Biennale del Cinema 2018. Ecco i “Leoni” di Venezia e tutti gli altri premi dei film che vedremo ora sui nostri schermi

Leone d’Oro per il miglior film: “Roma” di Alfonso Cuaron

VENEZIA, sabato 8 settembre – Celebrato al Lido il rito della consegna dei Leoni ai film di Venezia 75. Premiati anche i vincitori delle altre sezioni.
“Roma”, l’autobiografia in bianco e nero del regista messicano di “Gravity” Alfonso Cuarón sul proprio legame da bambino con la baby sitter indigena, vince il Leone d’Oro. Con la “benedizione” dell’altro messicano Guillermo Del Toro, presidente della Giuria di Venezia 75, che già lo scorso anno si era aggiudicato il medesimo premio.
Sul secondo gradino del podio il greco Yorgos Lanthimos, che ha firmato «The Favourite», sulla guerra senza esclusione di colpi fra due dame di corte, determinate ad entrare nei favori della regina Anna d’Inghilterra. Mentre migliore attore è il sessantatreenne Willem Dafoe, premiato per la sua interpretazione del pittore Vincent Van Gogh.
A bocca asciutta i tre italiani Guadagnino, Martone e Minervini.

VENEZIA 75 CONCORSO

Coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile: Willem Dafoe per At Eternity’s Gate

Leone d’Oro per il miglior film:
«Roma» di Alfonso Cuarón, con Yalitza Aparicio, Marina de Tavira, Marco Graf, Daniela Demesa, Carlos Peralta, Nancy García;

Leone d’Argento Gran Premio della Giuria:
«The Favourite» di Yorgos Lanthimos, con Olivia Colman, Emma Stone e Rachel Weisz;

Leone d’Argento per la migliore regia:
Jacques Audiard, per «The Sisters Brothers»

Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile:
Willem Dafoe, per «At Eternity’s Gate» di Julian Schnabel

Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile:
Olivia Colman, per «The Favourite» di Yorgos Lanthimos

Premio per la migliore sceneggiatura:
«The Ballad Of Buster Scruggs» di Joel e Ethan Coen

Premio Speciale della Giuria:
«The Nightingale» di Jennifer Kent,

Premio Marcello Mastroianni a un giovane attore o attrice emergente:
Baykali Ganambarr, per «The Nightingale» di Jennifer Kent

ORIZZONTI

Jennifer Kent, Premio speciale della giuria per “The Nightingale”.

Miglior film:
Kraben Rahu di P. Aroonpheng

Migliore regia:
Emir Baigazin per “The River”

Migliore interpretazione maschile:
Kais Nashif  perTel Aviv On Fire”

Migliore interpretazione femminile:
Natalya Kudryashova, per “The Man Who Surprised Everyone”

Migliore sceneggiatura:
Jinpadi Pema Tseden

Miglior cortometraggio:
“Kado” di Aditya Ahmad

Premio speciale:
“Anons” di M. F. Coskun

PREMIO VENEZIA OPERA PRIMA
“LUIGI DE LAURENTIIS”: Leone del Futuro

“The Day I Lost My Shadow” di Soudade Kaadan

Baykali Ganambarr, Premio Mastroianni per “The Nightingale”

VENICE
VIRTUAL
REALITY

Miglior Virtual Reality Venezia 75: “Spheres” di Eliza McNitt

Miglior Storia: “L’île des morts” di Benjamin Nuel

Best VR Experience: Buddy VR di Chuck Chae

VENEZIA
CLASSICI

Miglior Film Restaurato: “La notte di San Lorenzodi Paolo e Vittorio Taviani.
Miglior Documentario sul Cinema: “The Great Buster. A Celebration” di Peter Bogdanovich.

