Per le strenne di Natale, “lo Spettacoliere” propone ai Lettori un piccolo e selezionato elenco di LIBRI forse un po’ inusuali. Alcuni di essi sono impreziositi dal tempo, forse fuori edizione, rintracciabili solo su qualche bancarella, oltre che su internet. Se li trovate, nuovi o usati, non perdete l’occasione di prenderli. Niente è uguagliabile al piacere della lettura e allo scrocchio della carta fra le dita.
Accanto a saggi e romanzi, troverete nel nostro servizio anche l’indicazione di alcune proposte di letture che possono fare la felicità di tanti appassionati. Per i godimenti della mente e degli occhi. Ci riferiamo ai CATALOGHI delle mostre più famose, tuttora aperte al pubblico nelle maggiori città italiane. I visitatori, forse passando frettolosamente o distrattamente accanto al bookshop, non avranno avuto l’occasione di soffermarsi su queste preziose opere esposte sui banchi. Gli appassionati d’arte, però, nell’indugiare a sfogliarle, avranno provato elettrizzanti fremiti di possesso. Oltre a trovare ispirazione per fare un regalo fuori dai soliti schemi.
Come per gli amanti del CINEMA. Dallo schermo al libro. Se una pellicola ha entusiasmato, non è detto che non susciti lo stesso godimento qualora ci si immerga nella tranquilla lettura invernale proprio di quel libro dal quale è stato tratto il film. E c’è solo l’imbarazzo della scelta.
Non abbiamo l’ambizione di aver fatto una larga ed esaustiva elencazione di titoli. Crediamo di avervi offerto solo qualche idea. Tra l’altro, con un libro, non dovrete affannarvi ad andare in giro per il mondo per trovare chi sa quale ricco regalo. Un libro e un abbraccio: che volete di più? (PAP)
VI SIETE PERSI UN FILM? LEGGETE IL LIBRO
(di Marisa Marzelli)
Il 30 novembre è uscito nelle sale il film Assassinio sull’Orient Express, diretto da Kenneth Branagh (anche protagonista nel ruolo del detective belga Hercule Poirot) e con un grande cast: Penelope Cruz, Judi Dench, Willem Dafoe, Johnny Depp, Michelle Pfeiffer. Internazionalmente ha avuto un buon successo. Perciò la produzione ha annunciato, quasi fosse un sequel, di aver già messo in cantiere Assassinio sul Nilo. Forse sarà ancora Branagh a dirigere e interpretare Poirot, ma manca la conferma. Vale la pena rileggersi i due romanzi originali della celebre giallista britannica Agatha Christie. Assassinio sull’Orient Express (Oscar Mondadori 2017, € 13.50) è stato pubblicato nel 1934; Poirot sul Nilo, questo il titolo italiano della prima edizione del libro del 1936.
Tratti dai libri di Stephen King sono usciti quest’anno i rifacimenti cinematografici di It e La Torre Nera. Il primo film ha avuto successo, il secondo si è rivelato un grande flop. Per capirne le ragioni si possono leggere i testi originali. It è stato pubblicato nel 1986 ed è considerato uno dei capolavori horror di King. È la storia di sette ragazzini di un paese del Maine. Diventati adulti, dovranno affrontare le paure che li avevano traumatizzati da piccoli, in particolare un clown assassino. Il film di Andrés Muschietti, uscito quest’estate, racconta la prima parte, quella dell’adolescenza. La seconda parte della storia uscirà prossimamente. La Torre Nera (Sperling & Kupfer) è invece una serie di otto romanzi fantasy. Ma altri testi di King si agganciano a personaggi e situazioni di questa serie. È ovvio che comprimere in un solo lungometraggio una vera e propria saga come La Torre Nera era impossibile. E, visto l’insuccesso del film, difficilmente si farà un sequel cinematografico. Per farsi un’idea, meglio trovare il tempo e la pazienza di dare un’occhiata ai romanzi.
All’orsetto Paddington sono stai dedicati due film di successo: il primo è uscito nel 2014, il secondo da poche settimane. Ma forse non tutti sanno che Paddington è il protagonista di una trentina di libri per l’infanzia (famosissimi in Gran Bretagna) scritti dall’autore Michael Bond, scomparso nel giugno scorso a 91 anni. Ai bambini che hanno apprezzato Paddington al cinema i genitori potrebbero regalare un libro di Bond.
