All’asta il ricco carteggio Verdi/Arrivabene. Un progetto per farlo acquisire dalla Casa di riposo per musicisti “Verdi”

collage verdi letteraMILANO, martedì 17 febbraio   
Blach al suo fratello-cane Ron-ron. Hai fatto molto male a non venire a trovarmi che t’avrei ricevuto a zampe aperte e colle fauci spalancate”, scrive Giuseppe Verdi all’amico Opprandino Arrivabene in tono scherzoso. Ma anche: “Vedi, se io fossi al Governo non penserei tanto al partito, al bianco, al rosso, al nero, penserei al pane da mangiare”. Fanno parte delle 82 lettere messe all’asta e che Casa Verdi cerca di comprare con una originale operazione di crowfunding con la collaborazione di Smartika.
IL PROGETTO “FUNDING CARTEGGIO VERDI” – La finalità di questo Progetto di Donation Crowdfunding, che dovrà concludersi entro il 30/06/2015, è quella di raccogliere la cifra di € 120.000 necessaria all’acquisto, da parte di Casa Verdi, del più ampio carteggio verdiano mai posto in vendita, composto da un corpus di 82 lettere – per un totale di 223 pagine – scambiate dal Maestro Giuseppe Verdi con l’amico Conte Opprandino Arrivabene. L’epistolario è sottoposto a procedura di vincolo del Ministero per i Beni Culturali e ciò ne impedisce lo smembramento. In virtù dell’attivazione di questo Progetto pensato congiuntamente da Casa Verdi e Smartika.it, i venditori hanno fissato il prezzo di vendita ad un livello nettamente inferiore a quello teorico di mercato e la Casa D’Aste Bolaffi, alla quale l’epistolario è stato affidato, ha rinunciato ai propri diritti.

Di Verdi artista e musicista si sa ormai quasi tutto. Meno si sa su altri aspetti della sua vita, che è ricca e piena di aspetti estremamente eterogenei, ma sempre molto interessanti. Molti di essi sono comprensibili solo attraverso l’esame delle numerose lettere che Verdi mandava ad amici, colleghi, estimatori, artisti e anche a personaggi non sempre perfettamente conosciuti. Uomo dalle mille sfaccettature, ebbe quindi scambi epistolari molto interessanti. Fra questi emerge il cospicuo carteggio sviluppato con il conte Opprandino Arrivabene, nobile mantovano di qualche anno più anziano di lui. Fra i due si sviluppò un’intensa e vera amicizia, iniziata nel 1816 e durata fino alla morte dell’Arrivabene nel 1887.
Buona parte di questo carteggio – di cui molte lettere sono già finite in mani ignote all’estero e non sono più disponibili per gli studiosi verdiani – è stato pubblicato nel 1931 a cura di Annibale Alberti e copre un periodo grosso modo di un quarto di secolo. Quel volume, come ben ricorda Emilio Sala, direttore dell’Istituto nazionale di studi verdiani avente sede a Parma, nei cui dintorni il Maestro visse a lungo momenti fra i più belli della sua vita e dove ancora si trovano suoi importanti ricordi, come Villa Agata e la casa natale – venne non a caso intitolato «Verdi intimo», titolo che qui si è utilizzato per definire in sintesi l’operazione mirante ad acquistare tale carteggio per donarlo a Casa Verdi.
L’importanza e il significato del carteggio, costituito da più di 80 lettere del Maestro, tutte in perfetto stato di conservazione, emergono chiaramente dalle seguente descrizione del già citato professor Sala: «Confidenza e cameratismo emergono a ogni pagina costituendo un valore aggiunto irrinunciabile per la comprensione non solo del contesto biografico-relazionale del Verdi maturo ma anche della sofferta rielaborazione della poetica verdiana negli anni in cui quest’ultimo incominciò ad essere messo in discussione dai cultori della musica dell’avvenire».
Casa Verdi, la casa di riposo per musicisti, che Verdi volle fermamente e che finanziò con i suoi mezzi personali definendola «la mia opera più bella», di fronte alla quale la città di Milano eresse un bellissimo Monumento al Maestro, sarebbe il luogo ideale per accogliere il carteggio Verdi-Arrivabene. Lì Verdi è sepolto con la sua consorte. Lì vi è il più importante ritratto del Maestro dipinto da Giovanni Boldrini. Lì vi sono innumerevoli ricordi della persona, della vita e dell’opera sua, che casa Verdi continua a vivere ancora oggi presentandosi al mondo come il più autentico testimone della grandezza della mente e del cuore del grande compositore.
Per evitare che il carteggio finisca in mani meno nobili di quelle di Casa Verdi e per arricchire quest’ultima di un tesoro assolutamente unico, un gruppo di anonimi amici verdiani si fa promotore di una raccolta di fondi che permettano di far avere a Casa Verdi i mezzi necessari ad acquisirlo e consentire così di metterlo successivamente a disposizione del pubblico e specialmente degli studiosi, di valorizzarlo con adeguate esposizioni, di renderlo oggetto di convegni per specialisti e per la gente comune, di sottoporlo ad un’accurata critica che possa contribuire, anche per questo tramite, a rafforzare la conoscenza e l’immagine di Giuseppe Verdi e, con lui, della nostra cultura e del nostro paese.
Per ulteriori informazioni:
www.fundingcarteggioverdi.it