 

75ª Mostra del Cinema. 126 film in undici giorni. Tre italiani in gara. La composita organizzazione del Festival più antico

VENEZIA, sabato 11 agosto – A pochi giorni dall’apertura della 75ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, il più antico Festival internazionale del cinema, in programma dal 29 agosto all’8 settembre 2018, pubblichiamo un breve vademecum di notizie e informazioni.
Per la verità, il servizio si è dimostrato molto più composito di quanto non avessimo pensato, ma, d’altra parte, c’è da dire che, in fatto di complessità, il Festival del Cinema veneziano non è secondo a nessun altro, tra Leoni, Coppe e vari Premi, in una suddivisione di molte e variegate sezioni e sottosezioni.
Lo scopo di questo essenziale vademecum è pertanto quello di offrire ai nostri lettori un limitato panorama informativo, per consentire di seguire un po’ più agevolmente l’importante manifestazione cinematografica del Lido, dove sfileranno i più amati e importanti personaggi dello spettacolo e dello schermo, come Lady Gaga, Ryan Gosling, Emma Stone, Bradley Cooper…

“First Man”, la storia del “primo uomo” sulla sulla Luna. Inaugura la Biennale Cinema 2018

LE 5 SEZIONI DELLA MOSTRA VENEZIANA. PRESIDENTI E PREMI
1 – VENEZIA 75 CONCORSO: presidente il regista, sceneggiatore e produttore messicano Guillermo del Toro.
La Giuria di Venezia 75 assegnerà ai lungometraggi in Concorso i seguenti premi ufficiali:
Leone d’Oro per il miglior film,
Leone d’Argento per la migliore regia,
Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile,
Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile,
Premio per la migliore sceneggiatura,
Premio Speciale della Giuria,
Premio Marcello Mastroianni a un giovane attore o attrice emergente.

2 – ORIZZONTI: presidente la regista, sceneggiatrice e produttrice greca Athina Tsangari. La Giuria assegnerà i premi: per il miglior film, per la migliore regia, per la migliore interpretazione maschile, per la migliore interpretazione femminile, per la migliore sceneggiatura, per il miglior cortometraggio.

3 – PREMIO VENEZIA OPERA PRIMA “LUIGI DE LAURENTIIS”: presidente il regista e sceneggiatore iraniano e americano Ramin Bahrani. Tutte le opere prime di lungometraggio presenti nelle diverse sezioni competitive della Mostra concorrono all’assegnazione del Leone del Futuro. La Giuria assegnerà un premio di 100.000 USD, messi a disposizione da Filmauro, che saranno suddivisi in parti uguali tra il regista e il produttore.

4 – VENICE VIRTUAL REALITY: presidente la regista e sceneggiatrice danese Susanne Bier. La Giuria assegnerà – esclusa la possibilità di ex aequo – i seguenti premi: Miglior VR Storia Immersiva, Migliore Esperienza VR per contenuto interattivo, Migliore Storia VR per contenuto lineare.

5 – VENEZIA CLASSICI: presidente il regista e sceneggiatore italiano Salvatore Mereu. La Giuria è composta da 26 studenti, indicati dai docenti dei corsi di cinema delle università italiane, dei DAMS e della veneziana Ca’ Foscari. Assegnerà i Premi per il Miglior Film Restaurato e per il Miglior Documentario sul Cinema.

In prima mondiale, sabato 9 settembre, “Drive” chiuderà la 75esima edizione della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia

126 FILM, DISTRIBUITI PER GENERE
Drammatici 73 – Documentari 22 – Commedia 9 – Biografici 5 – Azione 3 – Polizieschi 3 – Animazione 2 – Horror 2 – Thriller 2 – Western 2 – Docu-Fiction 1 – Musicali 1 – Storici 1.

I FILM PER SEZIONE
Venezia 75 Concorso: 21 – Fuori Concorso: 26 – Orizzonti: 19 – Biennale College-Cinema: 3 – Venezia Classici: 17 – Giornate degli Autori: 24 – Settimana della Critica: 9.

