alle sovvenzioni, ma una Stagione intera e non un Festival, con 22 spettacoli, da programmare dal 25 gennaio fino a maggio, una Stagione che coinvolge, non soltanto alcuni spazi della città, come il Diego Fabbri e Il Piccolo, conosciuto come l’officina del contemporaneo, ma anche il Goldoni di Bagnacavallo, il Masini di Faenza, il Dragoni di Meldola e il Walter Chiari di Cervia, per una utenza di abitanti che supera le 250mila unità.
Ruggero Sintoni non si concede un giorno di tregua, il suo lavoro, però, viene premiato da un pubblico sempre più appassionato che partecipa, numeroso, abbonandosi. Per fare un esempio, quando il Fabbri apre la Campagna abbonamenti, per la Stagione annuale, il pubblico si mette in fila, fin dalle cinque del mattino, per prenotare i posti migliori, cosa che accadeva, una volta, soltanto alla Scala.
A questo pubblico, per “TEATRI D’INVERNO”, viene offerta la possibilità di conoscere, non soltanto, gli ultimi esiti della drammaturgia contemporanea, ma anche quella di conoscere giovani Compagnie che rappresentano il futuro del nostro teatro e che, attraverso percorsi artistici diversi, cercano di raccontare la nostra epoca, se non la nostra quotidianità, anche perché le storie che portano in scena ci riguardano direttamente, essendo quelle di Giorgio Perlasca, di Aldo Braibanti, di Alfredo Rampi, di Roberto Peci, dell’Ilva di Taranto, della Legge Basaglia, dell’autoesclusione, della solitudine, dei senza tetto, delle persone LGBT, del bullismo, del mondo contadino, non del tutto scomparso.
Sui vari palcoscenici, si alternano autori, attori e registi non del tutto noti, con attori e registi che vantano una loro popolarità, si va da Walter Veltroni, autore di “L’inizio del buio”, con Peppino Mazzotta, a Gabriele De Luca, di Carrozzeria Orfeo, autore di “Miracoli Metropolitani”, dove vengono affrontate le dinamiche sociali ammalate, da Vincenzo Manna, autore di “La classe”, che porta in scena i problemi di una scuola di periferia, specchio del disagio sociale, con Claudio Casadio, regia di Giuseppe Marini che firma anche quella di “Il caso Braibanti” di Massimiliano Palmese che si potrà vedere a Milano, a febbraio, al Teatro Dell’Elfo, un caso che vede coinvolto lo scrittore Aldo Braibanti, accusato di aver plagiato un giovane con tendeze omosessuali e, per questo, processato: fa pensare al caso di Oscar Wilde e al suo rapporto col giovane Alfred Douglas.
Nella programmazione non mancano nomi di artisti più popolari come Ambra Angiolini e Arianna Scomegna, interpreti di “Il nodo”, con la regia di Serena Sinigallia, di Marco Paolini, autore e interprete di “Sani”, di Cochi Ponzoni in uno spettacolo struggente, “Le verità del vento”, di Amanda Sandrelli, con un testo di Francesco Niccolini “Lucrezia Forever”, e non mancano autori importanti come Israel Horovitz, il cui testo, “il bacio della vedova”, è portato in scena da Teatri di Bari/ Kismet.
Insomma, una vera e propria scommessa per Accademia Perduta, ormai punto di riferimento per il pubblico attento e interessato della Bassa Romagna.
Per ulteriori informazioni e per il calendario degli spettacoli:
http://www.accademiaperduta.it/
DIDASCALIE
1) – “La Classe” (23 febbraio al Teatro Dragoni di Meldola), 2) – “Il caso Braibanti” (20 marzo al Teatro Il Piccolo di Forlì e 21 marzo al Teatro Goldoni di Bagnacavallo), 3) – “Pane e petrolio” (4 e 5 maggio alla Fabbrica delle Candele di Forlì).