VENEZIA, giovedì 27 novembre
(di Carla Maria Casanova) Eccolo, dopo i due scaligeri, il terzo “Simon Boccanegra” nel lasso di tre settimane: quello della Fenice di Venezia. Dalla locandina, era da immaginare che sarebbe stato il migliore. E allora, per usare un’espressione aulica: “gambe in spalla” e si va in Laguna, la quale vale sempre un viaggio (ammesso che si riesca a bloccare lo scempio criminale del “passaggio delle grandi navi”).
Il Simone veneziano non ha deluso. L’allestimento, in coproduzione con il Carlo Felice di Genova, è di buona razza: Andrea De Rosa gioca le carte della regìa senza troppi slanci e anzi con qualche caduta (vedi la salma di Maria portata in braccio da Simone mentre lo acclamano doge), ma la scena l’ha disegnata bene, con pulizia e gradevoli accorgimenti (un grande pannello nero spaccato via via da porte e finestre che creano imprevisti spazi per illustrare altri momenti dell’azione e, bellissimo, il fondale con la proiezione del mare della costa genovese). Alessandro Lai ha tenuto il nero per i costumi delle masse, con alcune pennellate di colore sulle vesti della protagonista.
Tutto funziona. Ma quello che soprattutto funziona è il versante musicale: l’orchestra della Fenice diretta da Myung-Whun Chung con grande capacità di narrare; la prestazione di Simone Piazzolla, baritono non ancora trentenne con voce bella e ben guidata, dizione perfetta, ricchezza timbrica, coinvolgimento interpretativo. Maria Agresta è una star emergente, o meglio già emersa ma non ancora star, E forse la stoffa della star non ce l’ha però canta bene e ha un materiale limpido e importante. Francesco Meli è oramai talmente affermato che già qualcuno gli riscontra qualche stanchezza. È un bel tenore di scuola sicura. Trova riscontro in Julian Kim, baritono coreano con propensione al registro tenorile, rivelatosi con grande temperamento nell’ingrato ruolo di Paolo Albiani. Il vecchio Jacopo Fiesco è interpretato con fieri accenti da Giacomo Prestia.
Certo che nella genealogia Fiesco/Grimaldi/Boccanegra, tra nonni/padri/figlie, reali/falsi/presunti, chi riesce a districarsi è bravo.
Teatro La Fenice, Venezia. Ore 19 ( sabato e domenica ore 15,30) recite 30 novembre, 2, 4, 6 dicembre.
www.teatrolafenice.it
E alla Fenice terzo Simon Boccanegra. Orchestra, direzione, interpreti, disegno scenico, costumi: ineccepibili
27 Novembre 2014 by