Al Pompeii Theatrum Mundi: 3 classici in prima assoluta, ma anche i danzatori israeliani della coreografa Noa Wertheim

“La Tempesta”, adattamento e regia Luca De Fusco. Con Eros Pagni (Foto Fabio Donato).

NAPOLI, martedì 18 giugno Al Teatro Grande, nel più imponente sito archeologico del mondo, qual è Pompei, ritorna uno dei più importanti appuntamenti dell’estate italiana dei festival teatrali: Pompeii Theatrum Mundi, la terza edizione della rassegna estiva di drammaturgia antica (promossa da Teatro Stabile di Napoli-Teatro Nazionale e Parco Archeologico di Pompei, in coproduzione con Fondazione Campania dei Festival-Napoli Teatro Festival Italia 2019, Teatro Nazionale di Genova, Teatro di Roma-Teatro Nazionale, Fondazione Matera Basilicata 2019).
Sul palcoscenico del Teatro del II sec. a.C. andrà in scena, tra il 20 giugno e il 13 luglio, il terzo ciclo di spettacoli della rassegna, con quattro grandi opere, di cui tre in prima assoluta, proposte al pubblico nella suggestiva atmosfera degli Scavi.
Si parte il 20 giugno con il debutto di “La Tempesta” di Shakespeare nella messa in scena di Luca De Fusco con protagonisti Eros Pagni e Gaia Aprea, che replicherà il 21 e il 22 giugno. «La tempesta è un addio – commenta il regista – l’addio di Shakespeare al teatro, l’addio a un tipo di teatro che spezza la bacchetta magica e rinuncia alle sue magie, ormai superate dal tempo. Noi ne faremo un atto di addio al Novecento che deve subire l’arrivo del nuovo millennio». Dopo Pompei lo spettacolo andrà in scena il 28 e 29 giugno al Teatro Romano di Verona.
Dal 27 al 29 giugno il secondo spettacolo in programma è a firma del regista lituano Rimas Tuminas, che al Teatro Grande di Pompei presenterà in prima assoluta “Edipo a Colono” di Sofocle nella riscrittura di Ruggero Cappuccio. L’Edipo a Colono sofocleo è forse il più alto paradigma del dolore. In esso risplendono le radici delle energie misteriose che il genere umano è stato chiamato a sfidare nell’arco di migliaia di anni. Nella riscrittura di Ruggero Cappuccio approdiamo in un luogo della memoria sospeso nel tempo, in cui i segni incancellabili della classicità si specchiano con il clima novecentesco della psicanalisi, delle guerre, delle lotte tra popoli per il raggiungimento del potere. Dopo Pompei lo spettacolo andrà in scena l’8 luglio 2019 al Teatro Alighieri di Ravenna.
Dal 4 al 6 luglio ritorna al Teatro Grande di Pompei il regista Andrea De Rosa con il “Satyricon” di Francesco Piccolo ispirato a Petronio, in prima mondiale. Lo scrittore nelle sue note commenta: «La decadenza di Roma, l’opulenza disperata, la corruzione, il mecenatismo un po’ burino. Le feste, le cene. Tutto questo è nel testo di Petronio, ed è però ancora tutto da raccontare» (come un nostro contemporaneo).
11, 12 e 13 luglio: grande danza contemporanea con una creazione degli israeliani “Vertigo Dance Company” che, a firma della coreografa Noa Wertheim, proporranno “Il paradiso perduto. Leela”.  In questo spettacolo si declina lo stile semi astratto, allusivo, surreale tipico della coreografa, con un chiaro riferimento al controverso rapporto dell’uomo moderno con la natura e con l’eros.

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