MILANO, martedì 10 maggio ►(di Carla Maria Casanova) Il programma, esposto a chiare lettere in piena condivisione con il sovrintendente Alexander Pereira, è quello di potenziare il “materiale umano” che la Scala possiede. Così il coreografo Mauro Bigonzetti, neo direttore del Corpo di Ballo della Scala, alla presentazione della stagione di Balletto 2016-17 del Teatro alla Scala, avvenuta in mattinata nel Foyer Arturo Toscanini.
Con questo, subito messe a tacere le sorprese: solo 3 étoiles ospiti, nel prossimo cartellone?! Bigonzetti corregge: solo due ( Svetlana Zakharova e Marianela Nunez) dato che Roberto Bolle, terza étoile, è da considerarsi “di casa”. Quanto alla mancanza di étoiles nostrane si preoccupano, gli esperti, e chiedono se questa “diaspora” di pezzi grossi sia dovuta al non riuscire ad avere alla Scala contratti che diano sufficienti garanzie e quindi preferire offerte di lavoro altrove.
Qui la domanda pone problemi e richiede molte spiegazioni. In definitiva la risposta è che, come succede dappertutto, in certi punti della carriera, certi artisti preferiscono nuove prospettive, esperienze ecc e se ne vanno, senza escludere di ritornare un giorno, maturati e, magari, celebri.
Si è capito, sarà una stagione di balletto molto casalinga. Ma non è esattamente quello che il Corpo di ballo della Scala ha sempre invocato (non disdegnando scioperi e proteste)? Poter ballare tutti, ballare tutto, ballare tanto. Eccoli serviti. Le recite, dalle 60 per stagione, saranno portate a 80/90, grazie a rafforzate tournées (già stabilite in Cina, Taiwan, Tokyo, Parigi). I giovani talenti saranno messi al torchio e debutteranno in parti soliste (due di queste: la prima ballerina Nicoletta Manni e la ballerina solista Virna Toppi, sono in ballottaggio per Coppelia) e comunque, se ci sono elementi in emergenza, avranno modo di emergere. Bigonzetti, al lavoro da due mesi, dichiara che i giovani danzatori della Scala sono eccellentissimi e che lui è molto, molto soddisfatto di farli crescere e valorizzarli.
Sette spettacoli (e nove titoli) in programma dal 17 dicembre 2016 al 23 settembre 2017. La classica Coppélia per incominciare. Coreografia di Bigonzetti, étoile Roberto Bolle. La successiva “serata Stravinskij”, produzione della Scala, affida i due titoli Le sacre du primtemps e Petruška, niente di meno che a Zubin Mehta che, a mente, non ha mai diretto balletti alla Scala. C’è una novità assoluta, di programmazione, con La Valse di Ravel la cui coreografia è addirittura affidata ad alcuni danzatori del balletto scaligero. È in programma con Shéhérazade. Bigonzetti si riserva di portare in scena una sua vecchia idea: Progetto Haendel, per il quale si assicura la presenza di Svetlana Zakharova. Eccettutato il Sogno di una notte di mezza estate che sarà il trionfo dei talenti scaligeri (tutti allevi delle varie Accademie di canto, ballo e orchestra) gli ultimi due titoli appartengono al repertorio più popolare: Il lago dei cigni (Čajkovskij – Petitpa/Ivanov) e Romeo e Giulietta (Prokof’ev – Mac Millan). Qui, a chiusura di stagione, il clou: protagonisti Roberto Bolle e Marianela Nunez, 34 anni, stella argentina di prima grandezza, principal dancer del Royal Ballet di Londra. Signori, si balla.
Balletto alla Scala ’16/’17. Stagione casalinga. Più recite (nove titoli) e più spazio ai giovani. Apre Coppélia con Bolle
10 Maggio 2016 by