Decimo anno di VIE, un Festival che attraversa i comuni emiliani con diciassette giorni di spettacoli

VIE FESTIVALMODENA, venerdì 19 febbraio
“VIE festival” compie dieci anni. Si inaugura giovedì 9 ottobre e si conclude sabato 25, passando, in questa edizione, da nove a diciassette giorni. Lo Stabile Regionale dell’Emilia-Romagna disegna un grande festival di settacoli internazionali, facendosi anche produttore di alcune delle proposte più interessanti del nuovo programma, come Angélica Liddell, già invitata nel 2011 (il cui lavoro è stato riconosciuto lo scorso anno dalla Biennale di Venezia con il Leone d’Argento): Ert produce il suo ultimo lavoro, You are my destiny (Lo stupro di Lucrezia) basato sull’omonimo sonetto shakespeariano.
VIE compie dieci anni, e da dieci anni VIE è un luogo di incontro, di scambio, di ascolto, di visione di eventi, momenti, spettacoli del teatro di oggi”, spiega Pietro Valenti, direttore di ERT. “è un festival che lavora sul territorio, che sviluppa la sua programmazione tra il capoluogo regionale, Modena, e altri comuni, con l’impegno di offrire il meglio della scena contemporanea europea”. E gli altri comuni sono, oltre Modena e Bologna: Finale Emilia, Novi di Modena, Cavezzo, Carpi, Vignola, Rubiera, Casalecchio di Reno, Castelfranco Emilia, San Felice sul Panaro, Mirandola. La festa di VIE non dimentica i comuni colpiti dal terremoto ai quali affida l’apertura di questa edizione oltre a una maratona di spettacoli nelle due giornate conclusive e un laboratorio fotografico sul territorio.
Anche in una superficiale visione, il cartellone di questa rassegna, spalmato sul territorio regionale, offre subito il senso e la qualità di alcuni spettacoli internazionali di particolare rilevanza, anche politica:
Red Forest, che segna il ritorno di Belarus Free Theatre, compagnia costretta ad abbandonare la Repubblica Bielorussa a causa delle persecuzione politica e che coraggiosamente porta avanti il suo lavoro in tutto il mondo.
One Flew over the Kosovo Theater , il lavoro che il regista Jeton Neziraj dedica alla storia recente del suo Paese.
Il duo franco-israeliano Winter Family Jerusalem Plomb Durci, voyage halluciné dans une dictature émotionnelle.
Il giapponese Toshiki Okada, che presenta Super Premium Soft Double Vanilla Rich.
Oskar Gómez Mata, regista e primo attore della compagnia multiculturale svizzera L’Alakran, che propone Kaïros, sisyphes et zombies.
 Lo Zagreb Youth Theatre, già insignito di cinquanta premi tra nazionali e internazionali, presenta in prima nazionale Galeb, libero adattamento da Il gabbiano di Cechov.
Tra gli italiani:
Pippo Delbono con due lavori: l’anteprima del suo concerto con Enzo Avitabile Bestemmia d’amore e, in chiusura del festival, uno spettacolo-concerto.
Danio Manfredini porta in scena il nuovo Vocazione, una riflessione sul tema dell’attore di teatro e la sua vita.
Babilonia Teatri, di cui alcuni ricorderanno il sorprendente The End, debutta a VIE con Jesus.
Il coreografo toscano Virgilio Sieni con Dolce Vita_Archeologia della passione  e Deposizione e Crocifissione, due dei 27 quadri del progetto “Vangelo secondo Matteo” il cui debutto è avvenuto lo scorso luglio alla Biennale Danza.
Il Teatro delle Albe con la prima assoluta di Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi, dedicato alla figura di questa donna mite quanto determinata, premio Nobel per la pace.
Per il programma completo e per più dettagliate informazioni:
www.viefestivalmodena.com