MILANO, sabato 18 luglio – Quest’anno TRAMEDAUTORE avrà un calendario articolato in due momenti diversi: una prima parte del festival, da martedì 21 a domenica 26 luglio sarà dedicata al Teatro delle Regioni, con artisti che hanno costruito il proprio percorso a partire dal rapporto con il territorio e con la lingua, tra cui spiccano due maestri della scrittura, capaci di raccontare la loro terra e di dare voce agli ultimi. La seconda parte sarà invece in programma da venerdì 11 a domenica 20 settembre, e sarà dedicata a “La Cina e le sue grandi trasformazioni”.
Diamo per il momento qualche utile informazione relativa al programma più prossimo: il “Teatro delle Regioni”. Curata da Outis, con la direzione artistica di Angela Calicchio e Tatiana Olear, e giunta alla XV edizione, la kermesse, presso il Piccolo Teatro Grassi, alle 20.30, si apre con una giornata dedicata al drammaturgo napoletano Annibale Ruccello, autore di culto dalla voce lirica e beffarda, con video, testimonianze e approfondimenti e il debutto, in forma di mise en éspace, di “Il rione”, suo primo testo, finora inedito, appositamente ridotto da Gian Maria Cervo con la regia di Monica Nappo. Due napoletani dal curriculum internazionale per riflettere su quale sia il confine tra scelta, volontà, religione e fato con un cast di dieci attori, tra cui la stessa Monica Nappo, Renato Avallone e Ambra D’Amico.
Mercoledì 22, spazio ai gruppi più giovani e all’innovazione con l’ironica “FELICI ma furlans – LIVE”, versione dal vivo della serie web, già cult, creata da Alessandro Di Pauli e Tommaso Pecile, anche in scena. FELICI ma furlans, in stretta “lingua friulana” – e giocando con un titolo ibrido e avversativo, poiché in friulano la parola felicità non esiste – è uno spettacolo multimediale che ha entusismato il popolo web. I due sceneggiatori accompagnano gli spettatori in un divertente excursus negli aspetti e nelle contraddizioni della friulanità contemporanea: un’ora e mezza tra dialoghi, monologhi, letture drammatizzate, interazione con il pubblico, intervallati da video girati rigorosamente in marilenghe (lingua friulana), proiettati con sottotitoli in italiano per renderne accessibile la visione anche ai ‘diversamente friulani’.
Si continua giovedì 23 con la scanzonata comicità toscana di Antonello Taurino con il suo “Trovata una sega!”, commedia “per uomo e proiettore”, dedicata ai 130 anni dalla nascita di Amedeo Modigliani e ai 30 anni dalla beffa livornese delle sue false teste, scherzo del secolo messo su da due studenti di storia dell’arte.
Venerdì 24 la scena è tutta per l’umorismo nero e raffinato di “Piccolo Mondo Alpino”, spettacolo rivelazione dei fratelli veneti Marta e Diego Dalla Via, vincitore del Premio Kantor 2010, vite annoiate di montagna, dai dialoghi nevrotici e spassosamente cinici. In una sperduta località del nordest quattro giovani “invecchiati” gestiscono, senza soddisfazione, l’albergo di famiglia in attesa, ormai dal 1985, della neve, al contempo salvifica e soffocante, e con lei dei villeggianti.
Una “sacra famiglia” incorniciata in un quadro senza tempo è protagonista, sabato 25, di “Liberata”, testo e regia di Nicola Bonazzi produzione Compagnia del Teatro dell’Argine. Il gruppo emiliano costruisce uno spaccato surreal fantastico lavorando su ritmo e pathos, per una storia di nervi e sangue, di tenerezze atroci e di molli sopraffazioni. In scena un uomo disteso al suolo, morto o forse solo addormentato, e una donna che prega sommessamente mentre va avanti la nenia cantata da due bambine.
Il focus sul Teatro delle Regioni si conclude domenica 26 con l’omaggio ad un altro grande drammaturgo scomparso, il palermitano Franco Scaldati, narratore di un’umanità ai margini dentro storie forti e dure, capace di riformulare il dialetto palermitano in una matrice poetico/drammaturgica: dalle 18 incontri, video e testimonianze e alle 20,30 il debutto del testo inedito, “È la terra un’unica finestra”, prodotto dal consolidato gruppo del Teatro Garibaldi alla Kalsa guidato da Matteo Bavera e con in scena Melino Imparato, storico interprete dell’autore siciliano.
Come tradizione, non mancheranno incontri e conferenze di approfondimento. Tra queste si segnala giovedì 23 alle 17 la conferenza sulla drammaturgia polivocale con Paul Castagno, figura accademica internazionale specializzato nello studio dell’impiego dei dialetti, degli slang e dei gerghi nelle strategie drammaturgiche. Coordina il drammaturgo Gian Maria Cervo.
PER MAGGIORI INFORMAZIONI
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