
“Clean City”, ricerca, testo e regia: Anestis Azas, Prodromos Tsinikoris – Drammaturgia: Margarita Tsomou
LUGANO (CH) ► (di Marisa Marzelli) – 12 spettacoli, 4 eventi collaterali, 4 incontri con gli artisti (per un totale di 22 repliche). Queste le cifre della 27ma Edizione del FIT (Festival Internazionale del Teatro) in programma a Lugano e dintorni dal 26 settembre al 7 ottobre e che propone lavori provenienti da Messico, Francia, Grecia, Italia, Spagna, Stati Uniti, Marocco, Polonia e Svizzera.
Il FIT indaga la scena artistica contemporanea e, come ha spiegato in conferenza stampa la direttrice Paola Tripoli, non si propone solo come programmazione di una lista di spettacoli ma tende a creare attorno al Festival una serie di progetti diversificati e “ibridi”. Il FIT è anche un contenitore di varie produzioni che debutteranno proprio durante la rassegna. Filo conduttore, il tema delle biografie. Più precisamente, piccole rivoluzioni attorno a percorsi (auto)biografici. Il Festival si svolge in stretta collaborazione con il LAC (Lugano Arte e Cultura).
Inaugurazione il 26 settembre con Avevo un bel pallone rosso, drammaturgia di Angela Dematté e regia di Carmelo Rifici, direttore artistico di Lugano In Scena. Nel cinquantenario del ’68 viene proposto un nuovo riallestimento di questo spettacolo che nel tempo ha già ottenuto vari riconoscimenti, tra cui Premio Riccione 2009 e Premio Molière nella versione in francese. Storia del rapporto tra un padre e una figlia, che è Mara Cagol, tra i fondatori delle Brigate Rosse nei bui anni di piombo.
Seguirà il debutto della giovane coreografa e performer ticinese Francesca Sproccati con EXP: je voudrais commencer par sauter. Poi, tra le altre proposte, la prima assoluta della coproduzione internazionale Quasi niente, nuovo progetto della compagnia Deflorian/Tagliarini, liberamente ispirato al film Deserto rosso di Michelangelo Antonioni. La compagnia era già stata ospite l’anno scorso del FIT con il lavoro Il cielo non è un fondale. Dalla Francia, Mohamed El Khatib/Collective Zirlib proporrà il teatro documentario C’est la vie (coprodotto anche dal Festival d’Automne di Parigi). Di Roberto Corradino Parla con mia madre, commedia che l’artista dedica alla madre. Jeremy Nedd, coreografo di origine statunitense e naturalizzato svizzero, sarà in cartellone con Communal Solo, che indaga il concetto di esperienza teatrale come esperienza collettiva. Clean City di Anestis Azas & Podromos Tsinikoris racconta la Grecia di oggi dal punto di vista degli immigrati. Alessandra Celesia presenterà il suo film Anatomia di un miracolo e il racconto autobiografico Heidi Project. Mentre del collettivo messicano Lagartijas Tirada al Sol si vedrà Montserrat, in cui il protagonista parla del suo rapporto con una madre che non ha mai conosciuto.
Tra gli eventi collaterali, il filosofo Bruno Doriano Milone incontrerà il pubblico per due pomeriggi in una libreria, ripercorrendo – in linea con le scelte artistiche del FIT – biografie di artisti realizzate da altri artisti. Café Ciné proietterà vari cortometraggi tratti da autobiografie. A fare da contorno, anche incontri con gli artisti, due matinées per le scuole, serate gastronomiche a tema.
Programma e informazioni generali:
www.fitfestival.ch