Edipo, Narciso e Telemaco. Nevrosi di figli, responsabilità dei padri. Solo il figlio di Ulisse diventa un esempio positivo

18.7 Recalcati(di Andrea Bisicchia) –  È giusto partire da una premessa per approfondire l’argomento trattato da Massimo Recalcati nel volume edito da Feltrinelli: “Il complesso di Telemaco. Genitori e figli dopo il tramonto del padre”, secondo la quale, a ogni epoca, corrisponderebbe una particolare figura paterna, che subisce le condizioni sociali con un adeguamento che la rende o partecipante o latente. Recalcati la ricostruisce partendo dal mito, attraverso tre figure archetipo: Edipo, Narciso, Telemaco, e arriva a tracciare l’identikit del padre ipermoderno, iperedonistico, privo di responsabilità, quest’ultima generata dalla scissione tra libertà e consapevolezza dei propri doveri, dalla distinzione tra tempo della presenza e tempo dell’assenza, il primo caratterizzato da una cura eccessiva, il secondo da una fragilità eccessiva.
I figli risentono molto del primo e del secondo atteggiamento, ricorrendo sia a una forma di opposizione che a una di ricerca del padre assente, entrambe generatrici di trauma, dovuto al non sottostare al potere della presenza incombente e a vivere l’abbandono come una esperienza di perdita che, a sua volta, comporta una specie di orfanità.
L’analisi di Recalcati è molto coinvolgente perché, pur avendo come protagonisti i figli, fa dei genitori i veri responsabili delle loro nevrosi, ritenendoli incapaci di sostenere il peso simbolico della propria funzione, fino a dare le dimissioni da padre, conseguenza della loro fragilità e vulnerabilità. Le domande pertinenti potrebbero essere: cosa resta del padre in tempo di dissoluzione della sua figura e della crisi del suo valore simbolico? Esiste un’alternativa? Come si è arrivati al trapasso dal padre padrone al padre testimone? Dal padre che lascia una eredità di sé a quello che non lascia nulla? È proprio il concetto di eredità quello che interessa a Recalcati, il suo significato, la sua liaison; anzi, a questo proposito, ricorda un detto di Goethe, citato da Freud: “Ciò che hai ereditato dai padri, riconquistalo se vuoi possederlo davvero”.
L’eredità intesa come riconquista appartiene alla figura di Telemaco che non ha mai abbandonato l’idea di abbracciare il padre assente, avendolo atteso da sempre, convinto che, col suo ritorno, si potrà attuare la “Legge della parola”, la sola che mette in contatto con l’Altro. Telemaco non vive il trauma di Edipo che uccide il proprio padre, né quello di Narciso che lo sostituisce con la contemplazione di sé, perché non concepisce l’assenza come abbandono, come ben sa il lettore dell’Odissea, che vede Ulisse rinunziare all’immortalità offertagli da Calipso per ritornare ad abbracciare il figlio e la moglie e per riportare a Itaca la “Legge della parola”. Inoltre, Telemaco non vive il disagio di Edipo, colpevole di un crimine efferato anche se lo ha desiderato a livello inconscio, come sostiene Freud, tesi contrastata da Deleuze e Guattari nell’”Anti Edipo”, dove rivendicano la libera energia della pulsione che si fa beffa della “Legge della parola”, sostituendola con la Legge della trasgressione.
L’errore di Edipo è stato quello di aver realizzato il suo desiderio fraintendendo la legge, portando in sé il germe dell’Anti Edipo, evidenziando il carattere rivoluzionario del desiderio che va al di là della legge e che aspira a una vita libera dal padre.
Narciso, al contrario di Edipo, cerca di fare tutto da solo, evitando la mediazione, rinunziando alla responsabilità e al desiderio dell’Altro, gli è sufficiente il desiderio di sé, della propria realizzazione.
Il mito di Telemaco si attiene agli ultimi ritrovamenti della scienza psicoanalitica, secondo la quale l’assenza empirica del padre non genera traumi, che, al contrario, sono il prodotto dell’assenza simbolica del padre a cui si fanno risalire il suo rifiuto e il suo disinteresse.
Per questo motivo, secondo Recalcati, la figura di Telemaco è la più positiva, considerandolo il prototipo della direzione verso cui i figli debbono guardare.

Massimo Recalcati, “Il complesso di Telemaco. Genitori e figli dopo il tramonto del padre”, Feltrinelli, 2013, p. 122, € 8.