Lo spettacolo si avvale della partecipazione di musicisti di grande livello già sentiti nel precedente musical “Priscilla, la regina del deserto”, che però, in questo contesto, ci paiono non ben compattati. L’equalizzazione del suono non ci è sembrata ben equilibrata, dando troppa rilevanza alla batteria e meno agli altri strumenti. È vero che eravamo seduti in galleria e probabilmente il suono ci arrivava diversamente rispetto alla platea, ma questa acustica ha determinato un minore coinvolgimento del pubblico seduto in quel settore del teatro.Il corpo di ballo e il coro, guidati dal coreografo Thomas Signorelli è stato sempre all’altezza delle aspettative e ha comunicato energia ed unità. Purtroppo lo spettacolo nel suo complesso non è riuscito a soddisfare completamente queste caratteristiche. I tempi recitativi sono sfilacciati e comunque poco incisivi. E anche la famosa scena della canzone “ Unchained Melody”, unico pezzo rimasto in lingua originale, in cui Molly e Sam sono seduti davanti al vaso in argilla che lei sta modellando, momento clou di sommo romanticismo, diventa quasi una prova scolastica. Gli interpreti e, soprattutto il giovane Palombi che ci pare come disorientato nel portare avanti il percorso del suo personaggio, devono acquisire più sicurezza e più padronanza, cosa che ci auguriamo avvenga con l’andare avanti delle repliche.
È solo all’entrata in scena di Loretta Grace, nel ruolo della sensitiva, che finalmente lo spettacolo pare decollare travolgendo il pubblico e dove anche il suono diventa tondo e pieno fino alla fine. Menzioniamo Matteo Piedi per i costumi e le scenografie create tecnologicamente da videoproiezioni e mappature digitali che ci trasportano dalla vita frenetica della Grande Mela fin dentro il loft di Sam e Molly, per passare attraverso il limbo della metropolitana abitato da feroci fantasmi, fino ad ascensori che ci portano alle sale dei bottoni dell’economia.
Oltre a Salvatore Palombi, Ilaria Deangelis, Cristian Ruiz, Loretta Grace, Sebastiano Vinci, nomineremo ancora Riccardo Ballerini, Davide Paciolla, Francesca Gemma, Dapheny Oosterwolde, Diego Savastano, Barbara Alesse e, per l’ensemble Nicola Trazzi, Luca Magnoni, Antonio Caggianelli, Samuele Cavallo, Antonio Grandi, Vera Dragone, Dania Mansi, Sara Marinaccio, Mekdes Cortili, Diana Lecchi. Regia di Stefano Genovese.
Pubblico moderatamente partecipe (ma ovazione finale per Loretta Grace.)