All’Elfo il teatro torna alla vita. Grande De Capitani. E Parigi non brucia. Mentre Bruni somiglia a Humphrey Bogart

MILANO, venerdì 15 ottobre ► (di Paolo A. Paganini) Esattamente un anno fa, dopo una manciata di repliche, “Diplomazia”, in scena all’Elfo, venne interrotto per la seconda volta, a causa del maledetto Covid19, che costrinse tutte le sale frequentate dal pubblico, teatri, cinema, mostre e musei, ristoranti e sale da ballo a chiusure o a pesanti limitazioni.
Ieri, l’Elfo, come tutti, ha riaperto in una generale euforia, che ha coinvolto i teatri non solo milanesi. Tutte le sale son tornate a riveder le stelle, e potranno riempirsi come gli pare e piace.
Giubilo ed entusiasmo. Dài, facciamo finta che sia ancora l’ottobre dell’anno scorso. Non è successo niente. In scena ci sono ancora Elio De Capitani e Ferdinando Bruni, in “Diplomazia” di Cyril Gely.
Molti ricorderanno anche il film del 1966, “Parigi brucia?”, di René Clément, tratto dall’omonimo libro di Larry Collins e Dinique Lapierre, con Jean-Paul Belmondo e Charles Boyer, Leslie Caron, Alain Delon, Kirk Douglas, Glenn Ford, Daniel Gélin, Yves Montand, Anthony Perkins… ed altri che stiamo dimenticando. Una parata di attori, che han fatto la storia del cinema.
Qui all’Elfo, ora, la pièce teatrale è giocata, intimisticamente, sul dramma di due uomini, che si stanno giocando vita e reputazione, per salvare dalla totale distruzione Parigi. Siamo nel 1945, agli ultimi tragici giorni di guerra. Il Generale tedesco di stanza a Parigi, Dietrich von Choltitz, riceve da Hitler, ormai completamente paranoico e moralmente distrutto, nella finale disperazione dell’imminente sconfitta, l’ordine di radere al suolo la capitale francese. In una tragica notte, tra esplosioni di attentati da parte della resistenza parigina e l’imminente invasione dei carriarmati russi, si svolge, nella suite d’un hotel, quartier generale del comando tedesco, un drammatico colloquio tra Von Choltitz e il console svedese Raoul Nordling, abile diplomatico con il dono di una appassionata dialettica. Nordling si propone di distogliere il Generale tedesco dall’ordine distruttivo imposto da Hitler. Il console illustra, con accenti persuasivi e commossi, la divina bellezza di una città amata e adorata in tutto il mondo. Si appella ad ogni toccante argomento. La famiglia del Generale, i suoi figli, ai quali verrebbe negato un giorno di vedere il fulgore di una città colpevolmente ridotta in cenere, e poi le centinaia di migliaia di parigini, donne uomini vecchi bambini che morirebbero tra l’incendio di tutto il territorio urbano e l’allagamento della Senna…
Si sa e si immagina come andrà a finire. Ma non tutti sanno che è una storia vera. Elio de Capitani (il Generale tedesco) e Ferdinando Bruni (il console svedese) sono veramente esistiti. E il seguito, per il tedesco, sarà ancora più tragico ed avventuroso. Ma con lieto fine.
Veniamo allo spettacolo. Con una superba scenografia, la suite d’hotel, in desertico smantellamento, di grandissima efficacia ambientale, si svolge il duello dialettico tra i due, tra il duro nazista con un esasperato senso dell’onore, dell’obbedienza, nel bene e nel male, e un console non inferiore per rigore e carattere, anche se, più marpionesco che marziale, ricorda alla lontana, in un esempio abissale, l’affascinante Rick di Humphrey Bogart in “Casablanca”.
Lo spettacolo dura un’ora e venti senza intervallo. È stata una serata di una intensa emozione. Un ritorno alla vita, dopo venti mesi di reclusioni, limitazioni, mortificazioni ed abbattimenti. Alla fine, al suono della Marsigliese, più d’uno si asciugava gli occhi. Vive la liberté.

Si replica fino a domenica 14 novembre.

“Diplomazia”, di Cyril Gely, traduzione Monica Capuani, uno spettacolo di Elio De Capitani e Francesco Frongia, con Ferdinando Bruni, Elio De Capitani, e con Michele Radice, Alessandro Savarese, Simon Waldvogel; luci Michele Ceglia, suono Luca De Marinis. Produzione Teatro dell’Elfo e Teatro Stabile di Catania, in collaborazione con LAC Lugano Arte e Cultura, con il contributo di NEXT – laboratorio delle idee per la produzione e la distribuzione dello spettacolo dal vivo, Regione Lombardia e Fondazione Cariplo. TEATRO ELFO PUCCINI, sala Shakespeare, corso Buenos Aires 33, Milano