La schizofrenica settimana teatrale milanese dopo le Feste: dieci prime in cinque giorni

Milano. Massimo Dapporto protagonista di “Otello” di Shakespeare, al Teatro Carcano (foto Raffaella Cavalieri)

Milano. Massimo Dapporto protagonista di “Otello” di Shakespeare, al Teatro Carcano (foto Raffaella Cavalieri)

(di P.A.P.) Le lunghe permanenze delle Compagnie teatrali in poche ed elette sale teatrali sono ormai un caro ricordo. Già ne parlammo. Questione di costi, di compagini ridotte all’osso, di un pubblico che forse non garantirebbe una lunga continuità di cassetta. Ma ecco un’ulteriore conferma. Nella settimana dal 6 all’11 gennaio già sono previsti dieci debutti (se non se ne aggiungeranno degli altri). Quattro non reggeranno più di cinque/sette giorni; tre non tireranno più di una decina di giorni; e solo tre punteranno alle tre/quattro settimane. Ma, a parte queste pignolesche contabilità, confidiamo, con sereno ottimismo, che la qualità degli spettacoli sia sempre, senza cedimenti, al massimo della qualità, del divertimento e dell’impegno culturale. Con questo spirito, agli amici teatranti e agli appassionati di teatro auguriamo di cuore un felice 2014.
Lunedì 6 gennaio
Elfo Puccini (sala Fassbinder), IL VECCHIO PRINCIPE (ispirato a “Il piccolo Principe”), con Manuela De Meo, Vincenzo Occhionero, Pietro Traldi; regia di César Brie. Fino a domenica 12.
Elfo Puccini (sala Bausch) per la rassegna Nuove Storie: SHITZ – PANE, AMORE E… SALAME, regia di Filippo Renda, con la compagnia milanese Idiot Savant/Ludwig. Fino a domenica 12.
Martedì 7
Teatro Franco Parenti (Sala Grande): L’ORIGINE DEL MONDO, spettacolo in 3 quadri, con Daria Deflorian, Federica Santoro e Daniela Piperno; scritto e diretto da Lucia Calamaro. Fino a sabato 11.  
Franco Parenti (Sala 3), DUE PASSI SONO, regia, testi ed interpretazione Giuseppe Carullo e Cristiana Minasi; scene e costumi Cinzia Muscolino. Fino a domenica 19.
Mercoledì 8
Piccolo Teatro Grassi: IL PANTANO, di Domenico Pugliares, regia di Renato Sarti; con Gianfranco Berardi, Daniele Timpano e Cecilia Vecchio. Fino a domenica 12.
Carcano: OTELLO di William Shakespeare con Massimo Dapporto e Maurizio Donadoni. Regia di Nanni Garella. Fino a domenica 19
Franco Parenti (Sala AcomeA);  IL SOCCOMBENTE (ovvero “Il mistero Glenn Gould”), di Thomas Bernhard, riduzione dall’omonimo romanzo di Ruggero Cappuccio; con Roberto Herlitzka e Marina Sorrenti. Regia Nadia Baldi. Fino a domenica 19.
Giovedì 9
Manzoni: IL BELL’ANTONIO, da Vitaliano Brancati, riduzione teatrale di Antonia Brancati e Simona Celi, con Andrea Giordana, Giancarlo Zanetti, Elena Calligari, Simona Celi, Michele De Marchi, Natale Russo, Alessandro Romano, Giorgia Visani, Luchino Giordana (nel ruolo di Antonio). Regia di Giancarlo Sepe. Fino a domenica 26.
Teatro Menotti: LO ZOO DI VETRO, di Tennessee Williams, traduzione di Gerardo Guerrieri, con Milvia Marigliano, Monica Piseddu, Arturo Cirillo, Edoardo Ribatto. Regia Arturo Cirillo. Fino a domenica 26.
Venerdì 10
Puccini (sala Shakespeare)
MORTE DI UN COMMESSO VIAGGIATORE, di Arthur Miller, diretto e interpretato da Elio De Capitani, con Cristina Crippa, Angelo Di Genio, Marco Bonadei. Fino a domenica 2 febbraio.

Concerti in piazza da Roma a Firenze e San Silvestro a teatro con i milanesi

Milano. Vittoria Belvedere e Luca Ward, al Teatro Nuovo, nel sempre verde musical “My Fair Lady”. Riduzione e regia di Massimo Romeo Piparo.

Milano. Vittoria Belvedere e Luca Ward, al Teatro Nuovo, nel sempre verde musical “My Fair Lady”. Riduzione e regia di Massimo Romeo Piparo.

