
Carlo Cecchi, Remo Stella, Barbara Ronchi e Eugenia Costantini in una scena di “La dodicesima notte” al Teatro Franco Parenti.
MILANO, sabato 27 febbraio ► (di Emanuela Dini) Commedia corale, gioco di travestimenti e scambi di persona, plot narrativo incrociato, con storie di Duchi e Contesse, ma anche di beoni e servitori, “La dodicesima notte” di Shakespeare, ora in scena al Teatro Franco Parenti, in co-produzione con Marche Teatro, per la regia di Carlo Cecchi, è un gioioso inno all’amore e alla follia.
Una storia e un intreccio complicato dove equivoci, amori, scambi di identità e di genere sono alla base delle storie incrociate di Viola e Sebastiano, gemelli separati da un naufragio, e di Olivia e del Duca Orsino. Accanto a loro, il “secondo livello” del plot narrativo, dove i personaggi più popolari – l’intrigante e dispotico maggiordomo Malvolio, servi, cortigiani – portano avanti le loro astuzie e sotterfugi.
Tra l’amore e la gioiosa follia che attraversa tutti i personaggi, si dipana una storia dall’immancabile lieto fine, e il tocco leggero della regia fa scorrere piacevolmente e con molti sorrisi le due ore e 40 dello spettacolo (con intervallo di 15 minuti), in cui un ruolo importante hanno anche i musicisti sul palco, che interpretano dal vivo musiche di Nicola Piovani.
Carlo Cecchi ha messo in scena un gioco attoriale straordinario nel pieno rispetto del testo, puntando su una scena essenziale e minimalista, molto suggestiva: «In Shakespeare il poeta e il supremo drammaturgo si fondono nell’immediatezza di un teatro assoluto. Tutto è sempre teatro. Non ha bisogno di essere attualizzato come fanno certi registi tuttofare, ma di essere recitato bene, perché lui scriveva per gli attori», ha spiegato. Gli attori si muovono su una pedana rotonda e girevole (un richiamo al teatro elisabettiano a pianta tonda?), pochi elementi d’arredo ricreano di volta in volta i diversi ambienti davanti a un fondale a tinta unita – due tavolacci per la taverna, una dormeuse per le stanze della contessa, una fintissima siepe di plastica su rotelle per il giardino – e ai costumi bastano pochi tocchi indovinati per rimandare alle corti del ‘600.
Gli attori danno vita ai loro personaggi con verve comica e molta ironia, senza mai scivolare nel grottesco o nel macchiettistico e dando l’impressione di divertirsi un mondo loro per primi. A fianco di uno straordinario Carlo Cecchi-Malvolio, brillano anche Barbara Ronchi- contessa Olivia, Eugenia Costantini-Viola (poi travestita da Cesario) e un simpaticamente disastroso Loris Fabiani-sir Andrew.
Sala strapiena con moltissimi giovani. Applausi a scena aperta e ovazioni finali da stadio.
“La dodicesima notte”, di William Shakespeare, regia di Carlo Cecchi. Musiche di scena di Nicola Piovani eseguite dal vivo. Teatro Franco Parenti, Via Pier Lombardo 14, Milano. Repliche fino a domenica 6 marzo.