(di Patrizia Pedrazzini) I Logan sono due fratelli che conducono le loro non proprio entusiasmanti esistenze nell’America rurale del West Virginia. La vita in effetti non è stata prodiga di doni con loro. Già non sono (almeno all’apparenza) delle aquile. Poi Jimmy, ex quarterback con una gamba offesa, divorziato dalla moglie, con la quale ha un rapporto non idilliaco, e con una bambina, è appena stato licenziato, per cui si ritrova senza nemmeno il modesto lavoro di minatore che aveva, e senza un soldo. Quanto all’altro, Clyde, che ha perso un braccio in Iraq, per cui si arrangia con una protesi, è un tipo lugubre e scontroso, che gestisce con discreta malagrazia un pub, non ha una donna e non sopporta il fratello. Due scalognati che sembrano destinati a collezionare sfortune dopo sfortune, in omaggio a una sorta di maledizione familiare. Già. Ma quale “copertura” migliore per organizzare, per esempio, una rapina? In fondo, chi andrebbe mai a sospettare di due mezzi storpi neanche tanto “svegli”?
Solo che i due sono, alla fin fine, più svegli di quanto appaiano. Mentre il piano è tanto pazzoide quanto geniale: mettere le mani sullo stratosferico incasso della leggendaria gara di auto “Coca Cola 600”, niente meno che l’evento NASCAR più atteso dell’anno. Follia? Forse. Ma perché no? Basta coinvolgere nel piano la sorella Mellie, professione parrucchiera, e, soprattutto, far evadere di prigione, ma solo per il tempo necessario al colpo, in modo che nessuno se ne accorga, Joe Bang, il miglior scassinatore sulla piazza nonché massimo esperto in esplosivi. Dopodiché, si può fare.
E si farà, e, incredibile ma vero, alla grandissima, anche. Peccato che il diavolo si diverta sempre a metterci lo zampino. Se poi il diavolo è una donna, nel caso specifico un’agente dell’Fbi di quelle che non mollano l’osso neanche se le ammazzi…
Con la sua faccia da uomo comune, Channing Tatum (“Dear John”, “Sotto assedio”, “The Hateful Eight”) è Jimmy Logan. Adam Driver (l’oscuro Kilo Ren dei nuovi “Star Wars”) è lo scorbutico, lento ad agire (ma solo perché pensa molto, è il pensatore della famiglia) fratello Clyde. Il quattro volte James Bond Daniel Craig coglie la rara opportunità di mostrare le proprie doti comiche vestendo i panni dell’ossigenato scassinatore dinamitardo Bang. Hilary Swank (due Oscar, per “Boys Don’t Cry” e “Million Dollar Baby”) è la sveglissima agente Sarah Grayson, sostanzialmente convinta che il mondo sia popolato di idioti.
Al timone, l’americano Steven Soderbergh, il regista di “Erin Brockovich”, della trilogia di “Ocean”, di “Effetti collaterali”, Premio Oscar nel 2000 per “Traffic”. Che, dopo quattro anni di assenza, torna al grande schermo con questa “La truffa dei Logan”, commedia godibilissima, graffiante e ricca di colpi scena. Che al primo impatto può anche sembrare una caricatura (lo storpio, il monco, la sciampista, il bombarolo), per di più ambientata in un’America economicamente disastrata, che di sicuro non aiuta. Ma che, a ben guardare, fa passare un messaggio di ben altro calibro. Per cui, dietro questa sgangherata banda di stereotipi, dietro la follia del colpo del secolo (ancora più folle in quanto riesce) si delineano i contorni di un Paese che, soprattutto in certe aree geografiche, delle campagne interne e del sud, è costretto a fare affidamento solo su se stesso, per non soccombere, anche socialmente, alla crisi.
Un Paese i cui abitanti hanno dato, ma non hanno ricevuto. La guerra, che comunque si porta sempre via qualcosa, non solo un braccio, la disoccupazione, i sindacati che non ci sono, il sistema sanitario che è quello che è, la famiglia che si sgretola. A farne le spese è la gente semplice, magari ignorante, goffa, un po’ stupida. Ma a volte è sottile la linea che separa la stupidità dalla genialità. Tanto sottile da assumere i contorni di una sfida. Che Soderbergh accetta, analizza e sviluppa con mano da maestro. Dando corpo e voce, attraverso lo strumento “leggero” della commedia, alle minoranze inascoltate, deluse dalla società, tuttavia sempre pronte a rimboccarsi le maniche. Anche questa è America.
Il “colpo” dei fratelli Logan. Due scalognati, una sciampista e uno scassinatore (in galera). Ma anche questa è America
29 Maggio 2018 by