Qualche idea di musica e teatro per gli indecisi dell’ultima ora dell’anno. Tutte le principali città fanno a gara per un abbraccio di fine anno in piazza. E non costa niente. Ecco i principali eventi per Capodanno 2014 a Roma, Firenze e Milano. Roma vedrà eventi per tutti i gusti musicali: ci sarà il classico concertone di fine anno che avrà inizio alle 21.30 al Circo Massimo. Cominceranno i Radici nel Cemento, e poi Daniele Silvestri, Niccolò Fabi, Malika Ayane e Nina Zilli. E ai Fori Imperiali altri eventi animeranno il Capodanno 2014 di Roma con teatro di strada, musica e spettacoli dal vivo che avranno luogo tra le 22 e l’1.00, con gran finale pirotecnico alla mezzanotte. Milano in piazza Duomo ospiterà prima la performance dei Motel Connection e successivamente quella di Elio e le Storie Tese. Firenze ospiterà Max Pezzali in piazza della Stazione, con presentazione del sindaco Matteo Renzi. Inoltre musica swing e jazz in piazza della Repubblica. Altri eventi: tradizionale concerto di musica classica in piazza della Signoria e musica dance e dj set in piazza Annigoni.
Palcoscenico milanese
Il teatro offre innumerevoli occasioni per un divertimento intelligente con festosi brindisi e panettoni di mezzanotte. Impossibile dare un quadro completo dei vari ed eterogenei cartelloni. Limitandoci a una campionatura di sale milanesi, non per gerarchie di merito, ma solo per la loro collocazione più o meno centrale, indichiamo alcuni titoli che ultimamente hanno ricevuto particolari consensi (ma per evitare sorprese, controllate di persona i prezzi, che vanno dal popolare a quelli di… più pesante consistenza).
Al Teatro Nuovo (piazza San Babila), va in scena “My Fair Lady”, con Vittoria Belvedere, Luca Ward, Enrico Baroni, Giulio Farnese, uno dei più amati classici della storia del Musical: la favola della povera e rozza fioraia trasformata in principessa da un ostinato e burbero professore di fonetica. Regia (di lungo corso) di Massimo Romeo Piparo.
Al Teatro Manzoni (Via Manzoni 42), uno scoppiettante spettacolo comico con Vincenzo Salemme, “Il diavolo custode”, una commedia scritta e diretta dallo stesso Salemme, con Nicola Acunzo, Domenico Aria, Franco Cortese Floriana De Martino, Antonio Guerriero Raffaella Nocerino, Giovanni Ribò.
Anche al Teatro Menotti (Via Menotti 11) si ride con Lucia Vasini nei panni dell’irlandese Agnes Browne, accompagnata dalla stralunata band degli Jashgawronsky Brothers (doppio spettacolo: alle 19.30 e alle 22.30, dopo il secondo spettacolo panettone, spumante e musiche della band).
Al Teatro Litta (Corso Magenta 24) la comicità è tutta inglese con “Sinceramente bugiardi” di Alan Ayckbourn (ore 21.30 e al termine dello spettacolo si festeggia al Boccascena Caffè con musica dal vivo e cabaret musicale).
All’Elfo Puccini (Corso Buenos Aires 33) quest’anno si aspetta l’arrivo del nuovo anno con le magiche visioni di “Alice Underground”, adatto a un pubblico di tutte le età (ore 20.30).
All’insegna della musica klezmer il fine anno del Teatro Parenti (Via Pier Lombardo 14) sarà con lo storico spettacolo di Moni Ovadia: “Cabaret Yiddish”. Un mix di musica e teatro, commovente e ironico (ore 21.30 con brindisi al termine della rappresentazione).

Milano. Piccante “Girotondo.com” di Bruno Fornasari al Teatro Filodrammatici, dal “Girotondo” di Schnitzler, con Alice Redini e Tommaso Amadio.

Milano. Piccante “Girotondo.com” di Bruno Fornasari al Teatro Filodrammatici, dal “Girotondo” di Schnitzler, con Alice Redini e Tommaso Amadio.

