MILANO, mercoledì 12 settembre ●
(di Patrizia Pedrazzini) Per il filosofo greco Talete, vissuto quasi seicento anni prima di Cristo, era l’Archè, il principio del mondo. L’acqua, l’origine della vita. Senza la quale nessun uomo esisterebbe, e il bellissimo pianeta azzurro chiamato Terra non sarebbe che un’arida sfera lanciata nell’Universo.
Ma che ne ha fatto, l’uomo, dell’acqua? Quanto se ne è preso cura, quanto è stato attento a non sprecarla, quanto è consapevole che non può farne a meno?
“Acqua Shock” è il titolo della mostra con la quale il fotografo canadese Edward Burtynsky, classe 1955, intende richiamare l’attenzione di tutti sulla risorsa primaria per eccellenza, sulla sua presenza in natura e sul suo sfruttamento da parte dell’uomo. Al Palazzo della Ragione di Milano, fino al 1° novembre, sessanta fotografie aeree (per realizzarle l’autore ha fatto ampio uso di droni ed elicotteri) raccontano così la storia dello sfiancante, e annunciato, delitto che in ogni angolo della Terra si sta perpetrando, nella speranza che l’uomo si ravveda, e riesca a fermarsi.
Sette le sezioni: Golfo del Messico, Devastazioni, Controllo, Agricoltura, Acquacoltura, Rive, Sorgenti (e non è un caso che quest’ultima racchiuda in sé il respiro di un nuovo inizio).
Situazioni al limite, tuttavia divenute di ordinaria consuetudine. I bacini di decantazione del fosforo in Florida e quel che resta degli allevamenti di gamberi abbandonati a Sonora. I ghiacci eterni dell’Islanda malati di erosione e i disastri del petrolio fuoriuscito dalle piattaforme nel Golfo del Messico. Le apocalittiche dighe sul Fiume Giallo e sullo Yangtze e il mostruoso ammasso di casermoni sulla costa di Alicante. Ma anche le sterminate risaie a terrazza dello Yunnan occidentale e l’argine per il controllo delle piene a Rotterdam. E il Gange, con i suoi rituali sacri, le ceneri sparse dei morti, le carcasse degli animali, gli scarichi delle concerie e quelli delle fogne.
Il tutto in sessanta immagini di grande formato che sembrano sospese tra la fotografia e il dipinto, nitide, dettagliate, ognuna emblematica di un dramma, non di rado già compiuto. Davvero ci si può ancora fermare?
“Edward Burtynsky. Acqua Shock”, Palazzo della Ragione Fotografia, Piazza Mercanti 1, Milano. Fino al 1° novembre