MILANO, venerdì 20 maggio ► (di Emanuela Dini) Un’osteria come quelle di una volta, sedie di legno e tovaglie a quadretti, buon vino, salami e formaggi. Con gli avventori, che sono un po’ bozzetto, un po’ archetipi: il frate, il rocchettaro, il pianista, la matta. Ognuno coi suoi pensieri, ricordi, nostalgie e sogni perduti. E la musica, le canzoni, le chitarre a farla da padroni.
È la scena di “Talkin’ Guccini, di amore, di morte e altre sciocchezze”, racconto in musica e tributo al cantautore modenese, un “racconto teatrale” in cui si mischiano flash e ricordi, collegati e riconducibili alle sue più grandi e famose canzoni.
Una scena che ha una data precisa, l’1 agosto 1980, e che racconta la solita vita d’osteria, tra vino, fumo, chiacchiere e giochi a carte e non lascia presagire quel che succederà il giorno dopo… la strage di Bologna, la più atroce della storia del terrorismo in Italia.
Ma la sera prima, nell’osteria tutto scorre tranquillo e tra i ricordi del passato, le allusioni alla guerra e agli americani, i vagheggiamenti delle belle ragazze ferraresi stese in spiaggia a “fare la cura del sole” e i turbamenti amorosi alla vista delle prime “tette rotonde che stavan su da sole”, partono gli accordi e da “Piccola Città” in poi… si dipana un racconto in forma di blues, un viaggio all’interno dei luoghi, pensieri, sentimenti di Guccini, si ripercorre una carriera lunga cinquant’anni e che ha attraversato tre generazioni.
Tra i tavoli dell’osteria e con il fil rouge dei racconti dell’ostessa Serafina si parla e si canta di speranza, politica, amori, rabbie e illusioni, nostalgia, vino e osterie, borghi dell’Appennino e via Paolo Fabbri 43.
Il mondo di Guccini, insomma, le sue canzoni, suonate, cantate, recitate, sussurrate da attori, cantanti e coristi.
Ben recitato (anche se quei benedetti microfoni ad amplificazione massima non rendono giustizia a toni e voci), ancor meglio cantato e splendidamente suonato, “Talkin’ Guccini” in due ore di spettacolo con intervallo di dieci minuti, ha entusiasmato una platea folta e preparata (plaudente e canterina come in un allegro karaoke).
Da ricordare i musicisti in scena: Alessandro Nidi al pianoforte, Juan Carlos “Flaco” Biondini alla chitarra – ispiratore del progetto e fonte di racconti su Francesco Guccini, di cui è da quarant’anni complice e musicista – e i personaggi: l’ostessa Serafina (Lucia Vasini), il frate (Fabio Zulli), Vacca d’un cane (Enrico Ballardini), la matta (Andrea Mirò).
“Talkin’ Guccini, di amore, di morte e di altre sciocchezze”, racconto teatrale tra la musica e le parole di Francesco Guccini – drammaturgia e regia Emilio Russo. Con Lucia Vasini, Andrea Mirò, Fabio Zulli, Enrico Ballardini. Alle chitarre Juan Carlos “Flaco” Biondini, al pianoforte Alessandro Nidi – Teatro Menotti, via Ciro Menotti 11, Milano. Repliche fino a sabato 4 giugno.