La nevrotica ripresa dei teatri milanesi (dieci prime in quattro giorni) dopo due settimane di feste e ponti

Milano. Una scena di “Le sorelle Macaluso” di Emma Dante al Piccolo Teatro Grassi (foto Carmine Maringola). Nella foto sotto: Stefano Artissunch e Vanessa Gravina in “A piedi nudi nel parco” di Neil Simon al Teatro Carcano

Milano. Una scena di “Le sorelle Macaluso” di Emma Dante al Piccolo Teatro Grassi (foto Carmine Maringola). Nella foto sotto: Stefano Artissunch e Vanessa Gravina in “A piedi nudi nel parco” di Neil Simon al Teatro Carcano

Dopo la magra delle Feste pasquali e il ponte del I Maggio, il teatro si riapre al risveglio di primavera. Per quindici giorni non c’è stata nessuna prima, o quasi, di prosa nelle sale milanesi. Poi, all’improvviso, l’esplosione. Aveva un bel dire il mitico e indimenticato Remigio Paone (1899-1977), impresario, scopritore di talenti, produttore e direttore del Teatro Nuovo (e non solo) : “Con la Pasqua finisce la stagione teatrale!” Qui, dopo la Pasqua, c’è la resurrezione e sembra che la stagione debba improvvisamente ricominciare, con una frenesia molto prossima alla nevrosi. Dieci prime in quattro giorni, dal 5 all’8 maggio. Un’abbuffata da morti di fame, come l’avventarsi sul piatto di spaghetti di “Miseria e nobiltà”. Non è un segno di buona salute, né di saggezza. Non si capisce a chi debba giovare un simile ingorgo. Non agli spettatori, sconcertati ancorché fedelissimi, che non sapranno cosa andare a vedere. Non ai teatri, che dovranno fare i conti con sparuti bilanci. Non alle Compagnie, che probabilmente si ritroveranno con poche persone in sala… E, se non sarà così, saremo i primi a goderne! Ecco dunque lo schizofrenico cartellone milanese, da lunedì 5 maggio. (p.a.p.)

Al Teatro dell’Elfo/Puccini (5-25 maggio) “Addèla Ole!”, una performance tra parole e musica, tratta da “La Storia” di Elsa Morante, con Ida Marinelli e Anne Lisa Nathan (fino al 25).
Al Piccolo Teatro Studio (6-18 maggio) “Clôture de l’amour”. Dopo averlo rappresentato nella versione originale a Modena, il regista Pascal Rambert dirige questa volta due attori italiani, Anna Della Rosa e Luca Lazzareschi.
Al Piccolo Teatro Grassi (6-18 maggio) la “storia matriarcale”, “Le sorelle Macaluso”, testo e regia di Emma Dante.
A piedi nudi  New 4S. Artissunch, V. GravinaAl Teatro Menotti (6- 18 maggio) “Tramonto sulla pianura” di Guido Conti, regia e adattamento teatrale di Emilio Russo e Caterina Spadaro. Con gli attori del laboratorio over 60
All’Elfo/Puccini – Sala Fassbinder (6-18 maggio) “La ballata del carcere di Reading”, da Oscar Wilde, traduzione e adattamento di Elio De Capitani e Umberto Orsini, con Umberto Orsini e Giovanna Marini, musiche composte ed eseguite dal vivo da Giovanna Marini, regia Elio De Capitani
Al Teatro Carcano (7-18 maggio) Vanessa Gravina, Ludovica Modugno, Stefano Artissunch in “A piedi nudi nel parco” di Neil Simon, regia di Stefano Artissunch.
All’Out Off (7-1 giugno), prima nazionale di “Affabulazione”, di Pier Paolo Pasolini, regia Lorenzo Loris, con Roberto Trifirò, Annina Pedrini, Sara Marconi, Alberto Patriarca, Monica Bonomi e con la partecipazione di Umberto Ceriani.
Al Teatro Oscar (8-25 maggio) “Le regine. Elisabetta vs Maria Stuarda” dalla “Maria Stuarda” di Friedrich Schiller. Drammaturgia di Paolo Bignamini. Con Maria Eugenia D’Aquino, Annig Raimondi. Regia Alberto Oliva.
Al Teatro Manzoni (8-25 maggio), “Trappola mortale” di Ira Levin, con Corrado Tedeschi, Ettore Bassi e Miriam Mesturino, regia Ennio Coltorti.
Al Teatro Filodrammatici (8-18 maggio), “Nuvole Barocche”, scritto e diretto da Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Luca Stano (con il patrocinio della Fondazione Fabrizio De André).

