MILANO, martedì 16 aprile – Sta per partire il cantiere, per riaprire, dopo più di dieci anni, il Cinema Orchidea, come spazio polivalente, nell’ambito del palazzo quattrocentesco di corso Magenta, detto infatti Casa Medici, nel 1486 viene donato da Galeazzo Visconti e Lodovico il Moro al principe fiorentino.
Gran parte del palazzo originale venne demolito nel 1895, per far posto alla costruzione dell’immobile attuale. All’interno, fu costruito un primo cinematografo, chiamato Dante, già prima della Seconda Guerra mondiale. Il nome Orchidea risale al 1946 e la caratteristica di proiettare film d’autore al 1960, peculiarità che manterrà fino al 1991 quando la sala, una volta rinnovata, venne riservata a film di prima visione.
Si tratta, dunque, d’uno spazio che vanta cinque secoli di storia, con alterne vicende e diverse funzioni, prima di approdare all’ultima: quella di sala cinematografica con ingresso da via Terraggio, all’angolo con corso Magenta.
La messa in opera dei lavori prevede i seguenti interventi di massima:
- il restauro conservativo e il recupero della facciata storica e dell’antico chiostro, della sala polifunzionale lunga 37 metri, larga 7 e alta 8, con 127 posti a sedere per un utilizzo a platea per cinema o spettacoli in pedana;
- la sistemazione del piano interrato, con zona foyer e bar, e del primo piano dove si trova anche la camera di proiezione, e dei bagni che verranno rifatti;
- 3. nuove pavimentazioni, in gres, cotto, ceramica, marmo e legno;
- il rivestimento delle scale in beola grigia;
- l’adeguamento alle nuove norme di sicurezza, che prevedono la realizzazione di una scala a rampe e la messa a norma degli impianti elettrico e di condizionamento.
Nel corso dello svolgersi dei lavori, l’Amministrazione pubblicherà un avviso pubblico per la gestione dello spazio, in modo da poterlo riaprire non appena terminato l’intervento.
Per l’opera di restauro e conservazione il Comune ha stanziato 1,3 milioni di euro. I lavori dureranno un anno. Nel frattempo l’Amministrazione pubblicherà un avviso pubblico per la gestione dello spazio, in modo da poterlo riaprire non appena terminato l’intervento.