VENEZIA, lunedì 8 febbraio – Compie 5 anni la Fondazione Giancarlo Ligabue. Cinque anni intensissimi di impegno nella cultura, nella ricerca, nello sviluppo della conoscenza. È tempo dunque di bilanci ma anche di programmi già definiti per il prossimo triennio.
La base è a Venezia, ma dalla città lagunare lo sguardo della Fondazione Giancarlo Ligabue è sempre stato rivolto al mondo, per scoprire culture e civiltà diverse, interrogarsi su tanti fronti del sapere e dell’Umanità, della scienza e dell’arte, operando per la tolleranza, il dialogo, la scoperta.
Il primo lustro segna dunque un traguardo importante, rafforzato lo scorso anno dall’intitolazione – da parte del Comune di Venezia e della Fondazione Musei Civici di Venezia – del Museo di Storia Naturale a Giancarlo Ligabue: lui che aveva rinvenuto nel deserto del Teneré e poi donato al Museo veneziano il famoso dinosauro (v. foto sotto), ora nel percorso museale, e che tanto impegno aveva speso per il Museo.
Eventi che aprono la Fondazione Giancarlo Ligabue anche al dialogo e al rapporto con Istituzioni internazionali prestigiose e a partnership di primo piano, come quella siglata con il Musée du quai Branly – Jacques Chirac di Parigi, co-promotore dell’esposizione che la Fondazione organizzerà a Venezia dal prossimo 15 ottobre 2021 – a Palazzo Cavalli Franchetti – e che si terrà in seconda sede presso il museo francese: “Power & Prestige. L’arte dei bastoni del potere in Oceania”.
Il 2022 vedrà la Fondazione impegnata su un diverso ambito culturale – sul quale si sviluppa un’attenzione collezionistica e di studio – con la mostra “De visi mostruosi. Caricature da Leonardo a Tiepolo”, disegni originali, incisioni, acquarelli e preziosi libri a stampa per mostrare la continuità di una tradizione nell’Italia settentrionale che, dal grande Da Vinci, prosegue nei secoli. provenienti da importanti musei internazionali dalla fine del XV al XVIII secolo, ovvero ritratti grotteschi e caricature “teste caricate”: una selezione di “Testa di vecchia” attribuita a Leonardo da Vinci, esposta per la prima volta al pubblico, attorno a una decina di notevoli disegni inediti della Collezione Ligabue.
Quindi, nel 2023, la scena sarà per “Animal Art”. In un anno importante – in cui verrà anche ricordato mezzo secolo di impegno Ligabue nella cultura, dapprima con il Centro Studi e Ricerche ora attraverso la Fondazione – il programma prevede una mostra di forte interesse, centrata sulle rappresentazioni zoomorfe dal III millennio alla Roma antica nell’area del Mediterraneo, con richiami e focus a culture extraeuropee di indubbio fascino.
Accanto agli eventi espositivi, proseguiranno nel prossimo triennio anche le altre attività: le Conferenze e i Dialoghi della Fondazione, la messa a disposizione del patrimonio documentario attraverso un archivio, le collaborazioni su progetti specifici con il Museo di Storia Naturale di Venezia e con l’Università Ca’ Foscari.
Infine tra gli obiettivi ambiziosi per il futuro, l’apertura di Palazzo Erizzo-Ligabue al pubblico per la visita a piccoli gruppi.
Senza rinunciare alla flessibilità espositiva per le mostre temporanee, s’intende infatti rafforzare il legame tra il pubblico e il prestigioso edificio che è sede della Fondazione sul Canal Grande, in modo che la Collezione esposta a rotazione diventi accessibile, su prenotazione e a numero chiuso, attraverso visioni continuamente nuove.
(p.a.p.)