(di Andrea Bisicchia) Nella Biblioteca di Drammaturgia, diretta da Annamaria Casetta,Claudio Bernardi, uno dei più attenti studiosi del fenomeno festivo in rapporto al teatro, ha pubblicato presso l’editore Fabrizio Serra di Pisa “Agenda aurea. Festa, teatro, evento” che raccoglie una serie di saggi che hanno come oggetto le azioni fondative e socializzanti che stanno a base dei periodi festivi, durante i quali, il visibile e l’invisibile cercano un riscontro nelle comunità dei fedeli. Il titolo rimanda al testo di Iacopo da Varazze “Legenda aurea (sec. XIII ), dove sono raccolte le Vite dei santi, oltre che i culti e le feste dell’anno liturgico. L’”Agenda aurea”, a cui fa riferimento Bernardi è quella, non solo delle feste e delle loro relazioni con la teatralità, ma anche quella degli eventi che sono subentrati nella società globalizzata come alternativa, con lo scopo di sostituire i vecchi rituali con forme nuove di partecipazione che permettono, alle culture antiche, di intrecciarsi con culture moderne e contemporanee, più attente all’evento, appunto, che non alla festa, favorendo la trasformazione del rito sacro in rito sociale.
Bernardi, avvalendosi di una vasta bibliografia che fa capo agli studi di Tambiah, Eliade, Girard, Dalla Palma, Zizek, solo per citarne alcuni, accompagna il lettore all’interno dell’azione rituale che sta a base di ogni festa e dei riti fondativi che la contraddistinguono, passando attraverso i rituali violenti delle feste arcaiche, delle attrazioni mimetiche e del loro superamento con l’avvento della rivelazione cristiana, quando il conflitto tra individuo e comunità potrà risolversi nella sfera della conciliazione, con lo smascheramento della violenza fondatrice che stava a base dei culti arcaici. Il teatro occupa un posto di primo piano nello svelamento di questo meccanismo, dapprima col ricorso al Logos, tipico della cultura greca, che permise il superamento della festa come sacrificio violento, trasferendo la centralità del mito in quella della storia, come, del resto, avevano fatto i Sapienti, quando abbandonarono la cultura mitologica per concentrarsi sullo studio della Natura.
Con l’avvento del cristianesimo, il Logos diventa Verbum, attraverso il quale, Dio irrompe nella Storia. La festa non ricorre più all’azione violenta dell’agnello sgozzato, bensì al pane e al vino come frutto del lavoro umano. Il cristianesimo inaugura, così, una nuova articolazione tra Festa, Teatro, Evento. Bernardi fa coincidere la prima col tempo della tradizione liturgica, il secondo, con la matrice performativa, il terzo, con l’accadimento che congiunge i due tempi, intrecciandosi con l’avvento di nuove ritualità e di un nuovo pluralismo, più attenti a creare emozioni esteriori che partecipazioni interiori, attraverso lo scontro tra sincretismi religiosi e sincretismi laici, capaci di generare dei veri e propri rovesciamenti che, dall’evento sacro, conducono a quello sociale e ideologico. La ricerca di Bernardi si concentra anche sulle festività natalizie, su quella del Corpus Domini, la cui collocazione è posta all’interno di un processo spirituale promosso dalla cristianità medioevale.
Claudio Bernardi, “Agenda aurea. Festa, teatro, evento”. Fabrizio Serra Editore. Pisa 2012, pp 252, euro 30,00
È “il dì di festa”: così si passa dal rito sacro al rito sociale, ed è teatro
24 Febbraio 2014 by