Il racconto dell’ancella (Ed. Ponte delle Grazie, pp 329, € 14.50) è un romanzo distopico della pluripremiata autrice canadese Margaret Atwood, pubblicato nel 1985. È tornato ora di grande attualità in concomitanza con lo scandalo molestie sessuali e la discussione sui rapporti di potere tra i generi. Ma anche perché è andata in onda quest’anno la prima stagione dell’omonima serie televisiva americana in dieci puntate (è in cantiere la seconda stagione), ideata da Bruce Miller. La serie ha vinto otto premi Emmy (gli Oscar della televisione): migliore serie drammatica (titolo originale: The Handmaid’s Tale), migliore attrice protagonista (Elisabeth Moss), migliore attrice non protagonista, migliore attrice guest star, miglior regia e altri premi tecnici. In Italia è in onda dal 26 settembre su TIMvision, che offre un servizio on demand. Purtroppo, le serie non trasmesse dalle reti generaliste, in genere non le conosce quasi nessuno. Ma si può sempre leggere il romanzo originale.
Infine, consigliamo un evergreen. Uno di quei libri di cinema che hanno fatto anche la storia del cinema, solo che le nuove generazioni non lo sanno. Si tratta de Il cinema secondo Hitchcock di François Truffaut (Il Saggiatore, pp 316, € 13, c/o Feltrinelli). La prima edizione risale al 1966. Truffaut aggiunse poi ai 15 capitoli originari un ultimo capitolo nel 1980, alla morte di Hitchcock. È una lunga intervista in cui i due registi parlano di narrazioni e questioni tecniche, di emozioni e consapevolezza di fare arte cinematografica. Con passione e svelando qualche trucco della messa in scena. Dopo quell’intervista, Hitchcock fu riconosciuto davvero come un mito, il maestro del brivido.
DIETRO LE QUINTE. TRA LETTERATURA E SOCIOLOGIA
(di Andrea Bisicchia)
Jean-François Lyotard, “La condizione postmoderna” (Feltrinelli,1979, pagg 122, € 11).
Considerato un classico del secondo Novecento, “La condizione postmoderna” di Lyotard contiene un metodo di lettura che può essere applicato alla ricerca sia sociologica che letteraria o teatrale. Scritto nel 1979, l’autore proponeva il dissenso come metodo critico.
Maurizio Bettini, “Viaggio nella terra dei sogni” (Il Mulino, pagg 460,euro 50).
Noto antichista, Bettini ci offre un panorama della letteratura onirica, dal periodo classico ai giorni nostri, tracciando un parallelo fra il Trattato sui sogni di Artemidoro e quello di Freud, mettendo contemporaneamente a confronto le teorie sui sogni indicate da filosofi, antropologi, scrittori, con quelle di psicoanalisti e neuro scienziati.
Stefano Massini, “ L’interpretazione dei sogni” (Mondadori, pagg 360, euro 19).
Sempre per rimanere nell’ambito della dimensione onirica, il romanzo di Massini, di cui vedremo la versione teatrale al Piccolo Teatro, offre la possibilità di integrare il pensiero del padre della psicanalisi con quello della nostra contemporaneità e della coscienza dell’uomo moderno.
Carlo Di Lieto, “L’Io diviso. La letteratura e il piacere dell’analisi” (Marsilio, pagg 440, euro 35).
E ancora, per rimanere nell’ambito del rapporto tra letteratura e psicanalisi, consiglio il libro di Di Lieto che pone la scienza analitica come metodo ermeneutico. Notevole, all’interno del volume, il saggio su “Il teatro dei miti”, una particolare lettura di “La nuova colonia”, “Lazzaro”, “I giganti della montagna” di Pirandello, nel quale l’autore prende in esame il concetto di alterità e di coscienza dissociata come metodo di lettura.
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Oltre alla singolare rosa di libri, scelti da Andrea Bisicchia, la Redazione ricorda e raccomanda anche un prezioso volume dello stesso Bisicchia. Per dare continuità monografica alle indicazioni da lui tracciate, in un suo volume scritto nel 1979, “Teatro a Milano.1968-78.Il Pier Lombardo e altri spazi alternativi” (Mursia, 1979, pagg 198, euro 12), l’autore analizza quello stesso periodo esaminato più sopra da Jean-François Lyotard, il filosofo di fenomenologia, proponendo, come metodo critico, l’alternatività, nel momento in cui il teatro degli Stabili aveva perso la sua carica innovativa che permise la nascita, a Milano, delle Coopetative e, a Roma, quella delle “ Cantine”, ovvero dell’Avanguardia romana.
