Dopo la “tempesta perfetta” del 2015, primi segni di ripresa. Ma metà degli italiani dichiara di non leggere nessun libro

27.4.16 collage libriMILANO, mercoledì 27 aprile – Il 2015 si è chiuso con i primi segni positivi: nelle vendite di libri, nella lettura, nella vendita di diritti e di e-book. Anche gli indicatori macroeconomici si rimettono cautamente in moto verso i quadranti positivi. La «tempesta perfetta» che ha messo a dura prova il mercato del libro si è placata, ma il mondo nuovo non è più quello che si è lasciato alle spalle cinque anni fa. Servono mappe e paradigmi nuovi per leggerlo, conoscerlo e affrontarlo.
Questo è il punto di partenza del convegno “Sarà tutta un’altra storia – Il nuovo inizio del XXI secolo”, in programma venerdì 13 maggio dalle 10.30 alle 12 nella Sala Blu del Salone internazionale del libro di Torino. Interverranno Sandro Ferri (Edizioni e/o), Monica Manzotti (Nielsen), Federico Motta (Associazione Italiana Editori), Paola Ronchi (HarperCollins), Enrico Selva Coddè (Mondadori).
Sarà un momento di analisi e riflessione – organizzato dall’Associazione Italiana Editori (AIE), in collaborazione con il Salone internazionale del Libro di Torino – per fotografare che cosa è successo nel 2015 e come si è avviato il 2016.
Il mercato del libro in cinque anni ha perso 246 milioni di euro e 2,4 milioni di lettori. Eppure ci sono i primi segnali di ripartenza. Le fasce giovanili, con i loro smartphone e Whatsapp, leggono più libri e più e-book rispetto alla media della popolazione adulta. Si sono spesi almeno 320 milioni per dispositivi di lettura (e-reader), segno che l’attività del leggere libri (anche se si chiamano e-book) resta centrale per una parte importante della popolazione e deve solo venir «interpretata» in modo nuovo e diverso.
Il settore dei libri per bambini (con una natalità prossima allo «0») è cresciuto fino a rappresentare il 17,4% del mercato. Si sanno vendere di più i diritti all’estero (+11,7%) e a editorie di Paesi molto diversi da quelli di un tempo. Si sanno vendere libri per bambini (+12,2%) ma anche diritti di narrativa italiana (+15,2%). Proprio la narrativa italiana è sempre più apprezzata all’estero e il «fenomeno Ferrante» rappresenta solo la punta dell’iceberg.
Il mondo nuovo in cui si è entrati, perché in grado di innovare e cambiare, porta con sé una sfida: invertire il dato di non lettura in Italia. Il nostro mercato editoriale coincide infatti con quello linguistico e ben oltre la metà della popolazione dichiara di non leggere alcun libro (e non lo fa il 37% dei dirigenti) o e-book (non ne legge l’84%).
Se anche questo è lo scenario che il mondo nuovo porta con sé, da oggi sarà tutta un’altra storia.

(Dal comunicato stampa dell’AIE, Associazione Italiana Editori)

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