I film della settimana (dal 30.4): “Brick Mansions”, l’ultimo film di Paul Walker prima del tragico incidente

Un fidanzato per mia moglie” (Durata: 97 – Regia: Davide Marengo – Con Luca Bizzarri, Paolo Kessisoglu, Geppi Cucciari, Dino Abbrescia – Commedia – Italia). Camilla (Geppi Cucciari) lascia la Sardegna e si trasferisce nel capoluogo lombardo per amore di Simone (Paolo Kessisoglu), milanese al 100%. Dopo due anni la coppia entra in crisi. La convivenza invece di ammorbidire i loro difetti, li ha amplificati. Lei incapace di conservare un lavoro per più di pochi mesi, accoglie regolarmente ogni sera il marito con continue lamentele su tutto, mentre lui stanco di questo rapporto non ha il coraggio di lasciarla. Però…
Locke” (Durata: 85 – Regia: Steven Knight – Con Tom Hardy, Ruth Wilson, Andrew Scott, Olivia Colman – Drammatico – Usa, Regno Unito). Ivan Locke (Tom Hardy) ha lavorato sodo per costruirsi la sua vita. Ma in una sola notte tutto gli crollerà addosso. Ivan riceve una telefonata che scatenerà una serie di eventi dagli effetti catastrofici per la sua famiglia, la sua carriera e la sua anima
Il mondo fino in fondo” (Durata: 95 – Regia: Alessandro Lunardelli – Con Filippo Scicchitano, Luca Marinelli, Barbora Bobulova, Camilla Filippi – Commedia – Italia). Davide e suo fratello Loris vivono ad Agro, un paesino del nord Italia. Figli di un industriale della zona, i due lavorano nella fabbrica di famiglia. Davide ha diciotto anni ed è gay, Loris ha quasi trent’anni e non ha idea che suo fratello sia omosessuale, per lui l’unica cosa che conta è il calcio, o meglio, l’Inter. È proprio per seguire in trasferta la sua squadra del cuore che Loris chiede a Davide di andare con lui a Barcellona a vedere la partita. In Spagna, Davide conosce Andy, cileno ed ecologista convinto, di cui si invaghisce al primo sguardo; Andy invita Davide ad andare con lui a Santiago e il ragazzo non può fare a meno di seguirlo...
Tracks – Attraverso il deserto” (Durata: 115 – Regia: John Curran – Con Mia Wasikowska, Adam Driver, Emma Booth, Rainer Bock – Drammatico – Regno Unito, Australia). Tratto dalla storia vera di Robyn Davidson. Nel suo straordinario viaggio in solitaria, Robyn ha percorso a piedi 2.700 chilometri di deserto australiano, un ambiente spettacolare ma spietato, accompagnata solo dal suo cane Diggity e da quattro cammelli. Rick Smolan, giovane e carismatico fotografo del “New Yorker” e del “National Geographic”, l’ha seguita in alcune delle tappe del viaggio per raccontare la leggendaria traversata di uno dei più impervi deserti del mondo...
Violetta – Backstage Pass” (Durata: 100 – Regia: AA.VV. – Con Martina Stoessel – Musicale – Italia). Dodici attori del cast, capitanati dalla giovane protagonista Martina Stoessel, sono impegnati a interpretare le hit di successo della prima e seconda stagione della serie tv cult di Disney Channel durante l’incredibile performance dello scorso gennaio in Italia. Ad arricchire lo spettacolo ci sono inediti dietro le quinte che ci racconteranno come i protagonisti hanno vissuto il tour Italiano.
Da giovedì 1 maggio

Paul Walker in "Brick Mansions. E' stato il suo ultimo film prima del tragico incidente in cui perse la vita

Paul Walker in “Brick Mansions. E’ stato il suo ultimo film prima del tragico incidente in cui perse la vita

