TORINO, giovedì 28 gennaio – Per “Morte di Danton” – lunedì 8 febbraio, al Teatro Crignano – lo storico testo di Georg Büchner, (nuova traduzione di Anita Raja, Casa Editrice Einaudi), c’è molta attesa, sia per il titolo di rara esecuzione, sia per il soggetto di forte e attuale valenza “politica”, sia per la nuova regia di Mario Martone, che si avvale di una una trentina di attori in scena, tra cui:Giuseppe Battiston (nel ruolo di Georges Danton),Paolo Pierobon (nel ruolo di Robespierre), Iaia Forte (Julie, moglie di Danton), Paolo Graziosi (Thomas Payne), Alfonso Santagata (Lacroix), Roberto De Francesco (Philippeau).
Nella prefazione al libro Einaudi, Mario Martone scrive:
Sotto l’apparenza del dramma storico “Morte di Danton” nasconde i nervi scoperti della condizione umana, così come sarà rivelata e rappresentata un secolo dopo, nel Novecento, con quella stessa incandescenza, la stessa disillusione, lo stesso urlo soffocato. Per Büchner, come per Leopardi (La Ginestra è di un anno dopo), la Storia non è che una macchina celibe, anche se le ragioni per scatenare la rivoluzione sono sempre tutte vive e presenti. Quello che commuove, in “Morte di Danton”, è la fragilità: sembra un paradosso, trattandosi di vicende che raccontano i protagonisti di un tempo in cui si è sprigionata una forza di cui ancora oggi sentiamo la spinta. Eppure nessuno di quegli uomini ha potuto sottrarsi, oltre che alla ghigliottina, alla verifica della propria impossibilità di invertire la rotta assegnata (da Dio? dalla Natura? dal nulla?) agli esseri umani, nonché di porre rimedio all’ingiustizia che da sempre regna sovrana.
Nei soli ventiquattro anni in cui si consuma la sua appassionata e tormentata esistenza,Georg Büchner ci ha lasciato alcuni tra i testi più significativi del teatro moderno,come Woyzeck e Leonce e Lena. Scritto in sole cinque settimane tra il gennaio ed il febbraio del 1835 dal ventunenne scrittore e anatomista, in fuga dalle autorità dell’Assia dove era stato coinvolto in una rivolta, “Morte di Danton” descrive l’atmosfera degli ultimi giorni del Terrore, la caduta di Georges Jacques Danton nel 1794 e l’antagonismo che lo contrappone a Maximilian Robespierre. Il testo si concentra proprio sulla contrapposizione tra i due protagonisti della Rivoluzione francese, compagni prima e avversari in seguito, entrambi destinati alla ghigliottina a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro.
“MORTE DI DANTON”, di Georg Büchner (traduzione Anita Raja) – regia e scene Mario Martone – con (in ordine alfabetico) Giuseppe Battiston, Fausto Cabra, Giovanni Calcagno, Michelangelo Dalisi, Roberto De Francesco, Francesco Di Leva, Pietro Faiella, Denis Fasolo, Gianluigi Fogacci, Iaia Forte, Paolo Graziosi, Ernesto Mahieux, Carmine Paternoster, Irene Petris, Paolo Pierobon, Mario Pirrello, Alfonso Santagata, Massimiliano Speziani, Luciana Zazzera, Roberto Zibetti e con: Matteo Baiardi, Vittorio Camarota, Christian Di Filippo, Claudia Gambino, Giusy Emanuela Iannone, Camilla Nigro, Gloria Restuccia, Marcello Spinetta, Beatrice Vecchione – Al Teatro Carignano – Repliche fino a domenica 28 febbraio.
Dopo Torino, lo spettacolo andrà in scena al Teatro Strehler di Milano dal 1° al 13 marzo e al Teatro Lac di Lugano (Svizzera) il 15 e il 16 marzo.
INFO: Tel. 011 5169555
www.teatrostabiletorino.it