MILANO, lunedì 8 novembre
(di Paolo A. Paganini)
Anche Renato se n’è andato. Da non molto è scomparsa la cara indimenticata amica Maria Grazia Gregori. E, ora, Renato Palazzi.
Prima ancora, Domenico Rigotti. E, prima ancora, Carlo Maria Pensa. E, prima ancora, e ancora, in una tragica falcidia di lutti, quasi tutti i vecchi critici teatrali milanesi, da Ugo Ronfani a Edoardo Bertani, a Gastone Geron…
Nella critica avevamo cominciato praticamente contemporaneamente. Ma Renato era più avanti di me. Aveva una più profonda cultura, acquisita sul campo, al Piccolo Teatro, all’ombra di Paolo Grassi, dal 1968 al 1972. Poi, dagli inizi degli anni Settanta, fa una dura manovalanza al Corriere della Sera, vice di Roberto De Monticelli. Fino alla scomparsa del titolare. Non gli succede nella cattedra del Corriere. Spirito non inquieto ma insofferente di ogni forma di dilettantismo, con una sua caratteristica burbanza, tra l’ironico e il divertito, così lombardo, così milanese nel soppesare parole e opinioni, cambia subito attività. Lo ritroviamo Direttore della Civica Scuola d’Arte Drammatica “Paolo Grassi”, dove tra l’altro organizza un celebre seminario, tenuto da Tadeusz Kantor su “La classe morta”. Infine, lasciata anche la Scuola, lo ritroviamo al Sole 24 Ore, nell’inserto domenicale, con le sue attente, acute, precise recensioni, sempre ricche di notizie e informazioni…
In cinquant’anni di prime, in giro per l’Italia, tra festival e rassegne, tra spettacoli estivi, biennali e commemorazioni, quante storie e racconti di teatro ci siamo detti, e gli incontri con attori, attrici, registi, impresari. Quante cose ci sarebbero da raccontare di Renato Palazzi.
Ciascuno ne ricorda frammenti di memorie, che le conserva gelosamente tra le cose più belle di una grande persona, di un critico raffinato, di un’anima gentile e generosa. E di quando Milano e il teatro erano un’altra Milano, un altro teatro. E poi arrivò anche il mostruoso virus di una pandemia, che ci portò via tanti ricordi, tante emozioni vere, tante occasioni di continuare ancora a vivere e a credere…
Un abbraccio, piangendo, alla cara Rossella.
Addio, Renato.
Ed ora, in quest’era orribile, anche Palazzi, uno degli ultimi grandi critici, profondo conoscitore di teatro, se n’è andato
8 Novembre 2021 by