TORINO, venerdì 16 marzo – L’edizione 2018 del Festival Torinodanza, la prima diretta da Anna Cremonini, conferma la sua vocazione internazionale con artisti provenienti da tutto il mondo e con una particolare attenzione rivolta alle eccellenze italiane, per poter offrire agli spettatori uno spaccato della migliore e più intensa coreografia contemporanea, per valorizzare sempre di più Torino come luogo privilegiato di incontro degli artisti e degli stili coreografici che meglio sanno interpretare il nostro tempo: «mettendo in relazione – spiega la Cremonini – persone, idee, punti di vista, sguardi, riflessioni universali. Partendo dal corpo e dal suo ruolo centrale nella vita e nella società».
Una programmazione che analizza la danza come terreno di contaminazione, di sperimentazione e dialogo di linguaggi diversi che attraversano trasversalmente i differenti ambiti della creazione contemporanea, per un’apertura ad un pubblico sempre più articolato, con una forte incidenza sulle fasce più giovani.
La prima importante novità con cui si apre l’edizione 2018 del Festival (10 settembre – 1 dicembre), è l’anteprima di Torinodanza 2018, realizzata in collaborazione con il Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale con la presentazione, in prima nazionale (unica data italiana – Fonderie Limone Moncalieri 17 – 18 maggio), di “Betroffenheit” creato dalla coreografa Crystal Pite e dall’attore drammaturgo Jonathon Young, entrambi canadesi. “Betroffenheit”, con la coreografia e la direzione di Crystal Pite, è un esempio di fusione di danza e teatro contemporanei che lega la Stagione di prosa del Teatro Stabile con l’anteprima del Festival.
L’inaugurazione di Torinodanza sarà programmata al Teatro Regio il 10 settembre con una serata in cui saranno presentati due diversi spettacoli a firma Sidi Larbi Cherkaoui, “Noetic” ed “Icon”, entrambi prodotti da Göteborgs OperansDanskompani, il corpo di ballo dell’Opera della città svedese di Göteborg. Con questo debutto si suggella una collaborazione con Sidi Larbi Cherkaoui, che sarà “artista associato” del Festival Torinodanza, dunque presente con una propria produzione nei prossimi tre anni di programmazione.
“Noetic” e “Icon”, entrambi realizzati con le scenografie dell’artista visivo inglese Antony Gormley, sono opere emblematiche e significative, in cui si celano domande universali. In Icon il coreografo si pone la questione di come la società contemporanea senta la necessità di crearsi sempre nuovi miti, delle vere e proprie “icone”, per poi distruggerle e sostituirle, perdendosi in una spirale infinita, in Noetic si interroga sul rapporto tra scienza e coscienza, tra forme fisiche e forme della mente.
E proprio il tema della contaminazione con le arti visive caratterizza altri appuntamenti dell’edizione di Torinodanza 2018, come “The Great Tamer” di Dimitris Papaioannou (alle Fonderie Limone 20, 21, 22 settembre) rivelazione della stagione 2017-2018 a cui si aggiunge la video installazione “Inside” presentata nei nuovi spazi delle OGR (Officine Grandi Riparazioni), consentendo al pubblico di approfondire la conoscenza del lavoro dell’artista greco. In “The Great Tamer” sceglie il mito di Persefone per un’immersione nella storia dell’iconografia dall’antica Grecia a Kubrick, da Raffaello a Rembrandt, passando attraverso la distorsione della musica di Strauss.
Il programma completo di Torinodanza 2018 verrà presentato il 17 maggio al Teatro Carignano di Torino.