MILANO, mercoledì 21 settembre – Giuseppe Sinopoli scompariva a Berlino nel 2001, durante una recita di Aida alla Deutsche Oper. A 15 anni di distanza il Teatro alla Scala, cui fu legato da un rapporto durato dieci anni di straordinaria densità affettiva non meno che musicale, lo ricorda il 6 ottobre con un concerto dei Cameristi della Scala diretti da Enrico Dindo e con un incontro al Ridotto dei Palchi. Il concerto inaugura la Stagione “Invito alla Scala” 2016/2017. Sui leggii il Quartetto “Der Tod und das Mädchen” di Franz Schubert nell’orchestrazione di Gustav Mahler, Klangfarben dello stesso Sinopoli (mai eseguito a Milano) e Metamorphosen di Richard Strauss. Schubert, Mahler, Strauss: punti cardinali che evocano il multiforme e complesso universo culturale di Sinopoli, impossibile da racchiudere nel programma di un concerto. Alle ore 17.30 dello stesso 6 ottobre al Ridotto dei Palchi si svolge un incontro dal titolo “Giuseppe Sinopoli direttore d’orchestra, compositore e saggista” condotto da Franco Pulcini e con la partecipazione di Enzo Restagno, Paolo Arcà e Cesare De Michelis.
Giuseppe Sinopoli è stato una delle figure più originali della cultura italiana, non solo musicale, dell’ultimo scorcio del ‘900. Nato a Venezia, ha studiato nei Conservatori di Messina (organo) e Venezia (composizione) prima di laurearsi in medicina a Padova e seguire i corsi di Stockhausen a Darmstadt. La carriera direttoriale di Sinopoli si è svolta tra Berlino (Deutsche Oper dove ha debuttato con Macbeth nel 1980), Londra (dove è stato dal 1984 Direttore principale e dal 1987 Direttore musicale della Philharmonia), Roma (Direttore dell’Orchestra di Santa Cecilia dal 1983 al 1987), Firenze (Direttore onorario del Maggio), Bayreuth (Tannhäuser nel 1984, indi Parsifal, e nel 2000, primo italiano, l’intero Ring), Dresda (Direttore musicale della Staatskapelle dal 1992) oltre alla Fenice di Venezia. A Milano Sinopoli ebbe un rapporto privilegiato con la Filarmonica e quindi con il Teatro alla Scala. Del 1994 prese la decisione di restringere l’attività a quattro istituzioni: “Ho deciso di lavorare solo con Bayreuth, Dresda, Wiener e Scala”. Tra i saggi e altri scritti di Sinopoli ricordiamo Il mio Wagner, Parsifal a Venezia, e, appena pubblicato, I racconti dell’Isola, tutti per i tipi di Marsilio.
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