Brick Mansions” (Durata: 90 – Regia: Camille Delamarre – Con Paul Walker, David Belle, Robert Maillet, RZA – Azione – Nazionalità: Francia, Canada). È interpretato da Paul Walker (nella foto), l’ultimo suo film prima del tragico incidente d’auto in cui perse la vita il 30 novembre 2013. Il film è un remake del thriller d’azione francese “District B13”, ambientato in una Detroit distopica. Qui, fra palazzi di mattoni abbandonati dai tempi migliori, ora abitati solo dai criminali più pericolosi, per il poliziotto Damien Collier ogni giorno è una battaglia contro il crimine. Damien accetta a malincuore l’aiuto d’un coraggioso ex galeotto, e insieme dovranno fermare un sinistro complotto ed evitare la devastazione dell’intera città.
Nut Job – Operazione Noccioline” (Durata: 90 – Regia: Peter Lepeniotis – Animazione – Usa). C’era una volta “The Italian Job” con Michael Caine impegnato in una complicatissima rapina. Questa volta, al posto dell’attore inglese, c’è un piccolo scoiattolo newyorkese alle prese con l’arrivo dell’inverno e una fame senza confini. Surly, questo il nome del simpaticissimo animaletto, sotto la cui morbida apparenza, vive uno spirito sarcastico e ribelle che non si fida di niente e di nessuno. Un osso duro molto furbo che, però, inizierà a sciogliersi davanti alla scoiattolina Andie…

In attesa di “Expo 2015”, il famoso Lang Lang in Piazza del Duomo a Milano diretto da Esa-Pekka Salonen

Il prossimo 26 maggio, a Milano, in piazza del Duomo, all’interno del cartellone di “Expo in città 2014”, il maestro finlandese Esa–Pekka Salonen dirigerà l’orchestra della Filarmonica della Scala nell’esecuzione della “Sagra della Primavera” di Stravinskij e del Concerto n° 2 di Rachmaninov, eseguito dal famoso virtuoso della tastiera, il pianista cinese Lang Lang. Salonen e Lang Lang, che saliranno sul palco con la Filarmonica, sono due star planetarie nello spirito di Expo 2015.
Lang Lang – la star del piano che alterna concerti nei teatri più famosi del mondo a performance ‘pop’ come l’esibizione ai Grammy con i Metallica – sarà anche a Rio de Janeiro, al concertone prima della finale dei mondiali di calcio.
Al concerto della Filarmonica scaligera dell’anno scorso erano presenti oltre 50 mila persone. Per il prossimo concerto, uno degli eventi conclusivi di “Expo in città 2014”, il palco sarà dotato di megaschermi e amplificazione per consentire la fruizione da tutta la piazza.

Una speranza di “Felicità” (nascosta in una “Sedia”) nell’ultimo messaggio di Carlo Mazzacurati

I protagonisti di “La sedia della felicità”: un tenero messaggio di speranza e di ottimismo di Carlo Mazzacurati, scomparso il 22 gennaio scorso a 58 anni

I protagonisti di “La sedia della felicità”: un tenero messaggio di speranza e di ottimismo di Carlo Mazzacurati, scomparso il 22 gennaio scorso a 58 anni

