Corrado d’Elia difende la sua “Locandiera” dopo la nostra recensione e i successivi interventi su Facebook

c.d'eliaFACEBOOK, lunedì 19 gennaio
(di Corrado d’Elia) Cari amici, questa conversazione è purtroppo tristemente patetica…. una “recensione” (???) improvvida e sguaiata è non solo dibattuta e “seguita con interesse” (vedi il mio ormai ex amico Umberto Ceriani), ma anche “solonizzata” da chi più volte ha da ridire sul mio lavoro (leggasi il fantasmino LU che si nasconde dietro un account che evidentemente pensa la metta al riparo da critiche e dibattiti più seri). La questione è patetica perchè si giudica aspramente quello che non si è visto… e da un’ipotesi si traggono conclusioni astruse e senza costrutto… quando si evocano i “tempi migliori” o il “si stava meglio quando si stava peggio” vuol dire una sola cosa… si è vecchi … e ancora di più… non si vede più con occhi nuovi il mondo… In una parola si è patetici… Buoni per farsi ridere dietro … il teatro è adesso… è oggi …. con i suoi moti, le sue tempeste, i suoi scardinamenti interiori, le sue pulsioni che traggono vita dall’oggi … Riprendo Locandiera per la quarta volta a Milano in sette anni … Lo spettacolo è tutto esaurito non perché il mondo va alla rovescia, ma perché forse, interpreto, insieme ai miei attori, una Koinè, la stessa lingua della gente che incontro per strada…. Prima di giudicare il lavoro mio e dei miei attori che voglio nominare tutti, venite a vedere… seguiteci nei nostri percorsi, e non fate i vecchi censori del nulla che si ergono su una collina su cui fanno anche fatica a salire…. Allego per completezza di informazione breve rassegna stampa degli anni precedenti… quella nuova la trovate sul mio profilo… Locandiera con Monica Faggiani, Alessandro Castellucci, Andrea Tibaldi, La Gustavo La Volpe, Marco Brambilla, Monica FaggianiTino Danesi…. Sic et simpliciter…

DALLA RASSEGNA STAMPA

“Uno spettacolo coinvolgente e divertente…. d’Elia ben restituisce la «maniera» del Settecento (Marta Calcagno, “Il Giornale”) “Una versione che ammalia gli spettatori con la sua vitalità e la sua carica energica.” (Veronica Pozzi, “La Provincia di Sondrio) “Corrado d’Elia gioca con la sua Locandiera, come la Locandiera gioca con gli uomini… Un allestimento divertente, vivace, dal ritmo incalzante e dai colori sgargianti. Sinuosa, ironica, ridanciana, Monica Faggiani è una pupa femminile e maliziosa. … Un’ora e quaranta di coinvolgimento e intelligenza ….” (Fabienne Agliardi, Teatro.it) “Un Goldoni scacciapensieri per un gruppo di attori indiavolati tra cui spicca Monica Faggiani.” (Claudia Cannella, “Vivi Milano”) “Nel segno di un teatro agile e dichiaratamente pop, lo spettacolo migra dal Settecento originale a un’ambientazione più contemporanea, dominata da plastica e colori sgargianti dentro un gioco tutto malizia di dialoghi brillanti e ritmi veloci.” (Sara Chappori, “La Repubblica”) “È una Locandiera comica, ricca di energia, d’emozione e di ritmo, di atmosfere e scambi vivaci come una slapstick comedy all’americana: il prezioso ed aspettato incontro tra un grande testo e un regista dal personalissimo ed incisivo punto di vista.” (Paolo Redaelli, “La Provincia di Sondrio”) “Divertente e a tratti irresistibile remix di un classico. Mirandolina è una pop star sexy e provocante che seduce fan impazziti. Attorno a lei si muove, fra inchini diffusi, smorfie e gestualità assortite, una compagnia di ottimi interpreti e caratteristi.” (Milanomilano.eu) “Applauditissimi gli attori, che si inseriscono alla perfezione nella pièce, recitando con ritmo serrato e molta brillantezza. Fra tutti emerge una seducente, moderna e bravissima Mirandolina, interpretata da una Monica Faggiani in grande spolvero.” (Mauro Lupoli, Teatroteatro.it) “Senza orpelli, leggera e frizzante, piena d’inventiva come il secolo dei Lumi in cui nacque. […] una commedia vicino alla pop art.” (E. Gar., “Vivi Milano”) “Scoppiettante la commedia goldoniana di Corrado d’Elia che, a distanza di oltre 200 anni, rimane attuale. […] d’Elia emerge, all’interno del suo cast, per ritmo e mimica. […] Applausi scroscianti al termine dello spettacolo. […] bisogna riconoscere l’abilità di d’Elia nel portare sulla scena un testo classico conosciuto dai più e, per questo, più difficile da riadattare in chiave moderna.” (Clara Castoldi, “La Provincia di Sondrio”) “Un classico goldoniano rivisto in chiave luccicante, colorata e ritmica, con una Mirandolina indimenticabile…. Strabiliante e coinvolgente, originale e del tutto rinnovato, colorato e ritmico. Corrado d’Elia allestisce una versione post-moderna della celebre Locandiera. Vedere lo spettacolo equivale a rimanere sconvolti dalla concretezza di un testo scritto a metà Settecento, il quale, inserito in una cornice scrostata dai vecchi stereotipi manieristi che per due secoli hanno intaccato le messe in scena del grande riformatore teatrale, ne amplia il respiro ed il messaggio. Alcuni stratagemmi scenici sono di chiara e indovinata derivazione cinematografica. … la Mirandolina interpretata dalla sprizzante Monica Faggiani diviene simbolo e modello estremo e ancor più sensuale di femminilità….” (Stefano Vanelli, TeatriMilano.it)