(di Andrea Bisicchia) Nella collana dedicata ai grandi del Teatro, L’Editore Manfredi, dopo Mariangela Melato e Gabriele Lavia, dedica un volume al Teatro di Antonio Calenda, attraverso le fotografie di Tommaso Le Pera nelle quali, pur continuando a fluire la vita degli interpreti e dei suoi personaggi, il noto fotografo ne intercetta una fissità, grazie alla sua creatività, che sottrae la messinscena all’inevitabile decomposizione.
Narrare per immagini, come fa Le Pera, crea un diverso rapporto tra spettatore e spettacolo, tra conoscenza e curiosità, dato che esse portano un loro vissuto che sa di polvere di palcoscenico, proprio perché il “poeta della scena” riesce a “rubare” dei momenti che testimoniano una loro storia e un loro vissuto attraverso piccoli frammenti o insoliti dettagli che prendono forma, calore e intensità espressiva attraverso gli scatti. La foto di copertina è quella di uno spettacolo che, grazie alla sua forza evocativa e al processo analogico, sintetizza il dramma di tutte le guerre, a cominciare da quella tra greci e troiani. Si tratta dell’”Agamennone” di Eschilo, in particolare dell’arrivo in scena, dopo un’attesa spasmodica, sottolineata dalla sentinella, di un treno carico di scarponi dei soldati morti che si riversano sull’”orchestra” quando viene aperta la porta del vagone.
Il pubblico del Teatro greco di Siracusa rimase attonito; mai la guerra aveva mostrato tanta tragicità! A cui seguì Coefore, con un’altra scena indimenticabile, quella del cimitero con le lampade votive.
Si tratta di immagini icone, come quella della tela bianca, col famoso taglio alla Fontana, dei Giganti della Montagna di Strehler, o quella del sipario squarciato tirato su da Franco Parenti per l’Ambleto di Testori, con la regia di Andrée Ruth Shammah; “incipit tragedia”, o il grande orologio senza lancette su cui si muove Glauco Mauri in “Verso Damasco” di Missiroli. Gli esempi potrebbero continuare, anche con altri spettacoli di Calenda, testimoniate dalle foto di Le Pera e sublimate da quell’attimo fuggente, capace di restituire la medesima intensità emotiva di chi ne è stato, per anni, spettatore.
Il volume, che si avvale della collaborazione editoriale di Marianna De Pinto, dell’Editing di Maria Paola Poponi, e dell’Art Director di Francesco Mancinelli, contiene le foto di cinquantacinque messinscene, oltre che le testimonianze di Nicola Fano, più volte collaboratore di Calenda, di Piera Degli Esposti, di Alberto Herlitzka, di Claudio Magris, di Germano Mazzocchetti e di Kim Rossi Stuart.
Si tratta di interventi che riassumono l’attività artistica di Calenda, attraverso brevi memorie, ma anche attraverso esperienze esaltanti come quella con Claudio Magris, autore di due testi scritti proprio per lui: “La mostra”, “Lei dunque capirà” , e con Germano Mazzocchetti che ne è stato il compositore princeps
Il Teatro di Antonio Calenda nelle fotografie di Tommaso Le Pera, Manfredi Editore 2017, pp 320, € 40