Ettore e Michelangelo Pistoletto, in tre sedi del Biellese. Quando padre e figlio si specchiano nell’amore per l’arte

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BIELLA, mercoledì 1 maggio ► (di Annamaria Demartini) Tre sedi espositive – storiche ed emblematiche – del territorio biellese, ospitano, fino al 13 ottobre 2019, la mostra, a cura di Alberto Fiz, realizzata da Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, Cittadellarte – Fondazione Pistoletto e Fondazione Zegna, dedicata a Ettore Pistoletto Olivero e Michelangelo Pistoletto, padre e figlio.
La mostra “Padre e Figlio” è un percorso espositivo che pone in dialogo la produzione artistica di Michelangelo Pistoletto (Biella, 1933) con quella del padre Ettore Pistoletto Olivero (Arnodera, Val di Susa, 1898 – Sanremo, 1981).
“Padre e Figlio” presenta oltre cento opere tra dipinti, quadri specchianti, installazioni, lightbox, video e fotografie e si tiene in un anno molto significativo per la città di Biella, che nel 2019 proporrà la propria candidatura al network Unesco delle città creative, avendo proprio Michelangelo Pistoletto quale ambasciatore ufficiale per il progetto.
I lavori di Michelangelo Pistoletto, protagonista della scena artistica internazionale, e quelli del padre Ettore, apprezzato pittore di paesaggi e nature morte, rappresentano il punto di partenza di un intenso confronto sul tema del rapporto padre–figlio, nelle sue diverse implicazioni e sfumature.
La visita è iniziata a Trivero dove, a Casa Zegna, è esposta la grande installazione dal titolo, “Metamorfosi”, di oltre tre metri di altezza realizzata da Michelangelo Pistoletto nel 1976 con una pila di stracci e vestiti usati, divisa a metà da un grande specchio doppio.

Casa Zegna, Metamorfosi (foto Damiano Andreotti)

I tessuti sono il simbolo di Biella, attivo polo manifatturiero, dove l’industria moderna prosegue la tradizione secolare tramandata di padre in figlio, esempio di come arte e imprenditoria possano collaborare attivamente, giovando non solo all’economia locale, ma impegnandosi nella creazione di luoghi di aggregazione e di cultura.
Il tema della mostra si intreccia con il profondo legame di Ettore e Michelangelo con la città e soprattutto con la famiglia Zegna, quando Ermenegildo, fondatore dell’azienda e imprenditore illuminato nel 1929 diede l’incarico a Ettore Pistoletto Olivero di illustrare la storia della lana nella Firenze del 1500 sulle pareti del lanificio, , mentre nella sala principale vengono mostrati al pubblico per la prima volta i suoi dipinti raffiguranti le tappe della costruzione della panoramica Zegna, voluta da Ermenegildo, con ben 500 mila pini fatti piantare sui fianchi di una brulla montagna che oggi formano il grande parco naturale dell’Oasi Zegna,
La seconda tappa della visita è a Biella nella Cittadellarte, Fondazione Pistoletto, un ex opificio tessile, dal 1998 grande laboratorio di idee e progetti, dove è in mostra una delle installazioni del ciclo “Le Stanze”, realizzato nel 1975 nella galleria Christian Stein. “Su ogni porzione di muro che sovrasta ciascuna apertura tra le stanze ho posto, innanzitutto, la parola figlio poiché è dal punto di vista del figlio che io guardo l’opera. La parola figlio sta scritta al di sopra di ogni entrata ripetendosi fino alla soglia che porta oltre l’ultima stanza”.
Insieme a questa emblematica installazione, un percorso espositivo multimediale racconta i progetti di Visible e di Unidee intervallandoli con una serie di ritratti di Ettore tra cui “Le tre figlie di Zegna”, gruppo di famiglia dipinto nel 1929, proveniente dal Mart (Museo d’arte moderna, Rovereto), mai esposto prima d’ora e le brevi clip video sul rapporto padre-figlio realizzate attraverso una call pubblica tra i cittadini biellesi.
Palazzo Gromo Losa, un grandioso edificio con un rigoglioso giardino, situato nella parte antica di Biella, è la terza tappa conclusiva del percorso espositivo, incentrata sul rispecchiamento tra i lavori di Ettore e quelli di Michelangelo Pistoletto.

Lanificio. Zegna, Sala Quadri (foto Damiano Andreotti)

Dopo un’introduzione dedicata al tema del ritratto e dell’autoritratto (viene esposto, tra l’altro Il presente. Uomo di fronte del 1961 di Michelangelo Pistoletto) la mostra mette in dialogo le nature morte di Ettore con una serie fondamentale di Quadri specchianti realizzati dal 1963 al 2017 da Michelangelo Pistoletto tra cui Padre e madre del 1968 dove compaiono i due genitori visti di schiena.
Ma è intorno alle Nature morte di Ettore Pistoletto Olivero che si sviluppa una vera e propria interazione sul tema del rispecchiamento. Nel 1973, in occasione della mostra da Sperone, è Michelangelo ad indicare la strada al padre diventando così il suo maestro. È lui che lo conduce a realizzare composizioni dove, insieme ad oggetti del quotidiano, compaiono, per la prima volta, elementi specchianti quali bottiglie, pentole, anfore o il tavolo sui cui venivano collocati.
In questo contesto il padre diventa soggetto della composizione dal vero, come emerge con chiarezza dalla sua immagine riflessa sulla brocca argentata. Ebbene, quella medesima azione verrà compiuta da Michelangelo nel 2008 all’età di 76 anni, la stessa che aveva suo padre nel 1973. Padre e figlio, dunque, attraverso l’arte, diventano “coetanei” come emerge anche da un lightbox di quell’anno che li ritrae entrambi all’età di 75 anni. Non manca, poi, un ulteriore dialogo nel tempo e nello spazio tra l’installazione Mobili capovolti realizzata da Pistoletto nel 1976 e l’immagine fotografica che fa riferimento a un’altra celebre installazione di quell’anno “I mobili dello studio di mio padre nel mio studio”, dove l’artista abita lo spazio domestico del padre.
Il catalogo monografico è opera dell’editore Magonza, in due lingue, italiano e inglese.

“Padre e Figlio. Ettore Pistoletto Olivero e Michelangelo Pistoletto”, mostra a cura di Alberto Fiz. Fino a domenica 13 ottobre 2019, in 3 sedi espositive:
Palazzo Gromo Losa (storica dimora messa a disposizione dalla Cassa di Risparmio di Biella) – Corso del Piazzo 22-24, Biella;
Cittadellarte – Fondazione Pistoletto – Via G. Serralunga 27, Biella;
Casa Zegna (sede dell’archivio storico e spazio espositivo dell’omonima Fondazione) – Via Guglielmo Marconi 23, Trivero (Biella).

Informazioni: www.padreefiglio.it