IL LEONE DI VENEZIA
Il premio più ambito è il Leone d’oro assegnato al miglior film della sezione Venezia 75 Concorso. Al fianco del Leone d’oro, vengono assegnati vari altri riconoscimenti, tra cui il Leone d’argento per la miglior regia, il Gran Premio della Giuria e il Premio Speciale della Giuria dedicati a film particolarmente meritevoli, il Premio Marcello Mastroianni volto a mettere in luce l’interpretazione degli attori emergenti, il Premio Osella per la migliore sceneggiatura. Il più antico è la Coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile e femminile, istituito nel lontano 1934, durante la terza edizione del Festival, e dedicato all’allora presidente della Biennale di Venezia, il conte Giuseppe Volpi, ideatore della rassegna.

I FILM “VENEZIA 75 CONCORSO”
«Il primo uomo», di Damien Chazelle con Ryan Gosling e Claire Foy (film d’apertura); «The Mountain» di Rick Alverson con Tye Sheridan, Jeff Goldblum e Hannah Gross; «Double Vien» di Olivier Assayas con Guillaume Canet, Juliette Binoche e Vincent Macaigne; «The Sisters Brothers» di Jacques Audiard di Joaquin Phoenix, John C. Reilly, Jake Gyllenhaal; «The Ballad Of Buster Scruggs» di Joel e Ethan Coen con James Franco, Liam Neeson, Zoe Kazan (Netflix); «Vox Lux» di Brady Corbet con Natalie Portman, Jude Law e Stacy Martin; «Roma» di Alfonso Cuarón (Netflix); «22 July» di Paul Greengrass (Netflix); «Suspiria» di Luca Guadagnino con Dakota Johnson, Tilda Swinton, Mia Goth, Chloe Grace Moretz; «Werk Ohne Autor (Opera senza autore)» di Florian Henckel Von Donnersmarck; «The Nightingale» di Jennifer Kent; «The Favourite» di Yorgos Lanthimos con Olivia Colman, Emma Stone e Rachel Weisz; «Peterloo» di Mike Leigh; «Capri-Revolution» di Mario Martone; «What You Gonna Do When The World’s On Fire?» di Roberto Minervini; «Napszállta (Sunset)» di Lászlo Nemes; «Frères Ennemis» di David Oelhoffen; «Nuestro Tiempo» di Carlos Reygadas; «At Eternity’s Gate» di Julian Schnabel con Willem Dafoe, Rupert Friend, Oscar Isaac; «Acusada» di Gonzalo Tobal; «San (Killing)» di Shinya Tsukamoto.

GLI ITALIANI
Sono tre i film italiani della sezione Venezia 75 Concorso:
Luca Guadagnino porta “Suspiria”, remake del film di Dario Argento con Dakota Johnson e Tilda Swinton;
Mario Martone propone il suo “Capri-Revolution”, ambientato alla vigilia della Prima guerra mondiale;
Roberto Minervini arriva in Laguna con il documentario sul razzismo in Usa “What You Gonna Do When the World’s on Fire?”

I “LEONI” ALLA CARRIERA
All’attrice britannica Vanessa Redgrave, durante la cerimonia d’apertura della 75ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, mercoledì 29 agosto, sarà consegnato il Leone d’oro alla Carriera.
Il Leone d’oro alla Carriera destinato a un regista è stato attribuito a David Cronenberg. Il Premio gli sarà consegnato, al Lido, giovedì 6 settembre. In suo omaggio, verrà anche proiettato il film M. Butterfly, girato da Cronenberg nel 1993, interpretato da Jeremy Irons, John Lone, Barbara Sukowa, Ian Richardson (versione originale con sottotitoli italiani).