Il 31 dicembre sarà anche l’ultima sera per vedere al Teatro Nazionale (Piazza Piemonte) il musical “Ghost”. Dopo tre mesi di repliche lo show si sposterà a Roma (ore 21.15).
Al Teatro Filodrammatici (Via Filodrammatici 1) dopo il successo della scorsa stagione si festeggia la notte di San Silvestro con “Girotondo.com”, lo spettacolo più provocatorio del Teatro Filodrammatici. Versione contemporanea di Bruno Fornasari, ispirata a Girotondo di Arthur Schnitzler, testo vietato dalla censura imperiale tedesca perché ritenuto pornografico. Con Tommaso Amadio e Alice Redini. Regia Bruno Fornasari. Lo staff del teatro accoglierà il pubblico già a partire dalle 21.00 per un aperitivo nel foyer del teatro e, al termine dello spettacolo, un brindisi con la compagnia per festeggiare l’arrivo del nuovo anno.
Al Teatro dell’Arte (Viale Alemagna 6) “Murmures des murs (Mormorio dei muri)“, l’ultimo spettacolo realizzato da una famiglia che ha reinventato la poetica del circo. Con Aurélia Thierrée, e con il danzatore Jaime Martinez e il clown-acrobata Magnus Jakobsson. Ideazione, scenografia e regia di Victoria Thierrée-Chaplin. Aurélia Thierrée, diretta dalla madre Victoria Thierrée Chaplin, è la protagonista di questo viaggio fantastico attraverso città abbandonate, che prendono vita grazie a favolosi giochi scenografici.
Il Teatro Carcano (corso di Porta Romana, 63) ha in cartellone il Balletto di Mosca “La Classique” con “Il lago dei cigni”, di Piotr I. Ciaikovskij, il titolo più celebre della storia del balletto, in una versione fedele alla coreografia originaria di Petipa. Quaranta ballerini in scena, tra i quali primi ballerini di eccezione e l’étoile Nadejda Ivanova, rievocano l’immortale storia d’amore tra Odette e il Principe Siegfried sullo sfondo di magiche scenografie per ricreare le atmosfere del lago. Ore 19.30 e ore 22.45 (con brindisi di mezzanotte e “petit buffet”)

E per grandi e piccini…
Al Piccolo Teatro Grassi (via Rovello, 2): “Il bacio della fata”, di Eugenio Monti Colla, dal balletto omonimo di Igor Stravinskij, musiche da Igor Stravinskij e Pëtr Il’ic Ciajkovskij. Compagnia Marionettistica Carlo Colla & Figli (“solo” settanta personaggi, una decina di nuove marionette, tre delle quali sono la Fata in versioni diverse, parecchi animali, quattro scene). Ore 16.

Un indiavolato Vincenzo Salemme scatena al Manzoni un inferno di risate

Milano. Vincenzo Salemme al Teatro Manzoni con la commedia “Il diavolo custode (foto Federico Riva)

Milano. Vincenzo Salemme al Teatro Manzoni con la commedia “Il diavolo custode (foto Federico Riva)

(di Paolo A. Paganini) Talvolta basta poco a far teatro, un pretesto, un puntello qualsiasi. Datemi un punto d’appoggio e vi solleverò il vostro problematico mondo di guai, facendovi sganasciare per un paio di ore. Così deve aver pensato Vincenzo Salemme, autore, regista e protagonista, che al Teatro Manzoni ha presentato la sua ultima creatura, “Il diavolo custode”, che già il titolo non è un granché, ma ancor meno è l’esile commediola. C’è dunque un poveraccio napoletano (Domenico Aria), un vinto per natura, un troppo buono (cioè un fesso), subissato dai debiti, padrone d’un bar che subito fallisce (ma come si fa a chiamare un Bar Vespasiano?), con una famiglia sanguisuga: una moglie arida e spendacciona, una figlia diciottenne, con la testa vuota ma con le scarpe griffate, un cognato prete e parassita…
In una simile situazione cosa c’è di meglio d’un simpatico diavolo che, con tanto di aiutante, arriva direttamente dagli inferi per proporre a questo ingenuo e scalognato perdente di vendergli l’anima in cambio di ricchezza, successo, sesso? Ma non accetta. E la commedia finirà in tragedia. Amen.
Detta così, non merita di soffermarsi più di tanto. Ma se giriamo l’angolo e la guardiano da un altro punto di vista, scopriamo subito due ingredienti di garantito successo: il varietà e il cabaret. Il diavolo e il suo vice (Salemme e Nicola Acunzo) fanno rivivere le care, cretine gag del mai dimenticato varietée, scoppiettanti irresistibili irrefrenabili, alla “sarchiapone” di Walter Chiari e Carlo Campanini, alla Macario (anche se qui non ci sono le famose donnine), alla Pappagone di Peppino e con tutte le sue illustri tradizioni, da Petrolini a Totò, a Rascel. Insomma c’è da stare in buona compagnia. E Salemme, che per istinto e preparazione è della partita, poi, ci mette del suo con esiti semplicemente travolgenti. Orgiastici giochi di parole, pantagruelici strafalcioni, esilaranti travestimenti, sempre con al fianco il fedele Nicola Acunzo, abile in autonomi e magistrali assoli linguistici da applausi a scena aperta. E a tutto ciò aggiungete l’istinto fabulatorio di Salemme nel dialogare con il pubblico e avrete un altro capitolo di autentica marca cabarettistica, come quando coinvolge, in platea, alcune signore, vittime dei suoi ingenui e innocenti sarcasmi.
Tutto bene, dunque, finché l’ammucchiata varietà/cabaret funziona (con scenette da rotolarsi dal ridere, come la gaudiosa descrizione della pasta e fagioli). Poi, purtroppo, alla fine Salemme vuole strafare nel qualunquismo d’una spicciola filosofia moralistica sulla cosiddetta mancanza di tempo dei giorni nostri, per colpa della quale mangiamo male e in fretta, i rapporti si limitano a esangui incontri, perfino il sesso è andato a farsi benedire… Beh, siamo buoni, dice la pubblicità d’un noto pandoro. Successo e applausi oltre ogni immaginabile decibel.

