
Milano. Gianluca Guidi e Gianluca Ramazzotti in “Boeing Boeing”, di Marc Camoletti, regia di Mark Schneider, al Teatro Manzoni
(di Paolo A. Paganini) Metti una scena con sette porte; metti Parigi e un fascinoso architetto in un caldo nido con tre fidanzate, ciascuno ignara delle altre; metti che ogni fidanzata fa la hostess in tre diverse compagnie aeree internazionali; metti che le tre non s’incontrano mai per via di orari e di fusi orari diversi. Si è già capito come andrà a finire. Le tre ragazze, grazie all’avanzata tecnologia aerea, anticiperanno i loro arrivi e si ritroveranno tutte insieme nella casa di questo prestigiatore dei sentimenti. Ma l’appartamento è grande, le porte sono sette. Dentro una, fuori l’altra.
Perbacco, ma allora è Feydeau.
Nossignori, è Marc Camoletti (1923-2003), un parigino nato a Zurigo da famiglia d’origini italiane: ebbe strepitoso curriculum d’una quarantina di commedie di teatro boulevard.
“Boeing Boeing” fu la più famosa (1962), portata anche sugli schermi da Jerry Lewis e Tony Curtis (1965). E poi anni di repliche da Parigi a Londra. In Italia venne conosciuta quasi mezzo secolo fa con la compagnia Carlo Giuffrè, Vittorio Sanipoli, Marina Bonfigli e Valeria Fabrizi. Dopo di allora, il buio.
Ed ora rieccola al Teatro Manzoni di Milano, nell’interpretazione di Gianluca Guidi, Gianluca Ramazzotti più tre sventole in eclettico campionario di forme: Barbara Snellenburg, Sonja Bader, Marjo Berasategui. Più farsa che commedia, dal lieto fine inevitabile, così come inevitabile e prevedibile è una malandrina comicità che non lascia niente d’intentato per strappare le risate. E ci riesce, grazie anche alla divertita regia di Mark Schneider. Ma va anche detto che la prevedibilità, specie nel genere comico, è di due tipi: c’è il prevedibile cretino e c’è il prevedibile intelligente. Con Camoletti si va sul sicuro: situazioni piccanti (come separare il teatro boulevard dal sesso? Impossibile), battute di un tempismo a miccia corta, e poi tre interpreti di collaudata abilità nel creare caratteri di ben impastato amalgama: Gianluca Guidi, il dongiovanni furbo ma non troppo; Gianluca Ramazzotti, l’amico provinciale un po’ tonto ma non troppo; Ariella Reggio, la domestica Berta, che tutto vede e manda giù, ma non troppo. Insomma, due ore e mezza (con un intervallo) di gaudiosa allegria, con l’aggiunta, per gli occhi, d’un bouquet di ragazze, che non disdegnano di essere anche diligenti attrici. Applausi scatenati alla fine per tutti.
“Boeing Boeing”, di Marc Camoletti, con Gianluca Guidi e Gianluca Ramazzotti. Al Teatro Manzoni, Via Manzoni 42, Milano. Repliche fino a domenica 9 marzo.
Tournée
Maniago (PN) – Teatro Verdi 11 marzo; Cividale del Friuli (UD) – Teatro Adelaide Ristori 12 marzo; Cordenons (PN) – Auditorium Aldo Moro 13 marzo; Latisana (UD) – Teatro Odeon 14 marzo; Palmanova (UD) – Teatro Gustavo Modena 15 marzo; Varallo (VC) – Teatro Civico 17 marzo; Cesano Boscone (MI) – Teatro Cristallo 18-19 marzo; Castel San Giovanni (PC) – Teatro Verdi 20 marzo; Villadossola (VB) – Teatro La Fabbrica 21 marzo; Alba (CN) – Teatro Sociale 22-23 marzo; Cormòns (GO) – Teatro Comunale 25 marzo; Parma – Nuovo Teatro Pezzani dal 28 al 30 marzo; Roma – Teatro Quirino dall’1 al 13 aprile; Norcia (PG) – Teatro Civico 14 aprile; Trieste – Teatro Bobbio dal 2 al 7 maggio .