(a cura di p.a.p.)

www.labiennale.org/it/cinema/2018

 

Dieci giorni in settembre, al Piccolo Teatro, per scoprire giovani e compagnie emergenti della nuova drammaturgia

MILANO, mercoledì 27 giugno – Torna l’appuntamento con Tramedautore – Festival Internazionale delle Drammaturgie, giunto alla sua diciottesima edizione, ideato e organizzato da Outis – Centro Nazionale di Drammaturgia Contemporanea, accolto anche quest’anno dal Piccolo Teatro. Affidato quest’anno alla direzione artistica di Michele Panella, il festival prosegue l’indagine sulla contemporaneità attraverso diversi sguardi e linguaggi, verbali e non verbali.
Questa edizione – inserita tra le iniziative dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale – si propone di costruire rapporti di collaborazione con paesi a noi più vicini per rafforzare la presenza di una nuova generazione di artisti a livello europeo e nazionale, in un periodo di grandi fragilità, disorientamento e paradossi non solo politici, sociali e culturali ma anche individuali.
Sono state selezionate, quindi, alcune delle esperienze artistiche più vivaci ed inquiete della scena emergente italiana. Al Piccolo Teatro Grassi e al Chiostro Nina Vinchi (Via Rovello 2, Milano), dal 14 al 23 settembre.

Spettacolo d’apertura di “Tramedautore”, venerdì 14 settembre.

Venerdì 14 settembre, il festival si apre con la prima milanese de “Il Nullafacente”, un paradosso sulla ricerca della felicità scritto da Michele Santeramo e diretto da Roberto Bacci, produzione della Fondazione Teatro della Toscana, per raccontare la storia di un uomo che non vuole “piegarsi alla vita” e si domanda cosa “non deve fare” per stare bene. Una ricerca di libertà e di improbabile resistenza oltre qualsiasi legge economica, sociale, di prestazione, in cui tutti siamo intrappolati.
Sabato 15 settembre, il giovanissimo collettivo Bolognini/Costa presenta “ST(r)AGE”, sul tema dell’instabilità lavorativa nel mondo dello spettacolo. Tra ironia punk e tensioni generazionali, il collettivo romano narra la resurrezione di un’arte scomparsa. Una riflessione sul teatro che, se si riduce a cruda esposizione, si svuota di significato e perde di forza.
Domenica 16 settembre, la scena sarà per La Ballata dei Lenna – collettivo di ricerca fondato dai giovani Nicola Di Chio, Paola Di Mitri e Miriam Fieno – con “Human Animal”, viaggio letterario-antropologico che, partendo dall’indegna vita di tre impiegati di un’Agenzia delle Entrate, ci mostra le fragilità e i paradossi del nostro stare al mondo. Un lavoro che prende spunto dall’ultimo romanzo di David Foster Wallace, “Il re pallido”, per parlare della noia, dei meccanismi alienanti, dei contorni sfrangiati e delle vuote vite di questi funzionari.
Lunedì 17 settembre, debutta “Sister(s). Miraggio su strada qualunque” della compagnia vicentina exvUoto per raccontare di come i millennials affrontino i cambiamenti repentini del mondo attuale. Diretto da Tommaso Franchin e scritto e interpretato da Andrea Dellai, con Laura Serena e Giulio Morittu, lo spettacolo è una fiaba moderna, un ritratto grottesco e ironico delle nuove generazioni, vissuto attraverso gli occhi di due fratelli in una desolata Rovigo, narrato con immagini iperboliche, sfumature pulp, contorni fumettistici.
