(di Marisa Marzelli) Stavolta ce la farà Leonardo DiCaprio ad acchiappare l’Oscar che da anni gli sfugge dispettosamente? Intanto, si è aggiudicato il Golden Globe come protagonista drammatico per Revenant di Alejandro Gonzales Iñarritu, vincitore anche di miglior film e regia. Questo nella categoria “film drammatici”, perché – al contrario degli Oscar, che mettono in competizione alla pari drammi, commedie e musical – i Golden Globes prevedono corsie separate per il genere drammatico e quello leggero o musicale. Suddivisione quest’anno rivelatasi un po’ imbarazzante perché come“comedy” ha vinto The Martian di Ridley Scott (statuetta anche per il protagonista Matt Damon), che proprio leggero non è, sebbene questo racconto fantascientifico non adotti toni apocalittici.
Tra gli altri riconoscimenti di peso: migliore attrice in un film drammatico Brie Larson (per Room) e in una commedia la lanciatissima Jennifer Lawrence (per Joy).
Migliore attore non protagonista Sylvester Stallone, tornato sulla cresta dell’onda con Creed, che introduce una nuova generazione nelle avventure pugilistiche della serie Rocky.
Migliore autore di colonna sonora il maestro italiano Ennio Morricone per il nuovo western di Quentin Tarantino The Hateful Eight.
Migliore film d’animazione Inside Out della Pixar.
Miglior film straniero Il figlio di Saul dell’ungherese Laszlo Nemes, sull’Olocausto. E siccome i Golden Globes premiano anche la tv, va tenuto d’occhio Mr.Robot, premiato come migliore serie drama.
I Golden Globes, giunti alla 73ª edizione, sono considerati (non si sa se con vero fondamento o solo per alimentare la narrazione mediatica del cinema americano) un indicatore per gli Oscar, le cui nomination saranno rese note il 14 gennaio. In realtà, tra i Globi e gli Oscar sono più le differenze che le affinità: i primi sono assegnati da un centinaio di giornalisti cinematografici dell’Associazione della stampa straniera a Los Angeles, mentre a votare per i secondi sono alcune migliaia di membri dell’Academy. Ma entrambi i riconoscimenti cercano di interpretare gli umori del momento nel mondo del grande cinema. Il trionfo di Revenant ai Globi ha pure un sapore di risarcimento per il regista Iñarritu, il quale l’anno scorso concretizzò solo due delle sette candidature per Birdman, trionfatore poco tempo dopo agli Oscar. Dunque nel 2015 i Golden Globes non avevano ben saputo fiutare il vento.
La vittoria ai Globes di Revenant ridà fiato alle aspettative di vedere finalmente incoronato DiCaprio con un Oscar, atteso e inseguito da tempo (e a questo punto più che meritato per un attore dall’eccellente filmografia).
Partono da lontano le sue candidature all’Oscar mai concretizzatesi, sin dai tempi (1994) di Buon compleanno Mr. Grape, quando, giovanissimo, ci provò come migliore non protagonista nel ruolo del fratello minore e disturbato di Johnny Depp. A vuoto anche le nomination come interprete principale in The Aviator (2005), Diamanti di sangue (2007) e Il lupo di Wall Street(2014). Di Golden Globes invece ne aveva già vinti due: per The Aviator e Il lupo di Wall Street.
Golden Globes a DiCaprio e a Rocky Stallone. A Ennio Morricone per la colonna sonora del western di Tarantino
11 Gennaio 2016 by