Così il nazismo saccheggiò scientificamente opere d’arte di mezza Europa. Per vanità dei gerarchi. O per far cassa

Liberazione della città di Berchtesgaden e recupero della collezione Goering ad opera della 101st Airbone Division. Courtesy of National Archives & Records Administration

(di Emanuela Dini) Un documentario costruito come un film, con una narrazione tesa e coinvolgente, una sceneggiatura che alterna abilmente interviste, documentazione d’archivio, filmati d’epoca. La ricostruzione documentaristica dell’“ossessione nazista per l’arte”, raccontata con il ritmo e la suspance di un film d’azione; la storia dei tesori d’arte andati perduti, occultati, oppure ritrovati “per caso” e contesi tra musei, governi ed eredi dei legittimi proprietari. Le testimonianze di curatori d’arte, galleristi, storici, avvocati, giornalisti, e persino del vicino di casa di Hitler, un arzillo novantenne che suona il pianoforte e racconta di quando aveva 7 anni e incontrava per strada «quel signore con gli occhi blu, più basso di mio papà, che mi salutava sempre».
Tutto questo, ma anche molto di più è “Hitler contro Picasso e gli altri – L’ossessione nazista per l’arte”, il docu-film nelle sale solo il 13 e 14 marzo, che racconta come Hitler e il nazismo depredarono scientificamente e programmaticamente le opere d’arte di mezza Europa, incamerandole nel Reich non solo per abbellire case private dei gerarchi o riempire musei, ma anche per rivenderle e “fare cassa”. E sotto la macchina da presa scorrono documenti, cataloghi, ma anche fogli battuti a macchina su una carta oramai ingiallita, una contabilità precisa e rigorosa, dove le voci sono Degas, Manet, Goya e accanto le cifre di realizzo, talvolta anche con lo sconto.
E la voce narrante di Toni Servillo, con in mano libri, cataloghi e documenti d’epoca originali, ricostruisce e spiega i sequestri nei musei dei territori occupati e nelle ricche case dei collezionisti ebrei; i saccheggi durante la guerra; svela dove erano i cunicoli nelle miniere di sale dove Hitler aveva nascosto il suo tesoro di quadri, argenti, sculture ma dove vennero ritrovati anche la piccola gioielleria e i denti d’oro degli ebrei sterminati.
Con l’aiuto delle testimonianze di storici ed esperti d’arte vengono ricostruite con ricchezza di particolari le strategie d’acquisto delle opere d’arte; la rivalità tra Hitler e Goering per spartirsi i pezzi più preziosi; il ruolo della task force ERR, creata nel 1940, un’unità speciale del partito nazista con l’incarico di sequestrare e confiscare tutto il materiale ritenuto importante (tesori d’arte in primis) sui territori occupati dalle truppe tedesche; le intermediazioni degli storici e dei mercanti d’arte per strappare quadri a prezzi stracciati ai collezionisti, «Lo vuole Goering, e a lui non si può dire di no»; il ruolo dei mercanti d’arte collusi al regime nazista che, a guerra finita, riabilitati e ripuliti, hanno continuato a fare il loro mestiere come se niente fosse successo.
E poi viene raccontata una vicenda degna di una spy-story, quella di Cornelius Gurlitt (figlio ed erede di Hildebrand Gurlitt, uno dei mercanti d’arte di fiducia dei nazisti), che nel 2010 venne fermato durante un normale controllo di frontiera sul treno Zurigo-Monaco con nelle tasche 9000 euro in contanti e poi, indagando, si scoprì che a casa sua, a Monaco, teneva nascoste quasi 2000 opere d’arte, tra cui tele di Cézanne, Renoir, Gaugin arrotolate e nascoste nei cassetti di cucina, insieme a posate sporche e scatole di cibo avariato.
Il tutto, accompagnato da numerosi filmati originali d’epoca, agghiaccianti nella loro assurda “normalità”, che illustrano le feste dei gerarchi nazisti, con un Goering traballante e obeso che passa in rassegna i cervi abbattuti per il banchetto; un Hitler che bacia e abbraccia bambinetti biondi e poi inaugura la “Grande Esposizione d’Arte Germanica” scandendo il discorso d’inaugurazione – lasciato in tedesco, col sonoro originale (e sottotitolato) – con un ritmo e una cadenza che sembra il suono di una mitragliatrice; scene di battaglie aeree, adunate e parate militari da far rabbrividire.
Un film da non perdere, per chi è appassionato di storia e d’arte. E non solo.

“Hitler contro Picasso e gli altri – L’ossessione nazista per l’arte”, regia di Claudio Poli – Con la partecipazione straordinaria di Toni Servillo – In programmazione soltanto due giorni: martedì 13 e mercoledì 14 marzo.
Elenco sale e trailer su:
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