“Il diavolo custode”, di Vincenzo Salemme, al Teatro Manzoni, Via Manzoni 42, Milano. Repliche fino all’ultimo dell’anno.
Poi, in tournée, le prime tappe saranno a: Villadossola (10 gennaio 2014); Vercelli (11 gennaio); Pinerolo (12 gennaio); Torino (dal 14 al 19 gennaio).

Le mostruose bugie dell’esilarante “giudice” Bonacelli nella “Brocca rotta” di Kleist

Milano. Carlo Simoni, Patrizia Milani, Paolo Bonacelli in una scena di “La brocca rotta” di Von Kleist, al Teatro Carcano (foto Tommaso Lepera)

Milano. Carlo Simoni, Patrizia Milani, Paolo Bonacelli in una scena di “La brocca rotta” di Von Kleist, al Teatro Carcano (foto Tommaso Lepera)


(di Paolo A. Paganini) Heinrich von Kleist (1777-1811) fu un singolare, geniale, contraddittorio (e quindi fecondo di straordinari impulsi creativi), infelice autore drammatico tedesco (morì suicida con l’amica Henriette sulle rive del lago Wannsee, località più tardi tristemente famosa per un torvo convegno di nazisti nel 1942). Von Kleist fu una delle massime personalità del romanticismo. Visse in dialettica angoscia tra l’oppressione del dovere e gli impulsi delle passioni. Ne scaturirono drammi come “Roberto il Guiscardo”, tragico frammento sull’ossessione del destino, o “Il Principe di Homburg”, felice sintesi dei suoi tormenti interiori. Appare dunque perlomeno strana l’apparizione, nel 1811, di “La brocca rotta”, farsa metafisica sulla sfiducia della giustizia, quasi un intellettualistico divertissement, un capriccio artistico soddisfatto per gioco, o per scommessa, esilarante caricatura satirica di un giudice corrotto, o forse soltanto bamba, che, in un villaggio olandese, dà origine a un irresistibile processo tragicomico, dal quale lui solo risulterà colpevole, scornato, sbeffeggiato e rincorso per il paese dagli stessi villici.
Plauto, Boccaccio, la Commedia dell’Arte, Ruzante, Shakespeare (come fa giustamente notare il regista Marco Bernardi) possono essere ideali compagni di una comune parentela in questo atto unico erotico, che si svolge in tempi reali, un’ora e mezzo, cioè il tempo effettivo di un’assurda udienza da classe degli asini. Volendo considerare “La brocca rotta” una satira della giustizia può anche essere un divertente gioco di prestigio filologico, ma la tentazione sovrana dei vari allestimenti è di virare dalla parodia al comico, un comico di sublime altezze letterarie e di straodinari effetti teatrali. Dove il romanticismo rimane una definizione anomala e lontana.
Celeberrima, nei nostri ricordi, la messinscena del 1982, con Eros Pagni (il Giudice), Ferruccio De Ceresa (l’Ispettore), e Lina Volonghi, la madre della fanciulla al centro della tresca e padrona di quella famosa brocca, rottasi durante un burrascoso convegno e ora motivo del contendere, tra omerici strafalcioni giuridici, mostruose bugie, gigantesche e buffonesche eresie d’un codice addomesticato, ad usum del giudice, impantanato e compromesso dalle sue stesse immaginifiche invenzioni. Nei ruoli della vecchia edizione, oggi troviamo, nel vetusto di glorie milanesi teatro Carcano, Paolo Bonacelli, le cui cialtronate sceniche sono pari ai suoi preziosi virtuosismi comici; Carlo Simoni, austero e sempre più perplesso Ispettore; Patrizia Milani, la Madre, irruenta giustiziera dell’onore della figlia (Irene Villa). Bene anche tutti gli altri (almeno citeremo Roberto Tesconi, il Cancelliere), in un convincente allestimento, condotto con colorito rigore da Marco Bernardi, sulla bella scena di Gisbert Jaekel. Gaudioso divertimento e calorosi applausi alla fine per tutti.

“La brocca rotta”, di Heinrich von Kleist – Teatro Carcano, corso di Porta Romana, 63 – Milano – Repliche fino a domenica 15.
Tournée
Trento, Centro S. Chiara, 9 – 12 gennaio
Roma, Teatro Quirino, 14-26 gennaio
Brescia, Teatro Sociale, 29 gennaio – 2 febbraio