MILANO, 4 settembre
Un Leonardo inedito durante il semestre milanese di Expo 2015 nel programma di Palazzo Reale, dal 15 aprile al 19 luglio 2015. Non saranno esposti solo i trenta già annunciati e preziosissimi disegni di Leonardo provenienti dalle collezioni reali inglesi, non solo il Musico dalla Pinacoteca Ambrosiana, il S. Gerolamo dai Musei Vaticani, la Scapigliata dalla Galleria Nazionale di Parma e la Madonna Dreyfuss dalla National Gallery di Washington, ma anche opere di artisti moderni e contemporanei come Marcel Duchamp, Enrico Baj, Andy Warhol, Stefano Arienti, Franco Bulletti, Fulvio Di Piazza, Agostino Arrivabene e Francesco Pignatelli, che rappresentano un Leonardo riletto e rivisitato dalla sensibilità moderna, a dimostrare un’eredità artistica sempre vitale.
Inoltre, i due curatori della mostra, Pietro C. Marani e Maria Teresa Fiorio, hanno annunciato che è già stato chiesto al Maestro Fernando Botero di realizzare ad hoc una sua personale interpretazione della Gioconda. Ed è anche stato confermato che il cavallo dell’artista messicano Gustavo Aceves, ispirato ai disegni leonardeschi, presentato in anteprima a Pietrasanta nella primavera 2014, sarà collocato in piazzetta Reale a Milano come “monumentale” invito alla mostra.
Inoltre è prevista, dal 2 settembre 2015 al 10 gennaio 2016, la mostra “Giotto, l’Italia”.
“Questa mostra è un progetto per l’Italia, non solo per Milano, perché Giotto ha avuto la capacità di coinvolgere grandi committenze e di condizionare in modo definitivo l’espressione artistica con una vastissima diffusione su tutto il territorio italiano”, hanno dichiarato i curatori Serena Romano e Pietro Pietraroia, che hanno altresì fatto notare che “Giotto, il pittore italiano per antonomasia, ha concluso la sua attività lavorando per i Visconti proprio nel Palazzo che oggi è il Palazzo Reale di Milano, sede della mostra”.
Queste le opere in esposizione (nella foto sopra):
Il Polittico Stefaneschi, oggi ai Musei Vaticani, è stato realizzato da Giotto per l’altare maggiore della Basilica di S. Pietro e testimonia della lunga e importantissima attività dell’artista a Roma.
Il Polittico di Bologna, conservato presso la Pinacoteca Nazionale del capoluogo emiliano, opera importante anche per dimensioni (340 cm di lunghezza per 191 di altezza) che è stata realizzata nella fase più matura dell’attività di Giotto, probabilmente verso al 1332 in connessione con la presenza del plenipotenziario pontificio a Bologna, il cardinale francesce Betrando Dal Poggetto.
Il Polittico di Badia, invece, appartiene all’attività fiorentina di Giotto. Oggi conservato agli Uffizi, attesta, insieme ai frammenti d’affresco che pure saranno testimoniati in mostra, l’opera dell’artista per la Chiesa benedettina di santa Maria a Firenze, detta la Badia.
Una Gioconda di Botero nella grande mostra di Palazzo Reale dedicata a Leonardo, ma per l’Expo anche Giotto
22 Agosto 2014 by