PARMA, giovedì 26 marzo ● Prosegue con la messa in scena di “CLITENNESTRA”, al Teatro Due di Parma (sabato 11 aprile), il progetto “Un’attrice nel Mito: Carta Bianca a Elisabetta Pozzi”, una esplorazione dei più grandi ruoli femminili della classicità iniziato con CASSANDRA e che si concluderà con MEDEA i prossimi 14 e 15 maggio.
In scena ancora una volta Elisabetta Pozzi, con una drammaturgia curata da Angela Demattè, le musiche di Daniele D’Angelo e la regia di Carmelo Rifici.
“Ho interpretato Clitennestra e Medea nel Teatro Greco di Siracusa – racconta Elisabetta Pozzi – un’esperienza unica per un artista, di una forza tale da unificare l’attore con il personaggio e permettergli di capirne l’essenza profonda. Ecco perché per proseguire l’esplorazione del mito che mi è stata offerta con Carta Bianca ho scelto queste due eroine, per vedere cosa sono diventate nei secoli e come si trasformeranno attraverso il mio corpo e la mia memoria.”
Ecco il senso profondo dell’operazione Un’attrice nel mito: il corpo di una grande attrice è nuovamente testimone di un accadimento, arricchito dalla sua esperienza e dalla sua sensibilità attorale, e riattivato in altra forma per mettere in scena figure eterne che scaturiscono dal dialogo fra i versi dei poeti tragici antichi con gli scritti degli autori contemporanei. Lavorare su Clitennestra oggi spinge a domandarsi che mistero racchiuda questo mito, vuol dire prendere in considerazione la donna, la madre, l’assassina, l’adultera.
“Vuol dire dunque leggere la letteratura legata ad essa: Marguerite Yourcenar e Hofmannsthal” – ha affermato il regista Carmelo Rifici – “Ma è ancora l’Orestea di Eschilo che continua ad aprirci strade inaspettate di senso. Clitennestra uccide il marito Agamennone, il figlio Oreste lo vendica uccidendo la madre, le Erinni lo inseguono per vendicarla. Infine Oreste viene salvato dalla prima assemblea democratica. Eppure c’è qualcosa di inquietante in questa soluzione finale, che arriva fino ad oggi. Le Erinni tornano violentemente a difendere un mistero perso e irrecuperabile.”
Informazioni e biglietteria 0521/289644
www.teatrodue.org