Martedì 18 settembre, debutta in prima nazionale “Hotel Palestine”, testo del drammaturgo Falk Richter, tra i più interessanti autori tedeschi, nella traduzione di Sonia Antinori e con la regia di Salvino Raco. In scena, la conferenza stampa in cui due rappresentanti degli Stati Uniti si trovano a dover rispondere alle domande dei giornalisti che cercano di svelare le vere ragioni del conflitto tra Iraq e Stati Uniti, per parlare di manipolazione dei media e degli eccessi del nostro mondo liberale.
Mercoledì 19 settembre, tra formazione e professione si colloca il lavoro “Walk. Viaggio in un’oscurità cosciente”, progetto di produzione, coordinato dai docenti Ferruccio Bigi e Susanna Beltrami, con Accademia di Brera, Conservatorio Giuseppe Verdi, Civici Corsi di Jazz, DanceHaus e Outis. Lo spettacolo prende spunto da “La Società dell’incertezza” di Zygmunt Bauman, in cui si parla di “vagabondi” descrivendoli come metafore dell’uomo contemporaneo alla ricerca della propria identità. Con un percorso in cui la danza, la musica, il canto, l’uso di tutto l’edificio teatrale, gli elementi di scena e i costumi, sono gli strumenti della ricerca espressiva con cui i giovani artisti ricreano una scrittura scenica che mira ad un’arte totale.
Giovedì 20 settembre sarà il momento della comicità graffiante di “Aplod”, prodotto da Fartagnan Teatro, spettacolo selezionato nell’ambito del Festival Dominio Pubblico 2018 di Roma. A metà fra un romanzo di Orwell e una sceneggiatura dei fratelli Cohen per raccontare di un futuro distopico in cui il governo ha dichiarato illegale produrre e caricare in internet materiale video.
Venerdì 21 settembre, Gli Omini presentano “Più carati”. Con la verve comica che li contraddistingue la compagnia pistoiese racconta la storia di tre amici alla soglia dei 40 anni che un giorno trovano un mucchio di soldi per terra. Questi soldi, presi come segno dall’alto, svelano la fragilità delle relazioni umane…
Sabato 22 settembre, al Piccolo Teatro Grassi e nel Chiostro Nina Vinchi (e presso la scuola Mohole in via Ventura): spettacolo itinerante dal titolo “Un Hueco en la Ciudad” (Un buco nella città), prodotto dalla compagnia francese Dérézo, nato da un progetto di cooperazione che ha coinvolto Francia, Spagna e Italia, nel quale sei autori, sono stati convocati per accogliere la parola, i fantasmi e le inquietudini degli abitanti di una città per riaffermare che lo stare insieme è un lavoro ma anche una responsabilità e una forza.
Domenica 23 settembre, si chiude con la prima nazionale di “All In” (in spagnolo, inglese, tedesco, giapponese, italiano – sovratitoli in italiano) di Atresbandes, tra le più interessanti compagnie spagnole in una produzione commissionata da Home (Gran Bretagna) e dal Festival TNT (Spagna). Un lavoro che attraversando luoghi diversi – una discoteca, una scuola di inglese, un programma di auto-aiuto e un magazzino – si propone di offrire una rappresentazione poetica della crisi esistenziale dell’uomo moderno e di interrogarsi su quanto siamo liberi nelle nostre scelte.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI: Outis – Centro Nazionale di Drammaturgia Contemporanea – Tel. + 39 02 39257055 |- Cell. + 39 393 8761766.
www.outis.it 
www.tramedautore.it