(di Paolo Calcagno) Le piccole storie dei film di Carlo Mazzacurati sono regali preziosi per la conoscenza e per la prova delle emozioni. L’ho amato da subito con il noir “Notte Italiana” e quando l’ho incontrato di persona per “L’Estate di Davide”, proiettato in “anteprima” a un’anomala e critica “Antenna/Cinema”, trasferitasi da Conegliano a Padova. Fu un giorno particolarmente fortunato grazie alle scelte, sempre acute, di Giorgio Gosetti e Carlo Di Carlo: dopo l’incontro del pomeriggio con Mazzacurati e il suo Cinema, anche la sera fu lieta e vibrante con i monologhi di un altro veneto di alto valore, Marco Paolini. Ricordo che il giorno dopo passeggiare per le strade di Padova non era più soltanto piacevole per le scoperte delle sue bellezze straordinarie, ma si arricchì di un’intimità profonda, come se fossimo parte di quel paesaggio umano, non sempre facilmente accessibile.
Carlo Mazzacurati è scomparso lo scorso 22 gennaio, a 58 anni, e non starò qui a farne un tardivo “coccodrillo”. L’uscita del suo ultimo film “La Sedia della Felicità” è, però, un’occasione per ricordare, sia pure brevemente, quanto è contato il talento dello sceneggiatore e regista (anche di documentari di ampio respiro) che ha raccontato la provincia del Nord-Est con affetto, ironia, e persino con qualche ira fustigatoria, per consolidare il nostro amore per il Cinema. E quanto ci mancherà.
Il Leone d’Argento per la regia, conquistato a Venezia con “Il Toro”, e le sue fortunate collaborazioni con registi tanto diversi da lui, per formazione, stile, tematiche, quali Gabriele Salvatores, Neri Parenti, Daniele Luchetti, e Nanni Moretti (compare in ben quattro suoi film), sottolineano compiutamente il livello di qualità espresso da Mazzacurati, la sua capacità di dialogo e la sua agilità nel muoversi fra i quattro angoli della gioia, leggerezza, curiosità, critica sociale, della nostra commedia. Gioia e leggerezza, intinte nelle sfumature cromatiche del surreale e del grottesco, compongono il quadro de “la Sedia della Felicità”, di cui sono protagonisti tre personaggi stralunati, quanto audaci e risoluti a vivere fino in fondo l’avventura che ha per traguardo il riscatto delle loro esistenze marginali: un tatuatore romano (Valerio Mastandrea), un’estetista siciliana (Isabella Ragonese) e un misterioso prete (Giuseppe Battiston), prima rivali e poi alleati nella ricerca del favoloso tesoro nascosto in una sedia. Inseguimenti, equivoci, colpi di scena, farciscono il divertimento dell’incontro dei nostri “eroi” con i riluttanti proprietari delle sedie tanto inseguite, interpretati in irresistibili “camei” dagli attori più amati da Mazzacurati: Fabrizio Bentivoglio, Antonio Albanese, Silvio Orlando, Katia Ricciarelli, Roberto Citran, Raul Cremona, Marco Marzocca, Milena Vukotic.
Alternato a inquadrature di vette innevate, Mazzacurati dipinge il suo sgangherato paesaggio umano di perdenti virato sul “giallo” comico, fra maghi cialtroni, montanari pittori, impiegate ninfomani, conduttori di aste-tv, pescivendoli incazzati. Tratto da una novella russa, che ha già conosciuto decine di versioni cinematografiche, fra cui “Una su 13” (1969), Nicolas Gessner e Luciano Lucignani, con Vittorio Gassman, Vittorio De Sica, Orson Welles, Sharon Tate, e “Il Mistero delle 12 Sedie” (1970), di Mel Brooks. La storia del racconto incomincia con uno zio morente che confida al nipote di aver infilato dei diamanti nell’imbottitura di una delle 13 sedie che possedeva, prima che gli venissero confiscate e vendute all’asta. Il giovane con l’aiuto di un poco di buono e di un pope avido si mette a caccia del tesoro. Nel film di Mazzacurati, a confidare il segreto è la rantolante Katia Ricciarelli all’estetista Isabella Aragonese che, a sua volta, ne parla al tatuatore Valerio Mastandrea. Inganni, sotterfugi, alleanze, e persino l’amore, sono sparsi nella “caccia al tesoro” degli eccellenti interpreti della coppia di imbranati protagonisti, affiancata dallo scaltro prete dell’ottimo Giuseppe Battiston.
Il tesoro che allevierà le pene esistenziali dei protagonisti del film provocando contagiose esplosioni di allegria, i vari mestieri dei numerosi personaggi, sono l’ultimo messaggio dello scomparso regista a un’Italia che va scomparendo, sull’orlo di una crisi finanziaria, certo, ma anche d’identità. Un’Italia alla quale Mazzacurati augura il lieto fine del ritrovamento del suo “tesoro”, come ha scritto nelle sue note di regia: “Avevo il desiderio di narrare una storia in tono comico, senza però perdere realismo né verità. Volevo anche che l’umanità di questo racconto emergesse a volte attraverso le forme del grottesco, a volte in toni più lirici, ma la cosa che più mi stava a cuore era di riuscire a tenere insieme il senso di catastrofe, in cui sembra che tutti stiamo cadendo, con l’energia e la voglia di riscatto che nonostante tutto si sente nell’aria”.
“La Sedia della Felicità”, di Carlo Mazzacurati, con Isabella Aragonese, Valerio Mastandrea, Giuseppe Battiston. Italia 2013.