
Padova. Un’immagine dell’“Ispettore generale” di Gogol, con la regia di Damiano Michieletto. Nella scena: il signor ispettore (Stefano Scandaletti) si dà molto da fare per sedurre la poco integerrima moglie del sindaco (Silvia Paoli). Foto di Serena Pea.
(di Paolo A. Paganini) Si entra in platea a scena aperta, occupata da un bar a tutto palcoscenico. Un ambiente tra il saloon e un italico bar di nostrane periferie. Una tivù aldisopra del bancone parla russo, e la parola BAR è scritta in cirillico. Siamo infatti in una commedia di Gogol. Alla spicciolata entrano i clienti di una singolare cittadina lontana dalla capitale. Quando ci son tutti, lo spettacolo comincia. E così prende il via “L’ispettore generale” (quasi tre ore con un intervallo), visto al Teatro Verdi di Padova, con un manipolo di scatenati attori pronti a tutto, in una divertentissima cagnara tra l’opera rock, la disco music, la farsa, la commedia dell’arte, il vaudeville, che il “sovversivo guastatore” Damiano Michieletto non s’è fatto scrupolo di miscelare in un cocktail ad alta gradazione alcolica. Qualche purista storcerà la bocca. Personalmente non mi divertivo così da tempo immemore.
La commedia, nata alle scene in cinque atti nel 1863, come feroce satira contro la dilagante corruzione dell’amministrazione russa, allora scatenò proteste critiche polemiche condanne morali da parte dei burocrati di Stato. “Farsa vergognosa” venne definita. Soprattutto perché molti di quei funzionari avevano la coda di paglia e si riconobbero nella feroce satira di Gogol, il quale portava allo scoperto tanti peccatucci nascosti sotto i tappeti. Tutto questo oggi non ha più senso. O vogliamo fare un traslato su ben altre forme contemporanee di corruzione? No.
Ma, seppure svuotato dai suoi veleni e declassato il carattere sociale dell’opera di Gogol, rimangono gli indiscussi pregi artistici, con una struttura di ruvida ma ineccepibile qualità sul piano comico drammaturgico.
La storia è di per sé semplicissima. In una cittadina russa dominata da funzionari corrotti, mercanti imbroglioni, commissari di polizia svogliati e ubriaconi, giudici intrallazzati, corre voce che sta per arrivare in incognito un ispettore governativo per controllare il funzionamento dell’amministrazione locale. Panico generale. Di lì a poco si scopre la misteriosa presenza di uno sconisciuto viaggiatore nel lercio alberghetto della cittadina. A farla breve tutti sono convinti che si tratti dell’Ispettore in incognito e s’affannano a conoscerlo, a circuirlo, a ubriacarlo, a corromperlo, a fargli arrivare soldi e piaceri da tutte le parti. E il nostro sconosciuto giovanotto, che non è di qualità morali migliori di loro, ci sta, eccome. Ed anzi ne approfitta con gagliarda impudicizia, tentando fra l’altro di farsi la moglie del sindaco e, in subordine, la giovane figlia. Quando alla fine se ne andrà, si scoprirà la terribile cantonata… Il vero Ispettore sta per arrivare…
Si diceva del regista Michieletto. Tra gag di varietà, bellocce di pochi scrupoli in bella mostra, situazioni comiche con il gusto carnascialesco dell’esagerazione, con lo smodato piacere del tanto, del troppo, dell’inverosimile, con disinvolta coerenza ci dà dentro con un’allegria senza scrupoli, Gogol o non Gogol che sia… Tutto fa brodo, ch’è saporitissimo. E i personaggi, tra il bamba e lo spregiudicato, sono interpretati con assoluta e generosa complicità. Almeno li nomineremo: Alessandro Albertin (il Sindaco), Silvia Paoli ed Eleonora Palizzo (sua moglie e figlia), Stefano Scandaletti (il falso Ispettore), e via via Matteini, Fasoli, Maccagno, Riccio, Altavilla, Fortunati, Pilla. Tutti applauditissimi alla fine.
Tournée
“L’Ispettore generale” di Nikolaj Gogol, regia di Damiano Michieletto, dopo il debutto al Teatro Verdi di Padova (21-26 gennaio), sarà nelle seguenti piazze:
Venezia, Teatro Goldoni, dal 29 gennaio al 2 febbraio;
Thiene, Teatro Comunale, dal 4 al 6 febbraio;
Treviso. Teatro Comunale Mario Del Monaco, dal 7 al 9 febbraio;
San Stino di Livenza, Cinema Teatro Pascutto, 11 febbraio;
Chioggia, Piccolo Teatro Città di Chioggia, il 13 febbraio;
Milano Teatro Grassi, dal 18 febbraio al 2 marzo;
Torino, Teatro Limone Fonderie, dal 4 al 9 marzo;
Trieste, Politeama Rossetti, dal 12 al 16 marzo.