Amedeo Lia: tutta una vita a collezionare capolavori. Poi li donò alla sua città. E La Spezia gli ha creato un Museo

Rocco Normanno, “Amedeo Lia”, 2007. Olio su tela.

LA SPEZIA, venerdì 3 febbraio – Una sensibilità intelligente e straordinariamente generosa  spinse un amante della bellezza, l’ingegner Amedeo Lia, a dedicare una vita nella ricerca di artisti dei secoli passati. E, una volta messa insieme una collezione di rilievo mondiale, decise di donarla alla sua città, La Spezia.
Imprenditore e collezionista, Amedeo Lia nacque a Presicce, Lecce, nel 1913, e morì novantanovenne a La Spezia nel 2012. Ingegnere, ex ufficiale della Marina, traferitosi a La Spezia nel 1949, fondò l’azienda Ifen (Industria Forniture Elettriche Navali). Facilitato dai frequenti viaggi a causa della professione, cominciò a dedicarsi alle prime acquisizioni di oggetti d’arte. Nel corso degli anni divenne un collezionista d’eccezione, organizzando una raccolta di circa 1200 opere. Prediligeva specifici periodi storici e alcune tipologie artistiche, quali le tavole dei cosiddetti “primitivi” (ne figurano settanta, di datazione compresa tra il XIII e il XV secolo, prodotte da artisti quali Pietro Lorenzetti, Bernardo Daddi, Lippo Memmi, Lippo di Benivieni, Barnaba da Modena, il Sassetta), ma si rivolse anche a un vasto repertorio di tempere, tele, miniature, sculture, vetri e maioliche dell’arte italiana ed europea, dall’epoca classica fino al Medioevo e all’età moderna, creando una collezione privata che i critici hanno ritenuto tra le più ricche d’Europa e la più importante per i dipinti tra Duecento e Quattrocento. Così, vent’anni fa, dall’incontro tra l’illuminato collezionista e l’amministrazione comunale, nasceva il Museo Civico “Amedeo Lia”, presso l’antico complesso della chiesa e del convento dei Frati di San Francesco di Paola.
La ventennale ricorrenza diventa ora l’occasione per ricordare – con “un elogio alla Bellezza” – una grande storia e un grande protagonista, facendo convergere nel magnifico Museo a lui dedicato venti capolavori aggiuntivi, uno per ogni anno del ventennale, ognuno di essi offerto per questo “omaggio collettivo” da un diverso museo che con il Museo Lia ha avuto rapporti scientifici e di scambio. Peraltro, in questi venti anni, sono stati molti tra i maggiori musei internazionali a rivolgersi a Lia per prestiti di opere di rilievo, a conferma di come l’occhio del collezionista, spesso assistito da esperti da lui attentamente individuati, avesse saputo cogliere veramente il meglio, i capolavori autentici, che via via emergevano sul mercato del grande e gradissimo antiquariato.
La risposta dei musei interpellati è stata unanimemente positiva. Il rispetto e la considerazione per il Museo e la sua collezione sono amplissimi e nessuno dei venti musei da noi interpellati ha frapposto alcun ostacolo. Mi sento quindi di dire che il Museo Lia avrà esattamente ciò che per il suo ventennale avevamo pensato e sognato. È impossibile fare una classifica dei prestiti, trattandosi di opere tutte veramente notevoli“, afferma il sindaco della Spezia Massimo Federici. “Mi limito a citare semplicemente l’elenco nominativo dei grandi maestri che saranno al Lia: artisti come Dosso Dossi, Neri di Bicci, Giovanni da Modena, Annibale Carracci, El Greco, Bramantino, Chardin, Panfilo Nuvolone, Matteo Civitali, Jacopo Bassano, Beato Angelico, Gian Lorenzo Bernini, Giulio Cesare Procaccini, Bergognone, Pontormo, Guercino, Ludovico Carracci. Ma anche alcuni straordinari reperti archeologici o, esempi eccelsi di arti applicate, in assonanza appunto alle diverse Collezioni Lia“.
A ricevere questi illustri ospiti saranno le circa 1000 opere di grande varietà, dall’epoca classica, al tardo antico, al Medioevo e per finire al XVIII secolo, che compongono la Collezione Lia. Si tratta di dipinti, miniature, sculture in bronzo, rame, avorio, legno, vetri, maioliche, oggetti d’arte che documentano il gusto e la cultura dell’arte in Italia e in Europa.
Nella collezione, i cosiddetti “primitivi” sono una vera gemma, con oltre settanta tavole di Pietro Lorenzetti, Bernardo Daddi, Lippo Memmi, Lippo di Benivieni, Lorenzo di Bicci, Barnaba da Modena, Paolo di Giovanni Fei, il Sassetta; inoltre molte tempere e tele fra cui Vincenzo Foppa, Antonio Vivarini, il Bergognone, un probabile Raffaello giovane, Pontormo, Tiziano, Tintoretto, Sebastiano del Piombo, Giovanni Cariani, Gentile e Giovanni Bellini, Bernardo Bellotto, Canaletto.
A rendere questo superbo “Omaggio” hanno concorso i fiorentini Galleria dell’Accademia, Museo del Bargello, Museo Nazionale di San Marco e Museo Horne, il Museo Civico Medievale di Bologna, il Castello Sforzesco, la Pinacoteca di Brera e il Diocesano per Milano, il lucchese Museo Nazionale di Villa Guinigi, le veneziane Gallerie dell’Accademia, la Carrara di Bergamo, la Galleria Nazionale delle Marche e, da Roma, la Pinacoteca Capitolina, il Museo Nazionale di Palazzo Venezia e la Galleria Borghese, per quanto riguarda l’Italia. L’estero è presente con la Gemaldegalerie di Berlino, il Museo Thyssen Bornemisza di Madrid, il Musée Jacquemart-André di Parigi e il Städelsches Kunstinstitut di Francoforte.

“L’elogio della bellezza” – 20 capolavori, 20 Musei per i 20 anni del Museo Lia” – Dal 24 marzo al 25 giugno 2017 – Museo Civico “Amedeo Lia” – Via Prione 234, La Spezia – Tel. 0187.731100.

museolia.spezianet.it