“Dante il giusto”: il titolo della Summer School, dedicato da Bagnacavallo al Sommo Poeta (30 agosto – 5 settembre)

(di Andrea Bisicchia) Finalmente una cosa seria, finalmente Dante viene sottratto ad attori-registi, grandi e piccoli, a cantanti che ne usurpano i versi, per essere studiato e approfondito e non più letto, spesso, in maniera banale.
Una Commissione di esperti, presieduta da Carlo Ossola, noto filologo, docente al College de France, oltre che presidente del Comitato nazionale per la celebrazione dei 700 anni della morte del poeta, si avvarrà di  docenti che provengono da diverse Università: da Pavia (Domenico De Martino), Colonia (Diana Di Segni), Svizzera italiana (Irina Emalianova e Giacomo Jori), Torino (Valerio Gigliotti), Piemonte Orientale (Paolo Heritier), Colonia Petrarca Institut (Andreas Kablitz), Lisbona (Alberto Manguel), Verona (Giovanni Rossi ). Affronteranno temi un po’ insoliti che riguardano il rapporto tra Dante e la filosofia, la letteratura, la poesia e, soprattutto, il diritto.
Il tema principale riguarda la giustizia e, in particolare, su come la intenda Dante, ben diversa da come la intendiamo oggi. Per il Sommo Poeta, la giustizia coincide con quella divina, anzi, con la “drittura”, come la chiama Dante. Nel canto XXVII del Purgatorio, Virgilio lo rimbrotta con queste parole: “Nun aspettar mio dir più, né mio cenno: / libero, dritto, sano è tuo arbitrio / e fallo fora non fare a suo senno”.
La “drittura” è una virtù necessaria, capace di guidare l’uomo nella giusta via, oltre che garantire l’ordine sociale. In fondo, il Viaggio di Dante è non solo un viaggio di redenzione, ma anche un viaggio che conduce verso il giusto. In questo senso, Dante anticipa una clausola del Diritto Canonico, dato che la giustizia è da intendere come una virtù cardinale, ovvero un cardine che non si identifica col potere temporale, bensì con quello spirituale. Dobbiamo, però, dire che il campo d’indagine del poeta è autonomo rispetto a quello della teologia, non per nulla, il suo pensiero attinge di più alla filosofia, grazie alla quale, a suo avviso, si può raggiungere la felicità razionale, ben diversa dalla felicità celeste.
Alla Summer School sono ammessi non oltre quaranta studenti universitari e dottorandi, anzi sembra che il numero sia stato abbondantemente superato. Le Lezioni si svolgeranno negli spazi del Convento di San Francesco, uno dei monumenti più belli della Romagna, e in quelli del Ridotto del Teatro Goldoni, diretto da Accademia Perduta/Romagna Teatri.
Sono, inoltre, previsti alcuni appuntamenti collaterali, riguardanti mostre, concerti, oltre che una personale dedicata ad Aligi Sassu, dal 4 settembre, di cui si vedranno, in mostra, i quadri dedicati alla Commedia.
L’impegno del Comune di Bagnacavallo, del suo Sindaco e dell’Assessore alla cultura, è stato notevole, e si è potuto realizzare grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna e a quello della Regione Romagna.

ISCRIZIONI: È possibile iscriversi alla Summer School in formula non residenziale fino al 10 agosto. Dal 16 agosto saranno messi in vendita i biglietti per i singoli seminari.
Info e costi:
summerschoolbagnacavallo@gmail.com