Himmler, tenero con moglie figlia e amante, criminale sterminatore di ebrei, teorizzatore della Soluzione Finale

collage himmlerMILANO, lunedì 19 gennaio   
(di Emanuela Dini) In anteprima italiana, il film “L’Uomo per bene, le lettere segrete di Heinrich Himmler”, è stato presentato domenica 18 gennaio al Teatro Franco Parenti, e sarà programmato nelle sale italiane solo nelle due giornate del 27 e 28 gennaio in occasione del Giorno della Memoria.
Un film costruito in gran parte con il materiale che i soldati americani trovarono il 6 maggio del 1945 nella casa di famiglia degli Himmler a Gmund, in Baviera: filmati, lettere, fotografie. Una documentazione sterminata di cui si erano perse le tracce fino al 2008, quando un professore dell’Università di Tel Aviv contattò la giornalista e regista Vanessa Lapa proponendole di farne un film.
Da lì è iniziato un lavoro lungo 8 anni. «Abbiamo cercato di ricostruire la personalità di Himmler attraverso le lettere che scriveva alla moglie, ai genitori, all’amante, ai suoi sottoposti, e per farlo abbiamo utilizzato, oltre alle lettere, filmati originali e inediti. Non ci interessavano le immagini di propaganda, volevamo filmati amatoriali, girati da persone comuni, amici di famiglia o collaboratori del suo entourage militare, e siamo riusciti a raccoglierne oltre 151, da 53 archivi dislocati in 13 paesi diversi», ha raccontato la regista presentando il suo lavoro.
Un paziente lavoro di montaggio, 90 minuti di filmato, su cui è stato letteralmente “incollato” il sonoro, fotogramma per fotogramma e realizzato ai giorni nostri, «cercando di ricostruire il più fedelmente possibile quelli che potevano essere i rumori, i suoni, le voci della Germania di quegli anni».
Parlato in tedesco – le voci degli attori leggono le lettere autentiche di Himmler – e sottotitolato in italiano, il film si presenta tecnicamente come un documentario, ma trasmette pathos, emozioni e sentimenti degni di un grande film.
Il racconto procede su due binari paralleli atrocemente lontani e diversi: da un lato l’Himmler privato, che scrive tenere lettere alla moglie e alla figlia, promettendo tavolette di cioccolata e firmando con “Tanti baci, il tuo papino, heil Hitler”, o all’amante Hedwig, la sua “coniglietta”; dall’altro l’Himmler comandante delle SS, che discetta di esseri umani e subumani, programma la sterilizzazione degli ebrei, “mantenuti in vita solo per lavorare”, teorizza e mette in pratica la Soluzione Finale.
E i filmati si susseguono anch’essi su questo agghiacciante doppio binario: i balli in giardino e le bevute di birra accanto ai roghi della Notte dei cristalli (1938); le feste di compleanno della figlioletta Gudrun e i “vagoni della morte” con gli ebrei deportati; le gite nei boschi della Baviera e la distruzione del ghetto di Varsavia; fino al terrificante filmino di una gita con picnic nel campo di concentramento di Dachau, e il diario di Gudrun tredicenne, che racconta «Abbiamo visto l’orto, il mulino, le api, i disegni dei prigionieri e abbiamo mangiato un sacco, è proprio un bel posto».
Un film essenziale, asciutto e proprio per questo ancora più atroce, definito dal critico cinematografico americano Andrew O’Hehir “Una delle esperienze cinematografiche più disturbanti della mia vita”.

 “L’Uomo per bene – Le lettere segrete di Heinrich Himmler”, di Vanessa Lapa. In programmazione il 27 e 28 gennaio. Elenco delle sale su:
www.nexodigital.it