PIÙ CHE CATALOGHI, LIBRI D’ARTE E DI STUDIO
(di Patrizia Pedrazzini)
Mondi bizzarri, paesaggi visionari, donne bellissime, attori kabuki, ma anche gatti, carpe e animali fantastici. Oltre a leggendari eroi, samurai e briganti. Uno dei maggiori artisti giapponesi dell’Ottocento, Utagawa Kuniyoshi, è in mostra a Milano, al Palazzo della Permanente, fino al 28 gennaio. Un’esposizione che consente di ripercorrere, attraverso 160 opere, l’intero cammino creativo dell’eclettico maestro, evidenziandone la raffinatezza e la modernità. Edito da Skira, il catalogo “Kuniyoshi. Il visionario del mondo fluttuante” è lo specchio fedele della mostra. Svelto, immediato, coloratissimo, suddiviso in cinque sezioni tematiche, consente al lettore quasi di prolungarne la visione, scoprendo di volta in volta, di ogni singola silografia, nuovi particolari, nascosti dettagli. (A cura di Rossella Menegazzo, 216 pagine, € 42). (Qui la nostra recensione)
Dentro Caravaggio. Ovvero venti capolavori del grande maestro proposti per la prima volta tutti insieme, ma anche e soprattutto affiancati dalle rispettive immagini radiografiche. Per consentire al visitatore dell’eccezionale mostra (a Milano, nelle sale di Palazzo Reale, fino al 28 gennaio) di verificare, per ogni opera, il percorso personale dell’artista, dall’idea iniziale alla realizzazione finale. Il relativo catalogo, “Dentro Caravaggio” (edito da Skira 384 pagine, € 46), è il racconto di questa prospettiva nuova e inesplorata. Curato da Rossella Vodret, si avvale di saggi dei maggiori studiosi di Michelangelo Merisi, nonché dello studio di opere autografe e di alcuni selezionati documenti provenienti dall’Archivio di Stato di Roma e da quello di Siena, inerenti la vicenda umana e artistica del pittore. Molto più di un catalogo: un libro di arte e di studio. (Qui la nostra recensione)
Giovanni Boldini, dalla natìa Ferrara a Parigi. Era il 1871, il tempo dell’energia, della creatività, dell’ottimismo. Della bellezza e della gioia di vivere. Il mondo perfetto per donne “divine” e aristocratiche, snelle, sublimi, eleganti, dalle lunghe e morbide mani, le stesse che il pittore tanto amava. Pubblicato in occasione della mostra che Torino dedica all’artista alla Reggia di Venaria, fino al 28 gennaio, il catalogo “Giovanni Boldini. Genio e pittura” raccoglie un’ampia selezione di opere provenienti da circa 30 musei di tutto il mondo e da collezioni private italiane e straniere. Edito da Skira/Arthemisia (288 pagine, € 39), si avvale di articolate ricerche storiche e di archivio, nonché di oltre venti lettere inedite che rappresentano un fondamentale contributo per ricostruire la biografia del pittore. A cura di Tiziano Panconi e Sergio Gaddi.
“Milano e la mala. Storia criminale della città dalla rapina di via Osoppo a Vallanzasca” è il catalogo dell’omonima mostra aperta a Milano, a Palazzo Morando, fino all’11 febbraio. Edito da Spirale d’¿Idee (304 pagine, € 42), a cura di Stefano Galli, si avvale di oltre 180 immagini in bianco e nero e venti schede di approfondimento, oltre alle biografie delle bande criminali oggetto dell’esposizione. Una carrellata di immagini autentiche, di scatti magari non perfetti, tuttavia veri e unici (molti dei quali oggi non troverebbero spazio sui giornali), che costituiscono l’ossatura della mostra, ma che, a mostra conclusa, sarebbe un vero peccato non poter conservare. Insieme alle prime pagine dei quotidiani di quegli anni (“La Notte” fra tutti), anch’esse fedelmente riprodotte. Per non dimenticare, o per iniziare a conoscere, una Milano che non c’è più. (Qui la nostra recensione)
“Arcimboldo” (Skira, 176 pagine, € 33) è il titolo del catalogo che accompagna l’omonima mostra, in programma a Roma, a Palazzo Barberini, fino all’11 febbraio. Milanese, formatosi alla bottega del padre nell’ambito dei seguaci di Leonardo, Giuseppe Arcimboldo è noto soprattutto per le sue teste composte di frutti e fiori: “bizzarie” che ne hanno fatto uno dei protagonisti della cultura manieristica internazionale. Suddiviso in sei sezioni, il catalogo, a cura di Sylvia Ferino-Pagden, raccoglie i capolavori più noti del pittore, i ritratti, i preziosissimi disegni acquerellati di giostre e fontane. Un’opportunità unica per andare alla riscoperta delle corti dell’Europa centrale nella seconda metà del XVI secolo, immergendosi in una cultura “curiosa”, che amava combinare l’osservazione minuziosa e scientifica con il gioco, la meraviglia e l’ironia.