Ha sempre successo il “Buon anno, ragazzi” di Francesco Brandi. Si ride all’umor nero. Ma, alla fine, trionfa l’amore

Sara Putignano, Francesco Brandi. In secondo Piano: Miro Landoni e Daniela Piperno

MILANO, mercoledì 3 ottobre – (di Paolo A. Paganini) Dopo tre anni di repliche e riprese, e un paio di passate permanenze al Franco Parenti, il “Buon anno, ragazzi”, di Francesco Brandi, è tornato in Via Pier Lombardo a inaugurare la stagione autunnale del teatro della Shammah, in un più intimo spazio, e neanche nella Sala Grande. D’altra parte, neanche sarebbe pensabile che questa pièce di 90 minuti aspirasse ad ampi allestimenti di più vaste platee.
Una volta, si sarebbe parlato di teatro da camera. Le caratteristiche ci sarebbero.
Si può definire, non in senso stretto, teatro di parola e di umori. Di umore nero. Dalla rabbia alla tristezza, dal funesto al malinconico. E mettiamoci dentro anche una spruzzata di depressione. Ma un po’ per celia, un po’ per non morir.
E infatti tutto questo infausto bagaglio di anime vinte ma non diperate è qui concepito, tra il grottesco e l’ironia, per mettere in evidenza, nell’ordine: disagio giovanile, ricatti affettivi, oppressioni genitoriali, fallimenti professionali, rotture sentimentali, ingratitudini, e, soprattutto, desiderio di solitudine proprio l’ultimo dell’anno. Parola d’ordine: non rompetemi le scatole. Enunciato importantissimo, perché, proprio da qui, nascono i meccanismi della commedia: sarà infatti tutto il contrario. Basta rivoltare ciò che ti aspetti, e il gioco è fatto. Purché non si scivoli negli eccessi, nel fuori controllo, nell’incoerenza. È quello che sembra succedere alla fine, quando la giovane compagna fedifraga e mammina poco esemplare, si rifugia nella casa del suo ex amato bene, per sfuggire alla polizia, che la insegue, dopo una fallita rapina.
E la commedia rischia di risolversi in tragedia.
Ma va’, quando c’è la salute. Con un barlume di buoni sentimenti, c’è sempre un fil di fumo di speranza.
Ed ecco allora che il giovane misantropo scoprirà il valore dell’amicizia e saprà infine riconoscere ed accettare i doni dell’amore, i vecchi genitori si renderanno conto che è ora di finirla con la sopraffazione della loro incombenza affettiva, e la giovane rapinatrice, che finirà fatalmente in carcere, saprà finalmente cosa vuol dire amare. Specie se il futuro, pur nel dolore, lo si sopporterà in due.
Gioiosi applausi alla fine per tutti, con un particolare riguardo per Francesco Brandi, che tratteggia la figura del mancato misantropo con la dolente abilità di aver capito tante cose delle nostre più giovani generazioni.

“BUON ANNO, RAGAZZI”, di Francesco Brandi. Con Francesco Brandi, Loris Fabiani, Miro Landoni, Daniela Piperno, Sara Putignano – Regia Raphael Tobia Vogel. Dal 2 al 21 ottobre – Teatro Franco Parenti. Via Pier Lombardo 14 – 20135 Milano

Informazioni:
Biglietteria tel. 0259995206
www.teatrofrancoparenti.it

TOURNÉE
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