Da Salonicco a Udine la collezione d’Avanguardia russa di George Costakis e la mostra fotografica di Rodčenko

collage russi udineUDINE, domenica 1 marzo    Ammirata e famosa a livello internazionale, giunge per la prima volta in Italia dal Museo Statale d’Arte Contemporanea di Salonicco – dal 7 marzo al 28 giugno a Villa Manin di Passariano (Udine) – un nucleo fondamentale dell’eccezionale collezione d’Avanguardia russa di George Costakis: l’uomo che nella Mosca degli anni immediatamente seguenti la Seconda Guerra Mondiale, sfidando i divieti e gli ostracismi del regime stalinista, decise di raccogliere metodicamente testimonianze dell’arte sperimentale russa d’inizio secolo, salvando dalla distruzione e dall’oblio questa importante componente della cultura del Novecento.
La mostra “Avanguardia Russa. Capolavori dalla Collezione Costakis”, con circa trecento opere esposte – tra cui dipinti, guaches e acquarelli, lavori d’arte applicata, documenti e un nucleo di un centinaio di disegni sull’architettura costruttivista – si propone come una vera e propria esposizione enciclopedica dell’Avanguardia russa, rappresentativa di tutti i principali movimenti del tempo (dal Nuovo impressionismo e simbolismo al Cubo futurismo, dal Suprematismo al Cosmismo), ricca dei capolavori dei maggiori artisti di quegli anni come Malevič, Popova, Rozanova, El Lissitzky, Stepanova. E soprattutto Rodčenko.
Nel Settembre del 1921 Rodčenko, abbandonata temporaneamente la pittura, decide di dedicarsi a nuove forme di arte: il collage, il fotomontaggio, soprattutto la fotografia. A questo specifico aspetto della produzione artistica di Rodčenko, tra i padri del Costruttivismo, è dedicata la mostra “Avanguardia Russa. Aleksandr Rodčenko”, in contemporanea con l’ esposizione “Avanguardia Russa. Capolavori dalla collezione Costakis”.
Nell’ambito delle multiformi sperimentazioni delle avanguardie, precedenti e successive alla Rivoluzione d’ottobre – che nel 1917 spazza via la dinastia dei Romanov, portando Lenin e il partito Bolscevico al potere – l’esperienza artistica di Rodčenko costituisce un momento di straordinario fervore e innovazione. Egli è anzi uno dei principali generatori di questa stagione creativa e intellettuale di cui rispecchia perfettamente lo spirito e l’aura mitica. Pittore, scultore, tipografo, designer di mobili, scenografo, architetto d’interni e fotografo Aleksandr Michajlovich Rodčenko (1891-1956) sperimenta in tutti questi campi nuove forme e nuovi mezzi di “comunicazione”, ma è soprattutto nella fotografia che attua una vera e propria rivoluzione.
Il Multimedia Complex of Actual Arts (Moscow House of Photography Museum), che insieme ai familiari e ai maggiori specialisti di questo settore ha promosso negli ultimi anni una lunga e meticolosa campagna di studi, presta in questa importante occasione 100 lavori di Rodčenko rappresentativi dei soggetti più amati dall’artista ma anche delle tecniche, delle invenzioni e delle continue sperimentazioni da lui seguite: a partire dalle copertine della rivista LEF (fronte di sinistra della Arti) alle pubblicità (comprese quelle per il cinema); dai fotomontaggi – evocativa la sua auto-caricatura del 1922 e i tanti, bellissimi lavori realizzati con la Stepanova sua compagna e sodale – alle foto delle nuove architetture, fino ai ritratti tra cui, famosissimo, quello della madre del 1924, il Ritratto di Lilia Brik per il poster “Knigi” dello stesso anno, Il Pioniere con tromba del 1930.
In possesso di una camera Leica, Rodčenko cominciò a riprendere l’ordinario e il quotidiano dandogli una nuova interpretazione, grazie a tagli obliqui e a punti di vista inconsueti. Scriveva nel 1928: «Se si desidera insegnare all’occhio umano a vedere in una nuova maniera, è necessario mostrargli gli oggetti quotidiani e familiari da prospettive ed angolazioni totalmente inaspettati e in situazioni inaspettate”. Da mero strumento di registrazione della realtà, la fotografia divenne un mezzo per la rappresentazione dinamica di costruzioni intellettuali. Egli era convinto del potenziale innovativo di questo strumento: “Inaudite possibilità si sono aperte. Immagini su differenti livelli, quella raffinatezza che il fotomontaggio ha raggiunto… Transizioni che vanno dall’immagine intera alla linea più sottile. Contraddizioni nella prospettiva. Contrasti nella luce. Contrasti nelle forme. Vedute impossibili da realizzare con il disegno e la pittura. Scorci che deformano gli oggetti in maniera esagerata, una ruvida manipolazione della materia. Completamente nuovo, momenti mai visti prima nei movimenti umani, animali o meccanici …” Rodčenko trasformò così la fotografia documentaria in arte.
La mostra è promossa dall’Azienda Speciale Villa Manin e dalla Regione Friuli Venezia Giulia in collaborazione con la Fondazione CRUP.

INFORMAZIONI
www. villamanin.it
tel. 0432 821211
SEDE ESPOSITIVA Villa Manin – Passariano di Codroipo (Udine)
ORARI DI APERTURA: dal martedì a domenica: 10-19. Chiuso lunedì. Apertura straordinaria lunedì di Pasqua.
INGRESSI: Intero € 10 – ridotto € 8.