(di Emanuela Dini) Cosa succede se Adolf Hitler si risveglia, oggi, proprio nel punto esatto dove si trovava il suo bunker e, in perfetta divisa nazista, va giro per Berlino?
Succede che la gente lo scambia per un attore, gli chiede che film sta girando, si fa i selfie con lui, gli scoppia a ridere in faccia e lo prende per un simpatico e bizzarro svitato. Ma non solo…
È questa la trama di “Lui è tornato”, il film di David Wnendt tratto dal best seller di Timur Vermes, pubblicato in Italia da Bompiani. Un libro fenomeno che in Germania è stato primo in classifica per 20 settimane, ha venduto oltre 2 milioni di copie ed è stato tradotto in oltre 40 paesi, anche in Giappone e Cina.
Il film tratto dal libro è divertente ma anche inquietante, una costruzione cinematografica ineccepibile e dai tempi perfetti, ironica e realistica, piena di colpi di scena ma che apre le porte a domande scomode.
Il finto Hitler – che però si ostina a dichiararsi vero – viene ripreso per caso da uno sfortunato cameraman appena licenziato, che cavalca la situazione e porta il filmato nella sede della sua ex emittente televisiva. Da lì in poi il vero-finto Hitler, scambiato da tutti per un comico talentuoso perfettamente calato nella parte, inizia la sua carriera di star televisiva, viene ospitato nei più popolari talk-show, e inizia un pellegrinaggio nella Germania di oggi (il film è stato girato nel 2014) raccogliendo inaspettate manifestazioni di simpatia, grande successo personale e un clamoroso consenso.
L’operazione di trasportare sullo schermo il libro è stata condivisa a tavolino tra l’autore del romanzo Timur Vermes e il regista David Wnedt, che ha inventato lo stratagemma (inesistente nel libro) di mandare Hitler in giro per le strade, filmando le reazioni della gente e mixando i brani documentaristici con il film stesso. “Ho trovato appassionante l’idea di mostrare Hitler non solo in una situazione artificiale attorniato da attori, ma piuttosto a piede libero tra la gente vera”, spiega David Wnendt. “Era il solo modo di suscitare delle risposte affidabili alle domande: Cosa accadrebbe se Hitler tornasse oggi? Avrebbe davvero qualche possibilità?” E l’esperimento offre risultati spiazzanti: “Era come se le persone stessero incontrando una pop star, anche sapendo perfettamente che non poteva trattarsi del vero Hitler, lo accettavano e si confidavano con lui”.
Accanto e insieme a situazioni e scene decisamente comiche, il film presenta anche lati inquietanti, come il fatto che discorsi pronunciati dall’Hitler del film siano la riproduzione testuale dei discorsi del vero Hitler e che suonino assolutamente popolari e condivisibili “Chi sono io senza il popolo?” – “Io sono stato liberamente eletto”, oppure le evidenti osservazioni su come, in una società molle e disorientata, non sia poi così difficile per una persona dotata di carisma, manipolare l’opinione pubblica e costruirsi una vasta ondata popolare di consenso.
Sapiente mix di scene documerantistiche girate dal vero e elementi di fiction, il film si dipana con una sequenza martellante di battute in un crescendo di colpi di scena, gioca abilmente con lo stratagemma del film nel film, elargisce ammiccamenti per cinefili (con rimandi al “Ritorno al futuro”, “La caduta, gli ultimi giorni di Hitler”), presenta domande scomode e il ritratto inquietante di una Germania che, sotto sotto, vedrebbe di buon occhio il ritorno di un leader carismatico e di destra.
“Moltissime persone erano davvero felici di vedere Hitler”, ha raccontato il regista David Wnendt. “Era come se stessero incontrando una pop star. E anche se sapevano perfettamente che non poteva trattarsi del vero Hitler, lo accettavano e si confidavano. Non pensavamo di trovare così tante persone apertamente schierate contro gli stranieri e che inveiscono contro la democrazia. Molti di coloro che abbiamo intervistato per strada hanno aperto i loro cuori ad Hitler, indisturbati dalla presenza delle telecamere che riprendevano tutto”.
Brr….meno male che è (solo?) un film.
“LUI È TORNATO”, dal romanzo omonimo di Timur Vermes – Regia di David Wnendt, con Oliver Masucci, Fabian Busch, Christoph Maria Herbst, Katja Riemann, Franziska Wulf.
Nelle sale italiane solo il 26-27-28 aprile.
Elenco delle sale su:
www.nexodigital.it