Che bordata di spettacoli nel cartellone del Teatro Manzoni di Milano: dalla prosa al cabaret, dalla musica alla cultura

collage ManzoniMILANO, martedì 16 settembre
Dalla prosa al cabaret, dalla musica agli spettacoli ideati per le famiglie, ai lunedì dedicati alle grandi interviste ai protagonisti della nostra società: la stagione 2014/2015 del Teatro Manzoni si presenta con un cartellone, tra i più variegati e singolari di Milano.
PROSA – Gli 8 spettacoli in abbonamento della prosa hanno come caratteristica unificante i grandi interpreti della scena: da Luca Barbareschi a Debora Caprioglio, da Antonio Catania a Pierfrancesco Favino, da Sabrina Ferilli a Giuseppe Fiorello, da Anna Galiena a Gianfranco Jannuzzo, e ancora Marina Massironi, Maurizio Micheli, Pino Quartullo, Sergio Muniz, Gianluca Ramazzotti, Amanda Sandrelli e Edoardo Sylos Labini, una sfilata di professionisti la cui attività artistica spazia tra cinema e tv. Tutti impegnati a portare in scena le opere di autori contemporanei, con uno sguardo attento alla drammaturgia europea.
CABARET – Il cartellone del cabaret conferma la struttura della scorsa stagione con le due Rassegne:
1) Manzoni Derby Cabaret, il talent show della comicità, la domenica sera con la sua formula Dinner, Wine & Show: uno spettacolo comico, anticipato da una ricca cena con degustazione di vini pregiati;
2) Ridere alla Grande, con 6 straordinari spettacoli di affermati talenti comici, da Giobbe Covatta a Paolo Migone, dagli Oblivion alla Rimbamband, fino a Barbara Foria e Leonardo Manera, Diego Parassole, Max Pisu, Marta Marangoni, Stefania Pepe, Roberta Petrozzi. Lo spettacolo conclusivo è dedicato al teatro surreale di Eugène Ionesco, rivisto in chiave comica. “La Cantatrice Calva” diretta da Marco Rampoldi.
MUSICA – Il cartellone caratterizzato dall’ormai storica rassegna Aperitivo in Concerto, che quest’anno giunge alla sua trentesima edizione e che proporrà un ventaglio di eventi musicali di caratura internazionale.
MANZONI FAMILY: 10 spettacoli per famiglie. l sabato pomeriggio, grandi titoli e storie avvincenti da “Harry Potter” a “Pinocchio”, da “Il Re Leone a “Il gobbo di Notre Dame”.
MANZONI EXTRA: una rassegna che racchiude generi diversi, dalla danza classica alla commedia musicale, da “Vorrei la Pelle Nera” con due interpreti d’eccezione, Luca Jurman e Ugo Conti, a “Il suono della voce” con Tosca, da Giuseppe Pambieri (“L’infinito Giacomo”) al Gala di balletto.
MANZONI CULTURA: 5 incontri, il lunedì sera, con i protagonisti della nostra società, intervistati dal giornalista televisivo Nicola Porro.
Per informazioni: tel. 02.7636901
www.teatromanzoni.it

 

Una stagione milanese all’insegna della fol(l)ia, e c’è anche “La pazza di Chaillot” dedicata all’Expo

LE REGINEMILANO, sabato 13 settembre
“PACTA, dei Teatri” apre la stagione 2014/2015 al Teatro Oscar di Milano con un cartellone di 39 spettacoli, 3 prime assolute, 22 spettacoli ospiti, 3 progetti speciali (DonneTeatroDiritti – Follia Creativa – TeatroInMatematica), 1 rassegna musicale, 1 rassegna di cabaret e un Festival di Teatro internazionale, per un totale di 150 repliche: un cartellone fatto di grandi autori e nuova drammaturgia, di impegno civico e di teatro, musica e danza.
Fol(l)ia è il titolo della nuova stagione e la follia creativa di questa stagione perché – dice la direttrice artistica Annig Raimondi, – non esiste arte senza un pizzico di follia. Ma Folia è anche un termine portoghese che indica un tema musicale tra i più antichi della musica europea sulla cui struttura il musicista poteva improvvisare, divenuto in seguito anche una danza.
Per questo “PACTA dei Teatri”, con il suo staff stabile composto da Annig Raimondi, Maria Eugenia D’Aquino (nella foto di Massimiliano Liotti), Fulvio Michelazzi, Riccardo Magherini, Maurizio Pisati, presenta una stagione di teatro, musica, danza, cabaret che va dai classici ai contemporanei, dall’arte alla matematica e dall’Italia fino alla Russia. Inoltre, sarà nuovamente ospitata la rassegna di teatro ragazzi, L’OSCAR PER TUTTI, a cura di Daniela Monico.
Per maggiori informazioni e per il programma dettagliato:
www.pacta.org

Il “Vento” fa volare i magici disegni di Hayao Miyazaki poeta dell’animazione (che dice: sarà l’ultimo)

