Festival Verdi. Scintille d’opera brilleranno non solo al Regio di Parma, ma anche fuori del teatro, nelle piazze e nei cortili

PARMA, 20 luglio ► (di Carla Maria Casanova) Si direbbe che questa volta ce la faranno ad avere un bel Festival Verdi, cosa che sembrava tanto difficile da realizzare. Dal 24 settembre al 17 ottobre, a Parma e Busseto, andrà in palcoscenico (e altrove) la XXI edizione di questo Festival dall’avvincente titolo “Scintille d’Opera”.
Il programma è stato presentato nello splendido quadro di Palazzo Visconti da Anna Maria Meo (direttore generale), Roberto Abbado (direttore musicale del Festival), Francesco Izzo (direttore scientifico), Barbara Minghetti (curatrice di Verdi Off).
Due opere: “Un ballo in Maschera” e “Simon Boccanegra”. I punti da segnalare per il Ballo: direzione di Roberto Abbado, che ha scelto l’edizione critica della partitura e il libretto della prima versione (Roma, 1859) voluta da Verdi, quello dell’ambientazione svedese (titolo “Gustavo III”). Poi, com’è noto; i censori pontifici imposero il trasferimento della vicenda nella Boston coloniale, lontano da possibili riferimenti, sia pur casuali. In verità pare che Gustavo III, omosessuale, fosse stato fatto sposare per le solite ragion di stato a Maria Maddalena di Danimarca, che gli diede due figli, chiaramente adulterini. Lo sfortunato monarca venne anche ammazzato, appunto durante un ballo, non si sa se anche qui per ragion di stato o su richiesta della insoddisfatta consorte. Insomma, non una bella storia. La versione rivista e corretta dal librettista Somma, trasformata nella nota romanticissima storia d’amore tra i due protagonisti, risolse il problema.
Nel cast, Piero Pretti (Gustavo III), Maria Teresa Leva (Amelia) Anna Maria Chiuri (Ulrica) e, sottolineo, il baritono mongolo Enkhbat Amartuvshin che debutta come Anchastrom (alias Renato). Al debutto pure Giuliana Giafaldoni, Oscar, ruolo piccolo ma da tenere d’occhio.
La regìa è di Graham Vick (nella foto, recentemente scomparso, il 17 luglio, a 68 anni).
Roberto Abbado dirigerà anche un concerto sinfonico-corale con brani verdiani di raro ascolto, tra cui, in prima esecuzione assoluta in tempi moderni, il divertissement composto da Verdi per una ripresa del “Nabucco” in lingua francese a Bruxelles (1848). Questa pagina è dedicata dal Festival a Carla Fracci (ricorderemo che l’eccelsa ballerina fu Giuseppina Strepponi nel filmato televisivo su Verdi). Curiosità: nel concerto verrà cantato il “Va pensiero”, in francese.
“Simon” è eseguito in forma di concerto, direttore Michele Mariotti a capo del’orchestra del teatro Comunale di Bologna. Tre debutti: Igor Golovatenko (Simone), Angela Meade (Amelia Grimaldi), Riccardo della Sciucca (Gabriele Adorno), oltre al veterano Michele Pertusi (Fiesco).
Un’immancabile Messa da Requiem sarà diretta da Daniele Gatti. Solisti: Maria Agresta, Elina Garanča, Fabio Sartori, John Relyea. Recitals di Lisette Oropesa ed Elena Buratto. Un gala benefico con ospite d’onore Raina Kabaivanska.
Verdi off è un progetto che va avanti da sei anni con successo. Lo ha inventato Barbara Minghetti, creatrice di vulcanica inventiva: partita con l’Aslico, di cui poi Presidente, ideatrice di Opera Europa, Opera Educations, Opera Kids, Pocket Opera, Opera domani. Infine direttore artistico dell’Opera Festival di Macerata. Questa indomita signora classe 1964 (laureata in filosofia, recentemente diventata nonna di Arturo, nome promettente), nel trascorso anno di pandemia, per coinvolgere il maggior numero di persone ha inventato un circuito di spettacoli in giardini e cortili ove il pubblico possa affacciarsi alle finestre e godere della musica senza i proibitissimi “assembramenti! Avverrà anche a Parma e provincia, in tempo di Festival.
Un pensiero al duo Elio e Francesco Micheli che nel programma Opera Horror Picture Show citeranno i quattro figli della provincia nostrana (Rossini, Bellini, Donizetti, Verdi) alla conquista del mondo. Non si tratterà di un giallo: saranno evocate storie rivoluzionarie, disperate, allegre, vitali. E ancora, incontri, presentazioni, recitals, pagine sparse, e le vicende poco note della celeberrima tournée del secolo di Toscanini, raccontata vivacemente nel libro (edizioni Lim) di Mauro Balestrazzi. Tutto e di più.

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