Scala 2018/19. Il 7 dicembre “Attila” di Verdi. Con una singolare curiosità: all’inizio del III atto, 5 battute di Rossini

MILANO, mercoledì 30 maggio ►(di Carla Maria Casanova) Tutti contenti, alla conferenza stampa di presentazione della stagione 2018-2019 della Scala, al tavolo il sindaco Beppe Sala, il sovrintendente Alexander Pereira, il direttore musicale Riccardo Chailly. Unica domanda che affiora dal numerosissimo silente pubblico: il bilancio? Risponde il sindaco: “Inutile”. Gelo in sala. Il sindaco precisa: “In utile, staccato, naturalmente” e aggiunge “molto aperto ai contributi privati” (Banca Intesa San Paolo è lo sponsor principale). Respiro profondo.
Pereira che, sostenuto da Chailly, illustra il programma con l’usato entusiastico, comunicativo tono, fa subito il punto sui nove titoli italiani, di cui quattro verdiani: Attila, opera inaugurale, La Traviata, I Masnadieri, Rigoletto.
Attila,- precisa Chailly che dirigerà l’opera – fa parte, con Giovanna d’Arco e Macbeth, del progetto “trilogia giovanile”, e aggiunge una curiosità: l’attuale lettura dell’opera comporterà, all’inizio del terzo atto, cinque battute composte da Rossini settantatrenne in omaggio a Verdi. Saranno qui eseguite per la prima volta in assoluto. La regìa sarà di Davide Livermore, scene di Giò Forma, costumi Gianluca  Falaschi. Luci Antonio Castro.
La ripresa di Traviata, diretta da Myung-Whun Chung, comporta la presenza di un tenore-rivelazione, allievo dell’Accademia: Benjamin Bernheim. Come Germont si alternano Leo Nucci e Placido Domingo.
I Masnadieri, opera in cui Riccardo Chailly debuttò alla Scala, a 23 anni, avrà protagonista Ambrogio Maestri. Lo spettacolo andrà in trasferta al festival estivo di Savonlinna, in Finlandia.
Rigoletto sarà una produzione dell’Accademia, curata da Leo Nucci (anche protagonista).
Due titoli Pucciniani: Manon Lescaut di cui Chailly propone la prima versione (1893). Protagonisti Maria José Siri e Marcelo Alvarez, e, progetto dell’Accademia, Gianni Schicchi. Di Rossini, La Cenerentola, nella storica edizione di Ponnelle. Dirige Ottavio Dantone. Protagonista Marianne Crebassa, pare eccezionale.
Di Donizetti, L’elisir d’amore, diretto dal milanese Michele Gamba, già assistente di Antonio Pappano e se tanto mi dà tanto abbiamo detto tutto. Ultimo titolo italiano, inserito nel filone Musica nel nostro tempo, Quartett di Luca Francesconi, commissionato dalla Scala nel 2011.
Finito il repertorio italiano, si considerano gli altri titoli, di tutto rispetto.
Chovanscina di Musorgskij, diretta da Gergiev, annunciata in un allestimento molto interessante.
Addirittura due Richard Strauss: Arianna auf Naxos (che vedrà in scena, secondo la tradizione, una voce recitante fuori dai ranghi: qui lo stesso Alexander Pereira, a “partecipazione gratuita” tiene a precisare il sovrintendente) e Die Agyptische Helena (Elena egiziaca) titolo remotissimo per la prima volta alla Scala. Cantano Ricarda Merbeth, Eva Mei e Andrea Schager, il “tenore drammatico del momento”. Pereira promette e assicura che gli amanti di Wagner saranno accontentati l’anno prossimo.
Fa parte del “progetto Mozart” la ripresa di Idomeneo, nel cui cast figura la rivelazione Federica Lombardi,  grande promessa della Accademia Scaligera. Per la prima volta alla Scala, Die Tote Stadt (La città morta ) di quel Wolfgang Korngold ancor giovane definito da Mahler “un genio”. Diretta da Alan Gilbert, si varrà della regìa di Graham Vick.
Infine, ultima opera in cartellone, a novembre 2019, Giulio Cesare di Haendel, che tanto spopolò nel lontano 1957 (scintilla fatale tra Virginia Zeani e Rossi Lemeni) Qui dovrebbe far scintille Cecilia Bartoli, che torna alla Scala dopo anni e dà così inizio al recentemente annunciato “Progetto barocco”. È una produzione Robert Carsen, diretta da Giovanni Antonini.
Stagione 2018-2019: les jeux sont faits. Andiamo a incominciare.

