Nostro servizio ● LOCARNO, domenica 31 luglio ► (di Marisa Marzelli) – Il Festival del film di Locarno approda alla 69ma edizione (3-13 agosto) con un programma eclettico, zigzagando tra i generi e fedele alla sua vocazione di scoperta di nuovi talenti. Il direttore Carlo Chatrian (riconfermato sino al 2020) ha preparato un menu variato e allettante, idealmente dedicato a due maestri da poco scomparsi, Michael Cimino e Abbas Kiarostami, in passato ospiti del Festival sul Lago Maggiore.
Il concorso internazionale propone 17 titoli(8 diretti da donne) dai quali scaturirà il Pardo d’oro assegnato da una giuria presieduta dal regista messicano Arturo Ripstein.
Nel concorso Cineasti del Presente – riservato a 15 opere prime e seconde – il vincitore sarà decretato da una giuria capitanata dal regista del brivido Dario Argento.
Nella sezione Pardi di Domani due concorsi dedicati a cortometraggi svizzeri e internazionali.
Originale il tema della Retrospettiva, con una rassegna di film della giovane Repubblica Tedesca dal 1949 al 1963.
Nella sezione Open Doors, focus (che si protrae per tre anni) su otto Paesi asiatici: Afghanistan, Bangladesh, Bhutan, Maldive, Myanmar, Nepal, Pakistan e Sri Lanka.
E ancora, spazio nel Fuori Concorso a registi di rilievo internazionale, una panoramica della recente produzione svizzera, tavole rotonde e masterclass.
Ma il fiore all’occhiello del Festival sono le proiezioni serali fuori concorso sul megaschermo in Piazza Grande, che può contenere sino a 8.000 spettatori. In cartellone 16 lungometraggi.
Apertura poco tradizionale, la sera d’inaugurazione, con The girl with all the gifts (adattamento del romanzo La ragazza che sapeva troppo), atteso zombie-movie del regista scozzese Colm McCarthy. Protagonista la giovane stella inglese Gemma Arterton (messasi in luce come Bond-girl in Quantum of Solace), che sarà presente sul palco. Il film di chiusura sarà invece Mohenjo Daro, che segna il ritorno a Locarno di una grande produzione indiana con il suo mix di colori, musica e danze. Nel mezzo, spazio a titoli capaci di calamitare diverse fasce di pubblico: da Jason Bourne, il capitolo più recente della saga spettacolare dell’ex-agente della CIA interpretato dal divo Matt Damon, a I, Daniel Blake di Ken Loach, fresco vincitore della Palma d’oro al Festival di Cannes; dal francese Moka, con protagoniste Nathalie Bay ed Emmanuelle Devos, al coreano The tunnel.
Accanto ai film, molti accompagnati dai loro autori e attori, Locarno propone un bouquet di nomi famosi di ieri e di oggi che dialogano con il pubblico in incontri sempre affollatissimi. Per citare solo alcuni dei presenti: Valeria Bruni Tedeschi (verrà mostrato il documentario da lei diretto Une jeune fille de 90 ans, sugli anziani nelle case di riposo); la giovane attrice svizzera Carla Juri (scritturata per il sequel di un classico come BladeRunner); Giulia Lazzarini, il compositore Nicola Piovani; il regista tedesco Edgar Reitz; il produttore inglese Jeremy Thomas; l’attrice tedesca Barbara Sukowa. Il cineasta Roger Corman (maestro dell’horror e in particolare apprezzato come traduttore in immagini delle opere letterarie di Edgar Allan Poe) sarà l’ospite d’onore per una masterclass aperta al pubblico e verranno proiettati due suoi film, uno dei quali è il celebre La maschera della morte rossa (1964).
L’attore americano Bill Pullman (nel cast del catastrofico Independence Day di vent’anni fa e nel sequel ancora inedito in versione italiana) riceverà un Excellence Award. Altri premi andranno al compositore e direttore d’orchestra Howard Shore (vincitore di tre Oscar per la trilogia de Il Signore degli Anelli); all’attrice Stefania Sandrelli – quest’anno festeggia in forma smagliante 70 anni d’età e 55 di carriera –; all’attore tedesco di origini italiane e nato in Svizzera Mario Adorf (testimonial della Retrospettiva); all’attrice e cantante britannica Jane Birkin. Pardo d’onore al cineasta, scrittore e poeta Alejandro Jodorowsky. Il tradizionale premio assegnato ad un produttore indipendente stavolta andrà all’americano David Linde, che ha collezionato 53 Nomination all’Oscar e 11 statuette. Tra i film da lui prodotti, solo per fare qualche titolo: La tigre e il dragone di Ang Lee, Il pianista di Polanski, Lost in translation di Sofia Coppola; ha inoltre curato la distribuzione internazionale di assoluti successi come Pulp Fiction di Tarantino e Il paziente inglese di Minghella.
Ricordiamo infine che una selezione dei migliori lungometraggi di “Locarno 69” verrà presentata a Milano nell’ambito della rassegna Le vie del cinema, in programma a settembre.
Festival di Locarno: diciassette titoli in lizza per il Pardo d’oro. Sezioni, premi, novità. Apre la star inglese Gemma Arterton
31 Luglio 2016 by