VICENZA, mercoledì 20 luglio – “Conversazioni 2016”, il Ciclo di Spettacoli Classici del Teatro Olimpico di Vicenza, giunto alla sua 69° edizione, dal 13 settembre al 9 ottobre, diventa protagonista di quello che sarà un vero e proprio Festival. Curato per il prossimo triennio da Franco Laera con Adriana Vianello e Virginia Forlani, ilcartellone prevede artisti di tutto il mondo.
Un Festival delle arti performative che avrà, come sempre, il suo fulcro nel Teatro Olimpico con spettacoli che entreranno in dialogo con la struttura architettonica palladiana, rispettandone il ruolo di quasi “coprotagonista” dell’evento teatrale. Anche la Basilica Palladiana sarà coinvolta, per la prima volta, quale secondo polo per le iniziative del festival. Nessuna struttura fissa di ingombro, ma esperimenti scenici di teatro e danza nel rispetto dello spazio e dell’imponente volumetria; anche in questo caso da puro contenitore l’edificio diventerà elemento di ispirazione per la creatività di quanti avranno il privilegio di “incontrarlo” nel loro lavoro.
Quanto al programma 2016, sarà proprio un esponente di questa visione “polimorfa” del teatro ad aprire il Ciclo: il regista americano Robert Wilson introdurrà la proiezione del suo storico spettacolo Hamlet: a monologue il 15 settembre alla Basilica Palladiana.
L’avvio delle manifestazioni al Teatro Olimpico è affidato invece alla Compagnia Balletto Civile diretta da Michela Lucenti, i cui lavori in programma, Killing Desdemona e Before Break, prendono spunto da due celebri testi shakespeariani. Una occasione speciale per festeggiare il Premio Hystrio 2016 appena assegnato alla Compagnia.
75 sono le morti nel teatro di Shakespeare, per quanti ancora non le avessero contate. Ne daranno conto, in un esilarante spettacolo di “physical comedy” The complete deaths, Tim Crouch e la compagnia inglese The Spymonkey (Basilica Palladiana, 16 e 17 settembre). Ancora Tim Crouch, protagonista il 17, sempre nello spazio della Basilica, con I, Malvolio, divertente e originale interpretazione di un episodio di La Dodicesima notte.
Uno dei momenti più attesi: l’esordio teatrale del regista cinematografico russo Aleksandr Sokurov che, pluripremiato per i suoi lavori sul grande schermo, ha scelto il Teatro Olimpico per la sua prima regia teatrale. Sokurov si confronterà con Marmi, unico testo teatrale del Premio Nobel Iosif Brodskij, e con altri suoi testi poetici, prendendo ispirazione dall’amore di Brodskij per la classicità e per l’Italia (saranno anche evocati protagonisti del grande cinema italiano). Variazioni Brodskij è il titolo dello spettacolo commissionato a Sokurov per Conversazioni 2016 (Teatro Olimpico, 29-30 settembre e 1-2 ottobre) nel ventennale della scomparsa del poeta russo.
Moni Ovadia e Studio Azzurro cureranno una nuova versione site specific di un celebre spettacolo dei primi anni ’90, Delfi cantata, tratto dal poema di Yiannis Ritsos, con le musiche di Piero Milesi (Teatro Olimpico, 8-9 ottobre).
Conversazioni 2016 darà ampio spazio ad alcune compagnie e figure, raffinate espressioni dell’attività teatrale e artistica del territorio, che in questi anni hanno conquistato le scene a livello nazionale e internazionale. È il caso di Anagoor che presenterà al Teatro Astra Socrate il sopravvissuto, del Teatro del Lemming con W.S. Tempest, Patrizia Zanco e Fatebenesorelle Teatro che metteranno in scena il loro nuovo lavoro, MachBeth? scritto da Vitaliano Trevisan e della compagnia vicentina Naturalis labor che, con Lovers, porteranno in Basilica una coreografia itinerante dedicata all’universo amoroso shakespeariano.
Di grande interesse, per l’impatto visivo e per le suggestioni musicali, sarà Galileo: l’ordine dell’occhio nel cielo, che farà dialogare le antiche musiche di Vincenzo e Michelangelo Galilei, eseguite con strumenti d’epoca dall’Accademia d’Arcadia sotto la volta della Basilica Palladiana, con le immagini digitali del videomaker Francesco Sortino (30 settembre).
Infine la Compagnia giapponese di teatro Noh Sakurama-kai il 20 settembre ricorderà con uno spettacolo creato appositamente la visita degli ambasciatori del Sol Levante a Vicenza nel 1585, evento immortalato in un monocromo d’epoca sulle pareti del Teatro Olimpico.