IL CARTELLONE D’OPERA

4 dicembre 2018 (anteprima dedicata ai giovani; 7, 11, 14, 18, 21 dicembre; 2, 5, 8 gennaio 2019 – Giuseppe Verdi: ATTILA, Direttore Riccardo Chailly, Regia Davide Livermore

11, 13, 16, 19, 22, 27 gennaio; 2, 5, 8 febbraio; 12, 14, 17 marzo 2019 – Giuseppe Verdi: LA TRAVIATA, Direttore Myung-Whun Chung, Regia Liliana Cavani

10, 12, 16, 19, 23, 26 febbraio; 23, 27, 30 marzo; 2, 5 aprile 2019 – Gioachino Rossini: LA CENERENTOLA, Direttore Ottavio Dantone, Regia, scene e costumi, Jean-Pierre Ponnelle (regia ripresa da Grischa Asagaroff)

27 febbraio; 3, 6, 13, 19, 24, 29 marzo 2019 – Modest Petrovič Musorgskij: CHOVANŠČINA, Direttore Valery Gergiev, Regia Mario Martone

31 marzo; 3, 6, 9, 13, 16, 19, 24, 27 aprile 2019 – Giacomo Puccini: MANON LESCAUT, Direttore Riccardo Chailly, Regia David Pountney

23, 26, 28, 30 aprile; 2, 5 maggio; 19, 22 giugno 2019 – Richard Strauss: ARIADNE AUF NAXOS, Direttore Franz Welser-Möst, Regia Frederic Wake-Walker

16, 19, 22, 25, 29 maggio; 1, 3, 5 giugno 2019 – Wolfgang Amadeus Mozart: IDOMENEO, Direttore Christoph von Dohnányi, Regia Matthias Hartmann

28, 31 maggio; 4, 7, 11, 14, 17 giugno 2019 – Eric Wolfgang Korngold: DIE TOTE STADT, (per la prima volta al Teatro alla Scala) Direttore Alan Gilbert, Regia Graham Vick

18, 21, 24, 28 giugno; 1, 4, 7 luglio 2019 – Giuseppe Verdi: I MASNADIERI, Direttore Michele Mariotti, Regia David McVicar

6, 8, 10, 15, 17, 19 luglio 2019 – Progetto Accademia – Antonio Salieri: PRIMA LA MUSICA POI LE PAROLE, Direttore Ádám Fischer, Regia Nicola Raab

6, 8, 10, 15, 17, 19 luglio 2019 – Progetto Accademia – Giacomo Puccini: GIANNI SCHICCHI, Direttore Ádám Fischer, Regia Woody Allen

2, 5, 7, 11, 13, 16, 18, 20, 22 settembre 2019 – Progetto Accademia – Giuseppe Verdi: RIGOLETTO, Direttore Nello Santi, Regia Gilbert Deflo

10, 14, 21, 23, 25, 27 settembre; 1, 4, 7, 10 ottobre 2019 – Gaetano Donizetti: L’ELISIR D’AMORE, Direttore Michele Gamba, Regia Grischa Asagaroff

2 ottobre 2019 (anteprima dedicata ai giovani), 5, 11, 14, 17, 19, 22 ottobre 2019 – Luca Francesconi: QUARTETT, Direttore Maxime Pascal, Regia Alex Ollé – La Fura dels Baus

18, 21, 25, 28, 31 ottobre; 5, 7 novembre 2019 – Georg Friedrich Händel: GIULIO CESARE, Direttore Giovanni Antonini, Regia Robert Carsen

9, 12, 15, 20, 23, 26, 29 novembre 2019 – Richard Strauss: DIE ÄGYPTISCHE HELENA (per la prima volta al Teatro alla Scala), Direttore Franz Welser-Möst, Regia Sven-Eric Bechtolf

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ATTILA” IN DIRETTA SU RAI1

Dopo i successi degli scorsi anni e il record di ascolti di Andrea Chénier dell’ultimo 7 dicembre, la Rai torna a trasmettere in diretta l’Inaugurazione della Stagione del Teatro alla Scala di Milano (Attila di Giuseppe Verdi, diretta da Riccardo Chailly con la regia di Davide Livermore, ripresa da Rai Cultura e trasmessa su Rai1). Le riprese Rai di Attila saranno anche trasmesse in diretta su canali televisivi internazionali e in molte sale cinematografiche sparse su tutto il territorio nazionale e internazionale. Sarà anche prodotto un DVD dello spettacolo, distribuito in tutto il mondo.