Desktop2(di Paolo Calcagno) Hayao Miyazaki è considerato il “poeta dell’animazione” e con “Si alza il vento” (126 minuti) dà l’addio ai film lunghi per dedicarsi esclusivamente ai cortometraggi. Con questo film visivamente bellissimo (ma carente di solidità narrativa), che prende il titolo da un verso di Paul Valèry “Le vent se lève, il faut tenter de vivre” (Si alza il vento, dobbiamo provare a vivere), il grande maestro giapponese ci fa dono di uno struggente racconto sul dolore umano, sulla redenzione delle scelte pacifiste e sulle vette d’estasi cui può giungere l’amore. Miyazaki aveva annunciato di voler creare “un film realistico, fantastico, a tratti caricaturale, insomma un film meraviglioso”. Ma per compiere la sua missione al celebre regista dello Studio Ghibli non poteva bastare la testimonianza dell’infanzia e, pertanto, ha virato verso l’incanto del mondo adulto. Anche se, a Giffoni Film Festival, nel luglio scorso, la doppia proiezione di “Si alza il vento” (ovviamente fuori concorso) aveva fatto la felicità dei 3.500 piccoli giurati che avevano affollato la sala Truffaut.
“Non ne è rimasto nemmeno uno”, osserva addolorato Jiro, il protagonista del film, mentre le immagini illustrano lo sterminato cimitero di “Zero”, i veloci aerei da combattimento giapponesi che prima avevano raso al suolo Pearl Harbor e poi terrorizzato la potente flotta americana con gli attacchi suicidi dei piloti “kamikaze”. “Non ce ne sono più perché il tuo Paese è stato devastato”, lo consola con amarezza il progettista italiano Gianni Caproni, idolo e compagno di sogni del personaggio del film “The Wind Rises” (Si Alza il Vento), di Hayao Miyazaki.
La magia e la poesia dei miracolosi disegni di Miyazaki, mescolando realtà e fantasia, rendono omaggio alla storia di Jiro Horikoshi, alla sua infanzia da sognatore e alla sua ascesa, quale affermato progettatore aeronautico di fama internazionale, tra successi, delusioni e l’appassionato amore per la dolce Nahoko e per l’infinito del cielo.
Il film del regista nipponico, Premio Oscar per il suo capolavoro “La città incantata”, fonde le storie vere di Jiro Horikoshi, progettista dell’aereo Mitsubishi A6M1 (più conosciuto come aereo da combattimento “Zero”), e dello scrittore Tatsuo Hori, autore dell’omonimo romanzo “The Wind Rises”, nella vicenda del personaggio “Jiro”, quale emblema del nuovo Giappone che si annunciava già 80 anni fa.
Tuttavia, sentiamo doveroso osservare che il fascino delle immagini non basta a contenere l’inerzia del film, che rischia di sbandare verso una tediosa e infantile banalizzazione di una storia che rappresenta un esempio straordinario della trasformazione di un grande Paese come il Giappone e che in questo racconto filmico è, talvolta, persino tradita da palesi infedeltà. Ad ogni modo, “Si alza il vento” (peraltro, già ospite della Mostra di Venezia dell’anno scorso) si appresta alla sua verifica nelle sale italiane distribuito da Lucky Red.
E’ un’opera inusuale, di assoluta finzione, che descrive la gioventù giapponese degli anni Trenta”, spiega Hayao Miyazaki. “E’ la storia di un individuo dedito al suo lavoro, che ha perseguito tenacemente il suo sogno. I sogni contengono un elemento di pazzia, e questo aspetto “velenoso” non può essere nascosto. Desiderare ardentemente qualcosa di troppo bello può distruggere. Jiro sarà distrutto e sconfitto, la sua carriera di progettista interrotta, ma resta un uomo di grande originalità con un talento non comune”.
Ambientando nel periodo Taisho della storia giapponese (1912-1926) la narrazione della vita di Jiro ed enfatizzando con stile epico il coraggio e l’amore del protagonista, creatore di portentose innovazioni nel campo dell’aeronautica, il maestro Miyazaki illustra alla sua incomparabile maniera anche i grandi eventi storici di quegli anni: il devastante terremoto del Kanto, nel 1923; la morsa della Depressione economica che mise in ginocchio il Paese e, più tardi, l’entrata in guerra del Giappone. Ed è con questa parabola triste e romantica del suo Paese che, tuttavia, apre alla speranza di un futuro più felice, che Hayao Miyazaki, all’età di 73 anni, ha deciso di limitare la sua incredibile carriera di cineasta lasciandoci con il suo ultimo lungometraggio un eccezionale testamento artistico.
“Si Alza il Vento”, regia di Hayao Miyazaki. Disegni animati. Giappone 2013.

“Milano cuore d’Europa”: 200 appuntamenti fino al 31 dicembre nel semestre di presidenza italiana dell’UE

MILANO, giovedì 11 settembre
Un ricco e articolato palinsesto autunnale di “Milano Cuore d’Europa”, accompagnerà la vita culturale milanese durante il semestre di presidenza italiana dell’Unione Europea, valorizzando le figure, gli artisti e i movimenti che hanno contribuito a costruire l’identità della cittadinanza europea.
Tre i nuclei forti del palinsesto, che si snoda dal 15 settembre al 31 dicembre 2014  e che raccoglierà, intorno al tema dell’identità europea, oltre 200 appuntamenti:
1) MOSTRE. Una serie di eventi espositivi dedicati all’arte europea, tra cui le grandi retrospettive di Chagall e di Segantini a Palazzo Reale, la mostra dedicata a Giacometti alla GAM e al Novecento il dialogo tra Lucio Fontana e Yves Klein;
2) CONCERTI. 36 appuntamenti in diversi spazi e teatri milanesi, nell’esecuzione di importanti formazioni europee, dall’Orchestra Filarmonica Ceca alla Filarmonica della Scala, dalla Kremerata Baltica alla B’rock Baroque Orchestra, dalla Sinfonieorchester Wuppertal alla Nordwestdeutsche Philarmonie;
3) TEATRO. 25 spettacoli che costituiscono la programmazione del Piccolo Teatro d’Europa, nella quale è stata dedicata molta attenzione ai temi cruciali del nostro tempo: dalla riflessione sulle guerre europee alla lotta per la legalità e contro tutte le mafie.
Il programma completo e gli aggiornamenti sul sito:
www.milanocuoredeuropa.it