MILANO, mercoledì 10 gennaio ►(di Emanuela Dini) “L’Angelo dell’Informazione” è un testo teatrale di Alberto Moravia del 1986 (e si sente) dove viene affrontato in maniera molto cruda ed esplicita il gigantesco tema della Verità, con la V maiuscola.
Cos’è la Verità? Come la si scopre? Dietro cosa si nasconde?
Con il pretesto di raccontare le dinamiche di un apparentemente banale ménage a trois (il marito, la moglie, l’amante della moglie) il testo inizia a scarnificare tutte le varianti possibili del come e perché dire la verità, scoperchiando le ipocrisie borghesi – cavallo di battaglia di pressoché tutta l’opera di Moravia – analizzando cosa sia davvero il “vero”, domandandosi dove sia il crinale tra vero e falso e se sia più vera una menzogna credibile o una verità inaccettabile. «Mi credevi quando ti mentivo e non mi credi quando ti dico la verità».
La storiella è presto detta: una moglie decide di non mentire più al marito e di raccontargli tutto, ma proprio tutto, della sua relazione con l’amante – tempi, modalità, resoconti dettagliati dei loro incontri – e nello stesso tempo spiattella all’amante la verità dei suoi rapporti col marito, confessando che non è vero che non fanno più all’amore, ma, anzi, l’ha fatto proprio mezz’ora prima e lo fanno ogni volta che ne hanno voglia.
Da quello, inizia una vorticosa dialettica e un susseguirsi di situazioni che porteranno i tre protagonisti a fronteggiare, appunto, una verità che non è poi così facile da capire e gestire.
La realizzazione teatrale in scena all’Out Off (un’ora e mezza filata, senza intervallo) ricostruisce una realtà che oggi ci sembra lontanissima, con il marito giornalista che scrive gli articoli con la macchina per scrivere e aspetta il fattorino che gli porta i dispacci di agenzia a casa, i telegiornali in bianco e nero, i giornalisti visti come gli unici esseri umani in grado di elargire informazioni ai lettori, ma con un dubbio di fondo: «Io non dico la verità, io fornisco informazioni, e le informazioni coprono la verità come la neve ricopre la terra».
Ma, al di là delle ricostruzioni temporali e di una certa saccenteria didascalica del testo, che tanto richiama le sedute di autocoscienza femminista degli anni ’70, il tema sviscerato è intrigante, e la “Verità” suscita mille domande e assume mille sfaccettature.
Cos’è più “vero” da raccontare (e doloroso da ascoltare): le posizioni acrobatiche dell’amplesso con l’amante o il sentimento che li spinge ad accoppiarsi furiosamente? Il resoconto della velocità di caduta di un aereo abbattuto da un missile, o l’angoscia e il terrore dei passeggeri che stanno precipitando?
La messa in scena e la recitazione sono suggestive e coinvolgenti, bravissimi i tre interpreti – Antonio Gargiulo (il marito), Daniele Gaggianesi (l’amante) e una strepitosa Silvia Valsesia (la moglie),- che cominciano quasi scolastici e sottotono per poi crescere, animarsi, colorarsi in una recitazione che diventa sempre più sanguigna e convincente, che regala anche momenti di ironia e risate e fa talmente immedesimare il pubblico da suscitare commenti a voce alta e apprezzamenti ora al marito, ora all’amante, che disegnano, entrambi, figure stordite di maschi “normali”, travolti dalla foga inarrestabile di una donna che si vota alla Verità.
Chitarra, flauto e sassofono suonati dal vivo da Daniele Gaggianesi hanno un ruolo fondamentale e incarnano veri e propri personaggi.
Applausi convinti e meritatissimi.
L’ANGELO DELL’INFORMAZIONE, di Alberto Moravia, con Antonio Gargiulo, Silvia Valsesia, Daniele Gaggianes, regia di Lorenzo Loris – Al teatro Out Off, Via Mac Mahon 16, Milano, fino a domenica 4 febbraio.
In occasione di alcune repliche lo spettacolo sarà presentato da scrittori, giornalisti, filosofi:
– venerdì 12 gennaio – Stefano Moriggi, storico e filosofo della scienza
– martedì 16 gennaio – Lorenzo Cremonesi, giornalista del Corriere della Sera ed esperto di Medio Oriente
– giovedì 18 gennaio – Francesco Battistini, giornalista e inviato speciale del Corriere della Sera
– giovedì 25 gennaio – Isabella Bossi Fedrigotti, scrittrice
– mercoledì 31 gennaio – Antonio Ferrari, scrittore e giornalista
– giovedì 1 febbraio – Arnaldo Colasanti, scrittore e critico letterario