E l’Inno alla Gioia conclude la trionfale inaugurazione dell’Elbphilharmonie. Presente la Cancelliera Merkel

NOSTRO SERVIZIO ♦ AMBURGO, giovedì 12 ► (di Emanuela Dini). È stata una serata magica, accompagnata da una splendida luna piena, quella di mercoledí 11 gennaio, che ha visto l’inaugurazione della Elbphilharmonie di Amburgo, la straordinaria Filarmonica dall’architettura avveniristica e dal profilo inconfondibile, con il tetto a onde, che è già diventato la nuova icona della città anseatica.
In una città semiblindata, per l`attesa della cancelliera Angela Merkel (arrivata in ritardo perché rimasta bloccata nel traffico), la Elbphilharmonie ha aperto la sua Großer Saal (Sala Grande) alle 18.30 con una cerimonia inaugurale in cui hanno preso la parola il sindaco di Amburgo, Olaf Schol, e il Presidente della Repubblica tedesca Joachim Gauck, ma non la Cancelliera Merkel, che era presente in forma privata.
Alle 20.15, il direttore Thomas Hengelbrock ha dato il via a un concerto in due tempi con un mix di musiche che hanno spaziato dal 1500 a oggi, e esibizioni di solisti che hanno cantanto e suonato in mezzo al pubblico, sulle «terrazze» che avvolgono lo spazio centrale riservato all`orchestra.
Un programma impegnativo e di non facile ascolto «difficile, ma che trasmette l’orgoglio e l´importanza di questo evento per la cittá», come ha commentato nell`intervallo Fräu Merkel.
Tra i brani presentati,  «La Pellegrina” di Emiliio de´ Cavalieri e Antonio Archilei (1589), cantata in falsetto dal controtenore Philippe Jaroussky, famoso per interpretare quasi esclusivamente musiche del ´600 e ´700 che venivano scritte appositamente per le voci bianche, poi opere contemporanee di Rolf Liebermann, Olivier Messiaen e Wolfgang Rihm e l’apertura del “Parsifal” di Wagner.
Ma, spettacolo nello spettacolo, sono stati i giochi di luce e le elaborazioni luminose sulle pareti esterne della Elbphilarhmonie, che riproducevano graficamente le sonorità delle musiche e delle voci. Le pareti diventavano di volta in volta bianche, gialle, verdi, e le finestre si illuminavano a suon di musica, ora rosse, blu, verdi, fucsia, in un gioco raffinato ed emozionante che accompagnava le musiche e si rifletteva nelle acque dell’Elba.
Uno spettacolo goduto dal pubblico che non è riuscito a entrare in sala (i biglietti non erano in vendita, ma sono stati regalati con una lotteria che ha visto partecipare oltre 200.000 concorrennti da piu di 70 Paesi di tutto il mondo) e se lo è goduto dall’altra parte del fiume o a bordo delle tante barche e traghetti che, illuminati a festa, affollavano l’Elba.
Il gran finale, con un direttore emozionato, sudato e spettinato, è stato uno straordinario Inno alla Gioia, dalla Nona di Beethoven, interpretato con una commozione palpabile e un coro superbo e accompagnato, all’esterno, da un fantasmagorico gioco di luci e fasci laser che hanno illuminato la notte e regalato un’emozione indimenticabile.