(di Andrea Bisicchia) Andrea Fabiano insegna letteratura italiana alla Sorbona ed è un esperto goldoniano, tanto che ha scelto di addentrarsi in una delle avventure più difficili ma, nello stesso tempo, più qualificante, riguardante il Goldoni degli Scenari, scritti per la Comédie Italienne(ne ha raccolto 32) che l’editore Marsilio ha pubblicato nella collana nazionale delle Opere che si raccomanda per l’alto valore filologico. Nel volume troviamo soltanto inserite le commedie delle quali il curatore ha rinvenuto i riscontri degli allestimenti, dopo aver lavorato su testi non autografi, essendosi dovuto accontentare di edizioni allografe, ripercorrendo, nel frattempo, il tortuoso cammino che riguardava, contemporaneamente, la scrittura d’autore e quella dell’interpretazione degli attori e delle conseguenti messinscene.
Sappiamo bene come la storia di un testo teatrale sia quella delle sue interpretazioni, ovvero quella che nasce dal rapporto tra lingua letteraria e lingua scenica, tanto che la seconda conta di più rispetto alla prima, gli Scenari ne sono l’esempio più evidente, essendo, spesso, scritti a quattro mani ed eseguiti in forma di adattamenti, se non di sperimentazione.
Insomma, veniamo a scoprire che, durante gli anni parigini, Goldoni, non solo aveva continui rapporti con gli attori, ma si guardò bene di esportare la sua Riforma, sia per aver percepito una nuova libertà di scrittura, sia per aver recuperato i meccanismi della Commedia dell’Arte, scoprendo la tensione necessaria per far convivere la drammaturgia d’autore con quella dell’attore.
Come è noto,Goldoni era stato chiamato a Parigi con l’incarico di autore di Compagnia, ben stipendiato, grazie alla sua notorietà, ma anche alla sua esperienza e alla sua pratica acquisite nei teatri Sant’Angelo e San Samuele, pratica ed esperienza che doveva mettere a servizio nella patria di Molière, per un pubblico diverso da quello italiano.
Andrea Fabiano, dopo aver consultato il materiale epistolare e quello delle presentazioni e recensioni dei testi, non ha trascurato l’apporto determinante dei registri di attrezzeria, fonti primarie per ben approfondire le trasformazioni avvenute durante il periodo delle prove, prima del debutto, fonti che permettono a Fabiano di interpretare le riflessioni metateatrali e di conoscere meglio la maestria di Goldoni e dei suoi attori, soprattutto nella costruzione degli intrecci, tanto da stupire critici come quello del “Mercure de France”, che rimase ammirato proprio dalle capacità della scrittura goldoniana nel fare dimenticare le regole, i pregiudizi e lasciare libero lo spettatore di godersi il piacere della sorpresa.
Il volume contiene non soltanto gli Scenari. Fra i tanti ricordo “ La buona figlia”, “ Il padre di famiglia”, “Les amours d’Arlequin et de Camille”, “La bague magique”, che rivela un Goldoni affascinato dal mondo magico, non certo alla Gozzi. Ma anche le Note ai testi, i commenti, la fortuna scenica, e una aggiornata bibliografia.
Andrea Fabiano ( a cura di), “Carlo Goldoni. Scenari per la Comédie-Italienne” – Marsilio Ed. 2017 – pp 400 – € 24.